Tumore della prostata: darolutamide efficace

In pazienti non metastatici resistenti alla castrazione

Tumore alla prostata_5397.jpg

Una nuova molecola non steroidea, darolutamide, ha aumentato significativamente la sopravvivenza libera da metastasi (MFS) rispetto al placebo in pazienti affetti da tumore della prostata resistente alla castrazione non metastatico (nmCRPC).

Lo dimostra lo studio di Fase III ARAMIS (Androgen Receptor inhibiting Agent for MetastatIc-free Survival), che ha raggiunto il suo obiettivo primario.

Il profilo di sicurezza e tollerabilità di darolutamide osservate nello studio ARAMIS sono coerenti con i dati precedentemente pubblicati.

Darolutamide è un farmaco sperimentale, antagonista orale del recettore per gli androgeni (AR), sviluppato insieme da Bayer e Orion Corporation, un’azienda farmaceutica finlandese presente nel mercato mondiale.

Cancro, scovato il codice di autodistruzione

Possibile nuova arma contro i tumori

Le cellule dispongono di un codice di autodistruzione. La sua scoperta potrebbe condurre i ricercatori a sviluppare nuove terapie contro il cancro, spingendo al suicidio solo le cellule malate.

È il risultato di uno studio pubblicato su Nature Communications da un team della Northwestern University guidato da Marcus Peter. Il codice di autodistruzione delle cellule è incorporato in una proteina antica più di 800.000 anni, la cui funzione è proteggere l’organismo dal cancro.

Lo fa attraverso la produzione della molecola di Rna e dei microRna, le piccole sequenze genetiche che regolano l’espressione di altri geni.

Adesso che conosciamo il codice – ha osservato Peter – possiamo far scattare il meccanismo senza dover più ricorrere alla chemioterapia e senza interferire con il genoma.

Gambe toniche e glutei a palloncino con i kettlebell – Video

A seconda di quali siano i tuoi obiettivi, aggiungere carichi quando devi allenare gambe e glutei porta solo vantaggi. In generale aggiungere del peso ti permette di diventare più forte oltre al fatto di rendere l’esercizio più difficile, permettendoti di migliorare con il tempo.

Così come per gli altri esercizi mantenere una forma corretta, permette uno sviluppo muscolare efficace e ti tiene lontana dagli infortuni.

NB: prima di eseguire qualsiasi tipo di allenamento, assicurati di essere nelle condizioni fisiche di poterlo eseguire.

Ecco un video tutorial per gambe toniche e glutei a palloncino con il kettlebell

Singe leg deadlift

  • Piedi divaricati a misura bacino, ginocchia leggermente piegate, solleva leggermente una gamba dal pavimento.
  • Mantieni una posizione neutrale della schiena, e piegati in avanti con un movimento a cerniera, e fai si che il petto sia parallelo al pavimento
  • Fai una breve pausa, strizza i glutei e porta il bacino in avanti per ritornare nella posizione di partenza.

Swing

  • Per eseguire correttamente l’esercizio è necessario attivare il muscolo grande dorsale, portando indietro le spalle e facendo dondolare il kettlebell in mezzo alle gambe.
  • Ovviamente non mandare in ipertensione la parte posteriore delle ginocchia, ma in ogni caso dovresti stendere le ginocchia completamente, facendo leva sulla contrazione dei quadricipiti.
  • Se non pieghi le ginocchia nella fase di swing, durante il quale il peso e tra le gambe leggermente indietro rispetto al corpo, rischi di porre stress inutile e dannoso sui femorali e sui lombari. Piegare le ginocchia ti permette di caricare in maniera corretta i fianchi.
  • Portare indietro il peso, tenendolo quanto più vicino all’inguine, per facilitare il movimento cerniera/deadlift evitando di eseguire uno squat.

Squat

  • Con un movimento rapido e controllato solleva il kettlebell ad altezza petto.
  • Impugnalo con entrambe le mani e una volta posizionata correttamente esegui lo squat
  • Come per l’esecuzione di qualsiasi allenamento con pesi rimani concentrata sul movimento e cerca di non sbilanciarti in avanti.
  • Fai attenzione alla forma

Reverse lunge

  • Con i piedi uniti porta il kettlebell davanti al petto.
  • Una volta raggiunta la posizione porta indietro in affondo la gamba destra.
  • Rimani concentrata sul movimento durante tutta l’esecuzione
  • Riporta la gamba destra in avanti, ritornando in posizione dei partenza.
  • Ripeti il movimento con la gamba sinistra


Celiachia, effetto positivo dei probiotici

Riducono i disturbi della Sindrome dell’intestino irritabile

Intolleranze_14265.jpg

La dieta priva di glutine, conseguente alla diagnosi di celiachia, non sempre dispensa il paziente dai tipici disturbi dell’IBS, la Sindrome dell’intestino irritabile.

Molto spesso infatti anche nei pazienti celiaci che seguono attentamente le indicazioni dietetiche persistono problemi gastrointestinali, tipici dell’IBS, dovuti principalmente alla carenza di bifidobatteri nella flora batterica.

Fondamentale, quindi, agire in modo efficace sullo squilibrio intestinale, la disbiosi. Uno studio clinico comprova la validità d’azione di un nuovo probiotico multiceppo, composto da Lattobacilli e Bifidobatteri.

In letteratura è noto che il rischio di avere sintomi di intestino irritabile per i pazienti celiaci, anche se a dieta, è 4 o 5 volte maggiore dei pazienti non celiaci, spiega il professor Ruggiero Francavilla.

Obesi dentro, quando il grasso è nel fegato

Accumuli ematici ed epatici anche in soggetti magri

Anche i magri rischiano i danni prodotti da una condizione di obesità. Com’è possibile? Per via del fatto che alcuni soggetti, apparentemente senza problemi di linea, hanno in realtà un metabolismo simile a quello di chi è in sovrappeso, con depositi di grasso nel sangue o nel fegato.

A lanciare l’allarme sono gli esperti della Società italiana di medicina interna (Simi) il cui presidente, Franco Perticone, spiega: “I ‘magri metabolicamente obesi’ possono nascondere gli stessi problemi di quelli con soprappeso”. Il riferimento è soprattutto alla steatoepatite non alcolica (Nash), disturbo pericoloso che può condurre alla cirrosi o al tumore del fegato.

“Diversi fattori – prosegue Perticone – influenzano questa condizione: dalla genetica allo stress, dalla mancanza di movimento all’eccesso di carboidrati, che aumentano l’insulino-resistenza”.

Tumore della vescica, l’efficacia dell’immunoterapia

Studio italiano evidenzia gli effetti di pembrolizumab

Tumore alla vescica_4920.jpg

Il tumore alla vescica di tipo muscolo-infiltrante (MIBC) è particolarmente aggressivo, con un alto rischio di metastasi ed è ancora difficile da curare.

È in crescita nella popolazione italiana soprattutto a causa del fumo di sigaretta. Il trattamento di prima linea prevede la cistectomia radicale, un intervento che consiste nell’asportazione integrale di vescica e prostata nel maschio e di vescica, utero ed ovaie nella donna.

Un’innovativa sperimentazione clinica di fase II, svolta dall’Unità di Urologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele in collaborazione con il Dipartimento di Oncologia Medica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e pubblicata sul Journal of Clinical Oncology, dimostra l’efficacia di un farmaco inibitore dei checkpoint immunitari – pembrolizumab – nel far regredire o scomparire il tumore.