La soia riduce il colesterolo

Metanalisi conferma i benefici derivanti dall’assunzione del vegetale

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Uno studio canadese dimostra l’efficacia della soia nella riduzione del colesterolo.

La ricerca, condotta dall’Università di Toronto e pubblicata sul Journal of American Heart Association, ha preso in esame i dati aggregati di decine di studi clinici realizzati sull’argomento negli ultimi anni.

«La riduzione si osserva sia per il colesterolo totale sia per la componente lipoproteica a bassa densità (LDL), ossia quella che può danneggiare il cuore», esordisce David Jenkins, professore di medicina e scienza della nutrizione all’Università di Toronto.

Proprio in questo periodo, la Food and Drug Administration sta valutando di eliminare dalle etichette degli alimenti a base di soia la dicitura “fa bene alla salute del cuore”.

Coronaropatia, la DAPT può essere ridotta

Doppia terapia antipiastrinica efficace anche se di breve durata

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È possibile ridurre la durata della doppia terapia antipiastrinica (DAPT) dopo un intervento coronarico percutaneo (PCI).

Lo dice un nuovo studio pubblicato su JAMA da un team della Kyoto University Graduate School of Medicine. La DAPT prevede l’assunzione di aspirina e un inibitore P2Y12, e viene somministrata per i 12 mesi successivi a un intervento per l’impianto di uno stent coronarico a rilascio di farmaco. L’intervento presuppone un aumento del rischio trombotico che viene appunto ridotto dalla DAPT.

«La determinazione della durata della DAPT richiede un equilibrio tra 2 obiettivi», spiegano in un editoriale correlato Khaled Ziada e David Moliterno, della University of Kentucky, negli Stati Uniti.

Da una parte è necessario ridurre il rischio di eventi trombotici, ma dall’altra anche quello di eventi emorragici.

Troppo caldo per cucinare? Ecco le strategie da applicare e qualche idea da testare

Le temperature stagionali sembrano sempre più alte della media quando sei in cucina per la preparazione dei tuoi 6 pasti giornalieri 7 giorni su 7. Ecco quindi qualche strategia da tenere a mente per cucinare i tuoi pasti quando fa troppo caldo.

Microonde. In estate può essere un alternativa perché di fatto non emana calore. Quindi smetti di utilizzarlo per le tue mug cake proteiche, e se proprio devi cuocere qualcosa prova a testare una delle opzioni del tuo microonde.

Griglia. Diciamo che le belle giornate di sole o le serate estive si prestano bene allo strumento. Impossibile da utilizzare dentro casa, fa necessariamente posizionato sul balcone, terrazza o giardino. Ideale per cucinare piatti estivi super sani, in sostituzione del tuo amatissimo forno, a base di verdure, pesce e carne.

Cibo crudo. Le cose semplici sono sempre le migliori. E vale anche per la preparazione dei tuoi pasti durante i mesi estivi. Ovviamente non prevedendo nessuna cottura, non subirai l’effetto phon in faccia al momento dei tuoi pasti. Un modo creativo per avvantaggiarsi della strategia proposta, evitando quindi la classica “insalatona”, è quello di svirilizzare le verdure. Carote, zucchine e così via possono essere la base di un piatto sano e creativo.

Fai affidamento ad una gastronomia di fiducia. Si chiamano vacanze per un motivo, e se fa troppo caldo ti senti anche un po’ più apposto con la coscienza, ad affidarti ad una gastronomia di fiducia. Dalle verdure grigliate a secondi senza condimento, ormai puoi trovare delle opzioni sane in qualsiasi gastronomia. Certo il portafogli si alleggerirà di qualche euro, ma sarà tutto tempo guadagnato.

Prepara uova bollite. Se proprio devi avvicinarti ai fornelli, fai che il motivo sia per bollire le uova. Sono infatti un alimento super nutriente, che va bene per condire insalate o accompagnare altri alimenti. Facili da portare dietro per spuntini.

Ecco quindi qualche idea da mettere in pratica per evitare di cucinare quando fa troppo caldo

  • Barchette di cetrioli, fiocchi di latte, pomodori, noci e tonno
  • Involtino di lattuga con pollo grigliato, pomodori, prezzemolo e carote
  • Involtini di salmone affumicato con julienne di verdure croccanti (peperoni, carote, cetrioli, zucchine)

Barrette proteiche: come riconoscere e acquistare le più sane

Diciamoci la verità, anche se non sono in assoluto l’opzione più sana da scegliere, le barrette proteiche sono quell’alimento a cui ti affidi quando non riesci a preparare in anticipo tutti i tuoi pasti o non hai nient’altro a portata di mano da poter sgranocchiare o anche più semplicemente nel tuo post-workout.

Sebbene si tratti di cibo confezionato, ci sono alcune barrette proteiche più sane di altre. Ecco a cosa devi prestare attenzione quando acquisti le barrette proteiche, per scegliere le più sane.

Gli ingredienti. Come i normali alimenti da supermercato, anche in questo caso, se la lista è troppo lunga, probabilmente stai acquistando un prodotto eccessivamente lavorato. Quindi affidati a quegli alimenti che contengono pochi ingredienti e possibilmente ingredienti pronunciabili e conosciuti.

Calorie. Il rapporto tra calorie e porzione consigliata è fondamentale. Così come capita per gli alimenti confezionati, spesso una confezione contiene più porzioni. Cerca di non farti prendere dall’idea che “tanto si tratta di barrette proteiche”. Nonostante siano prodotti pensati per chi si allena, se presi in più di una porzione possono essere tutt’altro che ipocaloriche.

Proteine. Come abbiamo più volte sottolineato, non è che siccome stai mangiando proteine, puoi mangiarne quante ne vuoi. L’apporto proteico di una barretta è variabile, quindi leggi sempre le etichette e verifica che la porzione contenuta si adatta al tuo fabbisogno. Per avere un buon apporto proteico, le barrette acquistate dovrebbero contenere almeno 10gr di proteine per 100 gr.

Grassi. Ti hanno insegnato che mandorle, arachidi, noci, pistacchi e così via, sono assolutamente da inserire in un regime alimentare sano. Tuttavia è bene non generalizzare. Ci sono barrette che hanno un contenuto di grassi più alto e altre che hanno un contenuto di grassi più basso. In questo senso le barrette proteiche dovrebbero essere scelte in base alla loro funzione. Le usi come post workout? allora è meglio attenersi a barrette con un minor quantitativo di grassi.

Carboidrati. Numerosi marchi di integratori sportivi, riportano i carboidrati separati dagli zuccheri. E questo perché vengono utilizzati degli zuccheri a base vegetale (come lo xilitolo) che non sono propriamente digeribili. L’ideale sarebbe acquistare una barretta con meno di 5 grammi di zuccheri aggiunti e almeno 5 grammi di fibre.

Ecco come funziona il Prozac

Ricercatori italiani fanno luce sui meccanismi dell’antidepressivo

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Il Prozac non ha più segreti. Il famoso antidepressivo ha mostrato i meccanismi del suo funzionamento nel corso delle analisi svolte da un team dell’Università di Pisa guidato da Massimo Pasqualetti.

Il farmaco è stato introdotto nel mercato nel 1988, ma finora i ricercatori non sapevano esattamente perché funzionasse in caso di depressione.

La nuova ricerca, pubblicata su ACS Chemical Neuroscience, ha dimostrato per la prima volta la capacità della fluoxetina di rimodellare e riorganizzare le fibre nervose che rilasciano la serotonina nell’ippocampo.

La fluoxetina è stato il primo farmaco nella classe di composti noti come inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ad essere approvato dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti, in altre parole si tratta di farmaci che bloccano il riassorbimento della serotonina prodotta dai nostri neuroni.