Sport per scaricare lo stress: quando l’attività fisica fa bene all’umore

L’attività fisica non è consigliata solo per i suoi noti e inconfutabili benefici sul fisico, soprattutto quando viene combinata a un’equilibrata e sana alimentazione. Lo sport è parte integrante di un percorso di dimagrimento, ma dovrebbe in realtà far parte della quotidianità di tutti, perché estremamente importante, in particolar modo quando si ha una vita piuttosto sedentaria. E ritagliarsi qualche momento da destinare all’attività fisica fa bene anche sull’umore. Quando ci si allena infatti, si rilasciano ormoni che generano un senso di benessere. E i benefici interessano anche la sfera dell’umore e dell’autostima. Dunque ecco una carrellata di sport per scaricare lo stress.

Sport per scaricare lo stress

La vita quotidiana, il lavoro, la famiglia, i problemi che ogni giorno incombono, mettono inevitabilmente a repentaglio l’umore. Capita di sentirsi tristi, abbattuti, demoralizzati e in ritmi frenetici di oggi non aiutano, anzi, fanno sì che si accumuli sempre più stress. Un modo sano per sfogare queste tensioni e scaricare le negatività è certamente lo sport. Ci sono diverse alternative, tutta valide, per migliorare il proprio umore. In particolare alcune sono state ritenute ideali per agire su questo fronte e, ovviamente, in parallelo migliorare anche la forma fisica.

Ecco dunque alcuni sport per scaricare lo stress.

Boxe

Nell’immaginario collettivo la boxe è senza dubbio l’attività scarica-tensione per eccellenza. Quale metodo migliore per sfogare stress e frustrazione se non un pugno o un calcio ben assestati? Meglio non improvvisarsi campioni olimpionici, ma preferire un’adeguata visita medica prima di intraprendere il percorso.

Yoga

Tranquillità, certo, ma non crediate che lo Yoga sia una passeggiata! Anche se gli esercizi, prevalentemente di postura e respirazione, puntano al raggiungimento di uno stato mentale più rilassato, è un’attività comunque difficile e da prendere molto sul serio.

Pilates

Il Pilates è un metodo di allenamento pensato per favorire l’elasticità delle articolazioni e la fluidità dei movimenti. Il Pilates incoraggia l’uso della mente per controllare i muscoli e anche per questo è molto indicato per chi è molto sotto stress.

Corsa

In spiaggia o al parco, correre è uno dei modi migliori per rilasciare endorfine (le molecole del benessere) e alleviare le tensioni accumulate. Inoltre, la corsa tiene sotto controllo gli zuccheri nel sangue migliorando la circolazione sanguigna. Come ogni attività fisica che si rispetti ha le sue regole e le sue tempistiche, quindi mai improvvisarsi maratoneti se non si ha un’adeguata formazione e non si è abituati. Meglio cominciare gradualmente e muniti del giusto abbigliamento, dopo aver chiesto il parere del medico.

Nuoto

L’acqua è un elemento che per molti ha un effetto calmante: in acqua ci sentiamo liberi, riusciamo a svuotare la mente e a sentirci leggeri, in pace col mondo. Il nuoto è un’attività che ci consigliano sin da bambini perché completa e molto benefica: protegge la salute del cuore, migliora l’attività dei polmoni, sviluppa la resistenza e la forza muscolare. E oltre a tutto questo, migliora anche l’umore.

Bicycle crunch: esercizio per rinforzare gli addominali

Che si tratti di rinforzare gli addominali piuttosto che cercare di arrivare ad avere una pancia piatta, ci sono alcuni esercizi che ti permettono di raggiungere il tuo obiettivo. Sembra che tra i migliori esercizi per allenare gli addominali ci sia anche  il Bicycle crunch.

Nonostante i crunch siano ormai demonizzati dal fitness moderno, il bicycle crunch sembra aver guadagnato il suo meritato titolo proprio per la capacità di attivare in maniera efficace addome retto e obliqui con un solo esercizio. Probabilmente troverai il bicycle crunch un esercizio un po’ vintage e datato, ma siamo certe che andando nel dettaglio dell’esecuzione cambierete idea e proverete ad inserirlo nella vostra routine di allenamento.

Ti ricordiamo inoltre, che esistono una serie di varianti dell’esercizio (per allenare l’addome in maniera efficace) molto facili da eseguire, tra cui la versione che prevede l’esecuzione in piedi, coordinando gambe e braccia in maniera tale da attivare correttamente l’addome, senza sforzare la schiena.

Come sempre, ti ricordiamo di  assicurarti di essere nelle condizioni fisiche di poter eseguire l’allenamento.

Bicycle crunch: esercizio per rinforzare gli addominali

  • Sdraiati sul pavimento, pancia all’aria con la schiena ben poggiata a terra.
  • Porta la testa verso l’alto e solleva leggermente le spalle
  • Porta le mani sotto la testa senza incrociare le dita
  • Fai ben attenzione a non spingere testa e collo con le mani
  • Solleva la gamba destra dal pavimento mentre porti la sinistra verso il petto
  • Contemporaneamente esegui una torsione tale da portare il gomito destro verso il ginocchio sinistro.
  • Non è fondamentale che gomito e ginocchio si tocchino
  • Presta attenzione al movimento e concentrati sul fatto che la torsione è attivata dall’addome per portare la spalla (più che il gomito) vicina al ginocchio.
  • In un movimento fluido eseguo l’esercizio anche dal lato opposto continuando per il numero di ripetizioni suggerito.

Cancro al pancreas, terapia a base di asparaginasi

Eryaspase si rivela efficace

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Uno studio pubblicato sullo European Journal of Cancer mostra l’efficacia del farmaco eryaspase per il trattamento del carcinoma pancreatico metastatico.

Lo studio di Fase 2b ha valutato l’eryaspase, L-asparaginasi incapsulata nei globuli rossi, come trattamento di seconda linea in combinazione con la chemioterapia in 141 pazienti affetti da carcinoma pancreatico metastatico. In questo studio, condotto in Francia, l’eryaspase è stata aggiunta alla gemcitabina o chemioterapia mFOLFOX e confrontata con la sola chemioterapia in una randomizzazione 2 a 1.

Eryaspase in combinazione con la chemioterapia ha prolungato significativamente sia la sopravvivenza globale (OS) che la sopravvivenza libera da progressione (PFS) nell’intera popolazione di pazienti, con una riduzione del 40% del rischio di morte e un 44% di riduzione del rischio di progressione della malattia in media nel tempo.

Black Friday, come evitare l’acquisto compulsivo

Labile il confine fra utilità e inutilità dell’acquisto

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Tempo di Black Friday, tempo di acquisti spesso troppo affrettati.

“Studi scientifici hanno provato l’utilità dello shopping segnalando tra i benefici riconosciuti l’esercizio fisico, la riduzione dello stress e dell’ansia e l’aumento del buon umore – spiega Eleonora Iacobelli, psicologa, presidente dell’Associazione europea disturbi da attacco di panico EURODAP -. Tuttavia, è necessario prestare attenzione perché dagli effetti positivi alla patologia il passo è molto breve. È infatti quasi impossibile segnare un confine netto tra ciò che possiamo definire come acquisto normale, esigenza o piccolo sfizio e i fenomeni di acquisto compulsivo, definiti consumopatie”.

L’offerta è talmente ampia da provocare anche stordimento, oltre che problemi per chi non è attrezzato a livello economico.

Colazione proteica dolce o salata per fare il pieno di energia con pochi grassi

La colazione è un momento importantissimo della giornata, oltre ad essere uno dei più piacevoli. Non andrebbe mai saltata: infatti durante la notte il nostro corpo, nonostante il metabolismo rallenti, continua a bruciare calorie. Da qui la sua importanza. Ognuno ha le sue preferenze: c’è chi si orienta su quella dolce, chi su quella salata. Ma l’esigenza principale è che sia equilibrata e sana, nel rispetto di un’alimentazione non troppo ricca di zuccheri e grassi. La colazione proteica è un ottimo compromesso per iniziare al meglio la giornata, con energia e carica, per avere lo sprint giusto per affrontare gli impegni quotidiani.

Per evitare di assumere troppi zuccheri e grassi nel primo pasto della giornata, ecco alcune validissime opzioni  che consentono di fare il pieno di energia con gusto, ma senza rinunciare del tutto ad alternative dolci. Che ovviamente, si affiancano a quelle salate, così da accontentare entrambe le categorie di fan della colazione. Il mondo, infatti si divide tra chi la mattina senza una coccola dolce proprio non riesce a cominciare la giornata e chi invece preferisce cibi della tradizione anglosassone, più che di quella italiana.

Colazione proteica dolce

  1. Fiocchi d’avena: l’avena è il cereale più ricco di proteine. Consumata a colazione apporta un alto tasso non solo di proteine, ma anche di fibre, preziose per la regolarità dell’intestino. Si possono abbinare a muesli, frutta secca, frutta fresca, scaglie di cioccolato fondente.
  2. Porridge: ricetta tipica della colazione inglese, consiste nel cuocere i fiocchi d’avena in acqua o latte e aggiungere poi ingredienti a piacere (sia dolci che salati).
  3. Yogurt greco: agevola la digestione, combatte la stitichezza ed è ricco di proteine, oltre che fonte di calcio, latticini e vitamina D. Anche in questo caso si può arricchire il tutto con frutta o con ingredienti a proprio piacimento. Un consiglio: le noci, la frutta secca più proteica. Contengono ferro, potassio, calcio, rame, zinco, omega 3 e fosforo.
  4. Pancakes proteici: per chi la mattina ha già voglia di mettersi ai fornelli ecco il piatto ideale per coniugare dolcezza ed energie. Si preparano con uova, farina di avena, banana, patate dolci, ma la ricetta può essere variata a seconda delle proprie preferenze. Ad esempio alcuni preferiscono la ricetta a base di albumi e yogurt greco, con aggiunta di cacao. Insomma, in cucina è bello anche sperimentare.
  5. Frullati: il mix di frutta frullata piace a tutti! La banana è l’ingrediente immancabile, che conferisce anche maggiore cremosità al tutto, ma ovviamente possono essere aggiunti al latte a allo yogurt anche kiwi, fragole e così via.

Colazione proteica salata

colazione proteica
Fonte: Pixabay
  1. Pane: non bianco, ma integrale, ricco di fibre, vitamine e proteine, da abbinare alla marmellata preferita, per un gusto dolce in più, oppure ai fiocchi di latte, con un pizzico di sale e poco olio. O ancora, si può optare per salumi magri, come fesa di tacchino o bresaola.
  2. Uova: ai più fanno storcere il naso a prima mattina e in effetti le uova a colazione non sono una tradizione tipicamente italiana. Ma consumate a inizio giornata sono un vero e proprio carico di ferro, fosforo, calcio e proteine, contenute principalmente nell’albume. In camicia, strapazzate, sode, alla coque, sotto forma di frittata o omelette: la scelta è varia. Poi certo, si possono anche imitare gli inglesi, che le accompagnano con funghi e pomodori!
  3. Salmone affumicato: vero must have della colazione proteica degli sportivi, ricco di proteine e omega-3. Da gustare insieme a una fetta di pane e a un paio di cucchiaini di formaggio spalmabile o fiocchi di latte.

Sindrome di Sjögren, scoperte due varianti

Le terapie devono essere personalizzate per essere efficaci

I pazienti affetti da Sindrome di Sjögren, una malattia infiammatoria cronica di origine autoimmune, presentano spesso manifestazioni cliniche differenti.

Uno studio di un gruppo multidisciplinare di specialisti, guidato dalla dott.ssa Nicoletta Del Papa, reumatologa dell’ASST Gaetano Pini-CTO, rivela che esistono almeno due tipologie di pazienti e che per questo motivo le cure possono e devono essere diversificate e specifiche sulla base delle caratteristiche di ciascun gruppo.

In particolare, è la percezione del dolore a essere diversa, così come spiega la dott.ssa Del Papa: “Lo studio supporta l’ipotesi che nei pazienti con la sindrome di Sjögren primaria con diversi fenotipi clinici siano operativi diversi percorsi biologici. Una migliore conoscenza di questi processi specifici potrebbe aiutare a personalizzare terapie e a renderle più efficaci”.

Cosa bere al posto del latte: tutte le alternative

Cosa bere al posto del latte? Esistono diverse alternative al latte vaccino, opzioni che permettono di variare l’alimentazione nel rispetto della propria scelta di non bere latte o della propria necessità di escluderlo dal regime alimentare, magari a causa di un’intolleranza. I motivi possono essere diversi, ma niente paura, perché oggi in commercio ci sono molte scelte, ugualmente valide dal punto di vista nutrizionale.

Cosa bere al posto del latte

  • Latte di frutta secca: è quello che deriva da noci, nocciole, mandorle, noci eccetera. Il più comune in commercio è quello di mandorle. Si ottiene mettendo in ammollo la frutta secca per una notte per poi macinarla con acqua zuccherata.
  • Latte di riso: è una combinazione di riso bollito, sciroppo di riso e amido di riso, molto ricco di vitamine e minerali. In commercio ne esistono anche di aromatizzati alla vaniglia o al cioccolato.
  • Latte di semi di canapa: sono semi dall’elevato valore nutrizionale e di conseguenza il latte che se ne ricava è un ottimo sostituto proteico, ma più facile da reperire online che sugli scaffali.
  • Latte di soia: il sapore non è forse dei più appetibili, ma è un fattore comunque soggettivo. Sicuramente gusto e consistenza vanno provati e sperimentati, così come le varianti aromatizzate al cioccolato, al caffè e alla vaniglia.
  • Latte di cocco: alternativa gustosissima nonché ottima alternativa per preparare in casa frullati, yogurt, gelati e smoothie.

Cosa bere al posto del latte e a cosa fare attenzione

Quando si acquista un prodotto in sostituzione del latte vaccino, è bene osservare con attenzione l’etichetta, perché spesso queste alternative contengono ingredienti dai possibili effetti negativi sulla salute. Andrebbero evitati il più possibile gli zuccheri aggiunti (saccarosio, destrosio, glucosio, fruttosio, lattosio, maltosio), che creano dipendenza, così come i dolcificanti artificiali. Meglio fare attenzione anche alla presenza di aromi naturali, che nonostante il nome hanno una importante componente chimica, gli stabilizzanti e gli addensanti (potenziali lassativi), i regolatori di acidità.

Sesso, la fecondazione assistita non lo pregiudica

Necessario non trasformare il sesso in mero strumento riproduttivo

Quando vengono a galla problemi di infertilità, la coppia è inevitabilmente sottoposta a livelli di stress molto elevati. Al momento della comunicazione della diagnosi, entrambi i partner sperimentano un vero e proprio stato di shock e disorientamento e, anche quando si supera la prima fase e si decide di sottoporsi a trattamenti di PMA, il rapporto di coppia rischia di risentirne.

Le paure e i cambiamenti che la coppia si trova ad affrontare sono numerosi e quelli legati alla sfera sessuale appaiono, a chi non è coinvolto direttamente, poco rilevanti se paragonati ai disagi di natura fisica ed emotiva che si prospettano. È invece importante prendere coscienza del fatto che, a fronte di una diagnosi di infertilità e durante un percorso di procreazione medicalmente assistita, la vita sessuale all’interno della coppia subisce dei cambiamenti rilevanti.

Dieta low fat: facciamo chiarezza sul ruolo dei grassi nell’alimentazione

La dieta low fat è una dieta a ridotto contenuto di grassi. Questi solitamente vengono demonizzati e indicati come i principali responsabili dell’aumento del peso corporeo. Toglierli, dunque, equivarrebbe a una perdita di peso veloce, sicura e duratura. Ebbene, forse è bene fare chiarezza su queste convinzioni, non del tutto corrispondenti a verità.

In passato, quando per la prima volta sono stati formulati piani alimentari a basso contenuto di grassi (anni Settanta e Ottanta) sono stati messi a punto anche piani alimentari con drastiche riduzioni. Si arrivava a una quantità di grassi inferiore al 10% dell’apporto calorico giornaliero totale. Nel fabbisogno calorico di un individuo medio pari a 2000 calorie, dunque, ciò corrisponde ad appena 20 grammi totali di grassi in giornata.

Non si può parlare di alimentazione sana ed equilibrata, con queste cifre. La verità è che seppur così tanto demonizzati, i grassi vanno mantenuti nella dieta, perché utilissimi all’organismoQuella che tagliando i grassi si costringerebbe l’organismo ad utilizzare quelli di riserva (quelli di troppo, dunque) è solo una falsa convinzione, che non tiene conto della complessità molecolare, fisiologica e biochimica dell’organismo umano.

Dieta low fat: false credenze

La scienza si interroga da tempo sull’esistenza di una dieta standard per la perdita di peso e il mantenimento dei risultati nel tempo. Meglio una dieta low fat o low carb? Esiste una dieta ideale? Difficile ottenere risultati uguali su individui diversi, con esigenze diverse e diverse condizioni fisiche, diversi stili di vita, diverso stato di salute. Per questo i medici consigliano sempre di affidarsi a uno specialista, per capire quale sia il regime più adatto a sé.

Volendo fare un discorso generalizzato in merito alla dieta low fat, c’è da dire che i risultati di diversi studi dimostrano che le diete a ridotto contenuto di grassi non sono in verità più efficaci delle altre. Non ci sono vantaggi particolari né sulla perdita di peso né sul mantenimento dei risultati, se non a confronto di una dieta standard, come è ovvio che sia.

Bisogna una volta per tutte dire che nonostante in tanti credano che sia necessario tagliare i grassi nella dieta per poter perder peso, la scienza ci dice che le diete low fat non danno risultati migliori rispetto ad altre tipologie di regimi. Piuttosto che concentrarsi in maniera maniacale su un solo nutriente è importante valutare la dieta nella sua globalità, concentrandosi sulle specificità dell’individuo.

Vero è, però, che un taglio intelligente e non drastico dei grassi, senza scendere sotto il minimo che consente di assorbire le vitamine liposolubili, è certamente positivo e benefico.

Dieta low fat: cosa mangiare

  • Non esagerare con i condimenti.
  • Dosare l’olio (preferibilmente extra vergine di oliva e a crudo) col cucchiaio e non versarlo direttamente dalla bottiglia.
  • Preferire cotture alla griglia, al vapore e la bollitura.
  • Non escludere i cereali: sì a pasta, pane, riso e i legumi, ma in porzioni ridotte.
  • Sì a frutta e verdura, per il giusto apporto di fibre.
  • Sì a pesce e carne magri.
  • Limitare salumi e formaggi.
  • Eliminare i dolci e tutti gli alimenti confezionati.

Fagoterapia, virus alleati per sconfiggere i batteri

Nuova arma contro l’antibiotico-resistenza

I fagi potrebbero essere, in un futuro prossimo, neanche tanto lontano, le nuove e potenti armi in grado di contrastare le principali minacce umane in fatto di infezioni batteriche. I fagi, infatti, sono virus capaci di infettare i batteri sino a distruggerli. E se in passato sono stati utili a combattere colera e, addirittura, la peste bubbonica, recenti studi sembrano sottolinearne l’importanza applicati a malattie quali infezioni osteoarticolari e dissenterie.

“È una situazione complessa perché in Europa sono presenti dei vincoli, dettati dalle regolamentazioni nazionali ed europee, che rendono difficili ad oggi l’impiego della fagoterapia”, spiega Mario Corbellino, Dipartimento Malattie Infettive Ospedale Fatebenefratelli – Sacco, Milano autore dello studio presentato a Palermo.