Tumori gastrointestinali, efficace larotrectinib

Nei pazienti con tumore con fusione genica TRK

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Larotrectinib, terapia oncologica di precisione, in pazienti adulti con tumori gastrointestinali con fusione TRK ha dimostrato un tasso di risposta obiettiva (ORR) del 43%.

In questo sottogruppo di pazienti, la sopravvivenza globale mediana era pari a 33,4 mesi dopo 19 mesi di follow-up, la sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana era di 5,3 mesi e il tempo mediano alla risposta 1,9 mesi. Questi dati, che emergono da una nuova analisi, sono stati presentati in un poster al 2020 American Society of Clinical Oncology Gastrointestinal Cancers Symposium (ASCO GI), a San Francisco dal 23 al 25 gennaio.

Curare l’ulcera per prevenire il cancro allo stomaco

Eliminare l’Helicobacter pylori abbatterebbe il numero di casi

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L’incidenza del cancro allo stomaco verrebbe quasi azzerata, almeno fra i giovani, se si riuscisse a eradicare l’Helicobacter pylori, il batterio responsabile dell’ulcera.

A dirlo è uno studio del National Cancer Center di Goyang, in Corea del Sud, secondo cui l’eliminazione del batterio si tradurrebbe nella riduzione dell’80-90% dei casi di tumore allo stomaco sotto i 40 anni e del 25% di quelli fra gli anziani.

Il team guidato da Il Ju Choi ha pubblicato sul New England Journal of Medicine un’analisi che ha coinvolto 1676 soggetti ad alto rischio di cancro dello stomaco per una familiarità con la malattia.

I soggetti mostravano tutti la presenza di Helicobacter pylori nell’organismo. A metà di essi è stato somministrato un placebo, mentre l’altra metà ha assunto una terapia antibiotica per una o due settimane.

Chirurgia estetica, un gel naturale per ridurre il gonfiore

Disagi ridotti del 40% dopo l’operazione

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I ritocchi si fanno d’inverno. I mesi freddi sono i più adatti per rivolgersi al chirurgo plastico, anche per i minori problemi legati al gonfiore e all’esposizione ai raggi solari.

“È questo il periodo migliore dell’anno per sottoporsi a interventi come rinoplastica, mastoplastica additiva, liposuzione blefaroplastica o lifting facciale – spiega il prof. Francesco D’Andrea, Presidente Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) -. L’ambiente e il clima risultano fondamentali soprattutto nella fase post operatoria. Il caldo, l’umidità e l’esposizione al sole non sono indicati, infatti, per una pelle che ha appena subito interventi estetici o ricostruttivi”.

Tra i motivi che spingono gli specialisti a preferire i mesi freddi c’è soprattutto la gestione del gonfiore e dei lividi, una seria preoccupazione per le pazienti.

Nuovo coronavirus non letale come la Sars

I dati sembrano indicare una pericolosità inferiore

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Il nuovo virus che viene dalla Cina e minaccia il mondo mostra una capacità di diffondersi piuttosto elevata. Finora sono poco meno di 6000 i casi accertati stando alle autorità sanitarie cinesi, con circa 130 decessi.

Nel 2003, l’epidemia di Sars causò il contagio di 5327 persone nel giro di 9 mesi. 2019-nCov sembra quindi all’apparenza più minaccioso della Sars, ma gli esperti della Società Italiana di Terapia Antinfettiva (Site) e dell’Istituto superiore di Sanità ricordano quanto sia importante leggere i numeri con attenzione.

La Sars mostra infatti una mortalità del 10% circa, mentre la Mers (Sindrome respiratoria mediorientale) addirittura del 30% (2500 contagi e 858 decessi).

Stando ai dati attuali, il nuovo coronavirus mostra invece una mortalità del 2% circa, nonostante la sua capacità di diffusione sia più elevata rispetto alle altre infezioni.

Ecco come percepiamo gli odori

Nuova luce sulla codifica degli odori a livello cerebrale

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Passo in avanti verso la comprensione dei processi responsabili della codifica degli odori a livello cerebrale.

Il gruppo di Claudia Lodovichi, primo ricercatore dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-In) di Padova ha coordinato uno studio pubblicato su Cell Reports che dimostra il meccanismo molecolare di formazione delle mappe topografiche cerebrali, dove i neuroni responsabili della percezione di un dato odore sono raggruppati in specifiche aree del bulbo olfattivo, la zona del cervello che elabora gli stimoli captati nel tessuto delle cavità nasali (epitelio olfattivo) attraverso i recettori olfattivi, proteine prodotte dagli stessi neuroni olfattivi che legano uno specifico odorante ‘intrappolato’ nel muco nasale.

Scongiurare il rischio di psicosi per il coronavirus

Ma sono segnalati casi in Germania e Francia

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Susanna Esposito, Presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) consiglia di non farsi prendere dalla paura:

“In Italia situazione sotto controllo, l’influenza e le sue complicanze provocano nel nostro Paese circa 8.000 morti ogni anno”

Il nuovo virus non deve essere sottovalutato, soprattutto finché non saranno del tutto note le modalità in cui muta e tutte le caratteristiche che ne favoriscono la diffusione. Ma l’attuale allarmismo rischia di essere eccessivo.

Ad oggi il nuovo coronavirus si è rivelato mortale solo nel meno del 3% dei casi confermati, senza considerare le migliaia di persone a cui non è stato rilevato per assenza di sintomi.

Una dieta povera di grassi riduce il testosterone

Dimagrire fa bene, ma meglio non eliminare i grassi

Molti uomini sviluppano nel corso degli anni una carenza di testosterone. Ciò comporta diversi problemi, fra cui senso di spossatezza, mancanza di desiderio sessuale, aumento del grasso corporeo e ridotta densità minerale ossea.

In genere, una dieta per perdere peso ha un effetto positivo sui livelli di testosterone nell’organismo, ma uno studio pubblicato su The Journal of Urology mette in guardia da una riduzione troppo marcata dei grassi.

Secondo la ricerca, infatti, una dieta particolarmente povera di grassi avrebbe come effetto un’ulteriore riduzione dei livelli di testosterone.

Il testosterone è un ormone steroideo che deriva dal colesterolo, di conseguenza cambiamenti radicali nell’alimentazione possono alterarne i livelli.

Nuovo coronavirus, prime terapie in sperimentazione

In attesa di un vaccino i medici testano alcuni farmaci

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Il nuovo coronavirus emerso in Cina sta facendo paura al mondo. A differenza di quanto avvenuto con la Sars nei primi anni del secolo, la reazione delle autorità cinesi è stata immediata e radicale.

La città di Wuhan, considerata l’epicentro dell’epidemia, è sostanzialmente isolata dal resto del paese e del mondo. Ciononostante, i dati ufficiali parlano di 4.474 infezioni e 107 decessi, ma alcune stime suggeriscono cifre molto più inquietanti, con un totale di infettati dai 30 ai 200mila.

Come spesso accade per altri virus, anche in questo caso non esistono terapie specifiche, ma si lavora per ridurre i sintomi, in particolare problemi respiratori, febbre, mal di gola e tosse.

Allo scopo si somministrano quindi antinfiammatori e analgesici, ma si pone molta attenzione anche alla reidratazione. In Cina, tuttavia, si sta sperimentando anche un approccio alternativo.