Un esoscheletro per la paralisi cerebrale infantile


La seconda vita di Agilik, robottino intelligente che migliora il cammino

All’IRCCS Medea – La Nostra Famiglia, per la prima volta in Europa, si avvia la sperimentazione di Agilik, un’ortesi robotica intelligente sviluppata da una piccola start up canadese, Bionic Power, per migliorare il cammino dei bambini con paralisi cerebrale infantile.
Agilik è un esoscheletro indossabile che migliora la biomeccanica del passo nei soggetti affetti da “crouch gait”, cioè quell’andatura accovacciata caratterizzata da un’eccessiva flessione di anca e ginocchio che ed è uno dei più comuni pattern del cammino in bambini con paralisi cerebrale infantile. L’esoscheletro motorizzato può assistere o resistere al movimento durante il cammino, in modo da facilitare l’estensione del ginocchio.
Al Medea lo strumento verrà testato in bambini con deficit di estensione dovuti a paralisi cerebrale infantile, a partire dai 5 anni di età. In particolare, i ricercatori vogliono esaminare …  (Continua) leggi la 2° pagina esoscheletro, robot, paralisi,

Ora legale, cosa è meglio mangiare


Gli alimenti che ci aiutano a ristabilire il giusto ritmo circadiano

È un cambiamento cui siamo ormai abituati per almeno 2 volte l’anno quello che ci fa spostare le lancette dell’orologio. Ma quanto può incidere sulla nostra tavola e sulla nostra dieta? Per capire meglio la relazione tra i nostri ritmi interni e quelli a tavola, interviene Paolo Bianchini, consulente nutrizionale e autore del Metodo Bianchini da lui ideato.
Esiste nel nostro organismo un meccanismo chiamato ritmo circadiano che rappresenta l’orologio biologico di numerose funzioni dell’organismo (temperatura corporea, frequenza cardiaca, pressione arteriosa, secrezione ormonale e ciclo sonno-veglia) e che può risentire del cambio delle lancette.
“I cambiamenti di questa attività vengono regolati da una serie di molecole specifiche prodotte prevalentemente dall’ipotalamo, ma anche da fattori esterni come il cambio dell’ora, l’alternanza a buio/luce, la temperatura, le esigenze sociali. …  (Continua) leggi la 2° pagina solare, legale, alimenti,

L’epilessia dopo un’encefalite autoimmune


Può diventare cronica se non si interviene

È fondamentale riconoscere una crisi epilettica successiva a un’encefalite autoimmune. In caso di mancato intervento, infatti, le crisi potrebbero diventare croniche.
È quanto sottolinea uno studio pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry da un team del Policlinico San Martino di Genova diretto da Flavio Villani. Il riconoscimento e il trattamento precoce della malattia possono ridurre il rischio di sequele irreversibili a lungo termine.
«Riconoscere tempestivamente questi pazienti a rischio è fondamentale, perché così si può accelerare l’inizio di un’immunoterapia riducendo il rischio di un danno cerebrale permanente, che può portare a un’epilessia cronica, irreversibile e difficile da gestire», spiega Villani, autore senior dello studio.
I ricercatori hanno descritto i risultati clinici e paraclinici, le …  (Continua) leggi la 2° pagina epilessia, encefalite, autoimmune,

Long Covid, oltre 200 i sintomi


Effetti a lungo termine per milioni di persone

Una seconda pandemia che ha tutta l’aria di volersi prolungare per molto tempo. Parliamo del Long Covid, quella condizione particolare che colpisce il 10-20% delle persone caratterizzata da una serie di sintomi che si protraggono molto oltre il superamento dell’infezione.
A segnalare la complessità della condizione è l’Organizzazione mondiale della sanità, che nella Giornata internazionale di sensibilizzazione sul Long Covid ricorda che sono oltre 200 i sintomi riferiti dalle vittime, circa 17 milioni solo in Europa.
“Anche ora, mentre il peggio della pandemia potrebbe essere passato, il rischio di sviluppare sequele dopo l’infezione rimane altrettanto forte”, avverte l’Ufficio regionale dell’Oms.
Gli scienziati della Katholieke Universiteit di Leuven hanno redatto delle linee guida per aiutare gli operatori sanitari a prendersi cura al meglio dei pazienti che convivono con sintomi …  (Continua) leggi la 2° pagina Covid, sintomi, riabilitazione,

Il Covid aumenta il rischio di diabete


Il virus può accelerare l’insorgenza della malattia

L’infezione da Sars-CoV-2 potrebbe aumentare il rischio di diabete. Lo dice una lettera di ricerca pubblicata su Jama Network Open da Alan Kwan dello Smidt Heart Institute al Cedars Sinai Medical Center di Los Angeles.
Secondo il documento, l’infezione aumenterebbe il rischio soprattutto fra i non vaccinati. È probabile che l’infezione funzioni da acceleratore della malattia in soggetti già a rischio di diabete.
«Nelle prime fasi della pandemia, le persone che avevano superato l’infezione avevano un rischio maggiore di malattie cardiometaboliche di nuova insorgenza, tra cui diabete, ipertensione e iperlipidemia, mentre nell’attuale fase pandemica, dominata da varianti Omicron meno virulente, non è chiaro se il rischio cardiometabolico dopo l’infezione da SARS-CoV-2 persista o si sia attenuato, né se l’aver fatto il vaccino o meno sia associato a tali rischi», scrivono gli autori.
I …  (Continua) leggi la 2° pagina Covid, diabete, coronavirus,

Long Covid, con Omicron è meno frequente


Il contagio con la versione originale del virus era più pericoloso

Soffrire di Long Covid è diventato un’eventualità meno probabile dopo l’avvento della variante Omicron e delle sue numerose sottovarianti. A sostenerlo è uno studio dell’Ospedale cantonale di San Gallo diretto da Carol Strahm e presentato al Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive di Copenaghen.
Alla ricerca hanno partecipato 1.201 operatori di 9 network sanitari svizzeri con età media di 43 anni e per la maggioranza donne. Lo scopo dello studio era di valutare i tassi di strascichi post-Covid fra i medici infettati da Sars-CoV-2 del ceppo di Wuhan, dalla prima variante Omicron o da entrambi rispetto a un gruppo di controllo di persone non contagiate.
I partecipanti sono stati sottoposti regolarmente a test Covid-19 (tamponi nasofaringei e test anticorpali), hanno fornito informazioni sul proprio stato vaccinale e hanno risposto a tre riprese – nel …  (Continua) leggi la 2° pagina Covid, Omicron, Delta,

Radioligandi, i giustizieri delle cellule tumorali


Nuovo approccio della medicina di precisione

Legarsi in maniera precisa alle cellule tumorali per poterle colpire con radiazioni terapeutiche e causarne la morte. È questa la strategia usata dalla terapia con radioligandi, approccio esemplare della medicina di precisione e personalizzata: precisa perché colpisce in modo mirato le cellule malate, personalizzata perché ogni paziente riceve un farmaco preparato appositamente e per il quale viene attivata una catena organizzativa che ne garantisce la consegna al paziente entro 72 ore dalla produzione.
Un’innovazione, questa della terapia con radioligandi, che nasce in Italia dalla ricerca svolta da Stefano Buono che, nel 2002, ha fondato una start up per portare su scala industriale un brevetto sviluppato durante gli anni passati al Cern. Si tratta di Advanced Accelerator Applications (AAA), parte del Gruppo Novartis, realtà all’avanguardia nel campo della medicina nucleare e di …  (Continua) leggi la 2° pagina radioligandi, tumori, cellule,

Un focolaio di trichinellosi


Diverse le intossicazioni causate dal parassita

Finora sono 10 i casi di trichinellosi registrati nella provincia di Foggia negli ultimi giorni. L’intossicazione dovuta al parassita è stata probabilmente veicolata dal consumo di carne di cinghiale non controllata.
All’origine di tutto, una battuta di caccia sui Monti Dauni a cui è seguita una tavolata a base di carne di cinghiale alla quale hanno partecipato le vittime del focolaio. L’aspetto positivo è che l’infezione non si trasmette per via umana, quindi il focolaio risulterà alla fine contenuto.
La trichinellosi è una zoonosi causata da nematodi (vermi di forma cilindrica) appartenenti al genere Trichinella, parassita che colonizza l’intestino dando origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli, dove poi si incistano.
La trasmissione avviene esclusivamente per via alimentare, soprattutto attraverso carne suina ed equina. Il periodo di incubazione è in media …  (Continua) leggi la 2° pagina parassita, carne, trichinellosi,