I dolcificanti deprimono il sistema immunitario


Il loro uso è anche associato a un maggior rischio cardiaco

Un consumo elevato del dolcificante sucralosio è associato a una risposta immunitaria inferiore, secondo i dati di uno studio pubblicato su Nature. Lo studio, realizzato dai ricercatori del Cancer Research UK Beatson Institute di Glasgow guidati da Karen Vousden, ha utilizzato su modello animale dosi molto elevate di sucralosio, utilizzato comunemente come sostituto dello zucchero in molti prodotti alimentari perché privo di calorie e dal potere dolcificante 600 volte più alto dello zucchero.
Il dosaggio usato dal gruppo di Vousden era superiore a quello del consumo alimentare umano medio di cibi e bevande dolcificate con sucralosio e molto vicino alla dose massima giornaliera consentita, circa 15 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare o 5 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo secondo la Food and Drug Administration degli …  (Continua) leggi la 2° pagina dolcificanti, zucchero, insulina,

Di notte si soffre di più


La percezione del dolore cambia a seconda dell’ora

Nel corso delle 24 ore la nostra percezione del dolore cambia, rendendoci più sensibili fra le 3 e le 4 di notte. A rivelarlo è uno studio del Neuroscience Research Centre di Lione coordinato da Claude Gronfier.
La ricerca è stata realizzata su 12 volontari sottoposti al cosiddetto protocollo di routine costante, condizione che annulla il senso del tempo. La luce e la temperatura sono costanti, si possono mangiare piccoli snack ogni ora, non si può dormire né alzarsi per andare al bagno. In questo modo tutti i cambiamenti biologici registrati dipendono dal ritmo circadiano interno e non dall’ambiente.
Questa vita sospesa è durata 34 ore. Ogni 2 ore i volontari sono stati sottoposti a un test per valutare la soglia del dolore. Alla pelle veniva avvicinato uno strumento a calore crescente che i volontari dovevano chiedere di allontanare quando iniziavano a sentire dolore.
È emerso …  (Continua) leggi la 2° pagina dolore, notte, percezione,

Obesità, semaglutide cambia il rapporto con il cibo


Migliorati i comportamenti di controllo alimentare

Il farmaco semaglutide ha un effetto positivo sui pazienti obesi. Uno studio pubblicato su Obesity mostra che la terapia è associata a riduzione dell’appetito e a maggiore senso di sazietà dopo 20 settimane. Inoltre, il farmaco sembra migliorare il controllo del desiderio di cibo a 2 anni.
Per prevenire le complicanze dovute al peso eccessivo, le persone obese dovrebbero perdere almeno il 5% del peso corporeo, obiettivo difficile da raggiungere solo attraverso la dieta e l’esercizio fisico. Il cambio nello stile di vita, infatti, viene contrastato dalle modifiche compensatorie negli ormoni che regolano l’appetito, che agiscono per mantenere l’omeostasi del peso normale (adattamento metabolico).
La perdita di peso iniziale produce un aumento dell’ormone oressigeno grelina, che aumenta l’appetito, e una diminuzione degli ormoni anoressigeni come la leptina, il GLP-1, la colecistochinina …  (Continua) leggi la 2° pagina diabete, semaglutide, peso,

Fibromialgia più comune in chi ha avuto Covid grave


Prevalenza maggiore rispetto alla popolazione generale

Nella maggior parte dei pazienti ospedalizzati per Covid si registra la presenza di almeno un sintomo associato a fibromialgia da 3 mesi a un anno dopo l’infezione. La prevalenza di fibromialgia fra i convalescenti è molto più alta rispetto alla popolazione generale, in particolare le donne.
I risultati emergono da uno studio israeliano pubblicato su Plos One. La fibromialgia si caratterizza per la presenza di dolore muscoloscheletrico cronico accompagnato da sonno, stanchezza, disturbi cognitivi e dell’umore.
I ricercatori hanno analizzato lo sviluppo della fibromialgia post-Covid fra i convalescenti ricoverati in ospedale per Covid, identificando i fattori predisponenti associati.
Allo studio hanno partecipato adulti dimessi dai reparti di malattie infettive dello Sheba Medical Center di Ramat Gan, in Israele, fra il 15 luglio e il 15 novembre 2020. Al momento del ricovero in …  (Continua) leggi la 2° pagina fibromialgia, Covid, dolore,

Trapianto di capelli, il rimedio definitivo all’alopecia


Tutto quello che c’è da sapere sul trapianto di capelli

Il trapianto di capelli rappresenta lo strumento più efficace nel trattamento della calvizie nonché l’unico rimedio definitivo alla perdita di capelli. Come sottolinea la Dott.ssa Nadia Misino – Direttrice Sanitaria del Centro Insparya di Milano – “i pazienti che hanno scelto di sottoporsi al trapianto non andranno incontro a una nuova perdita dei capelli trapiantati poiché quelli prelevati dall’area donatrice sono geneticamente diversi e non hanno tendenza all’alopecia. D’altra parte, è però vero che i capelli originali, se non vengono curati correttamente, potrebbero comunque cadere con il tempo”.
Per questo motivo è importante che i pazienti soggetti a calvizie prestino un’attenzione costante ai propri capelli e, in particolare, a quelli naturali, essendo geneticamente predisposti alla caduta.
Per sottoporsi a un trapianto è fondamentale affidarsi a professionisti che, con …  (Continua) leggi la 2° pagina capelli, calvizie, trapianto,

Una terapia a mRna per il tumore al seno triplo negativo


La somministrazione di microRNA inibisce l’oncoproteina TRF2 e blocca il tumore

Una promettente strategia terapeutica è stata messa a punto all’IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) contro il tumore al seno triplo negativo, il sottotipo più aggressivo di tumore alla mammella che colpisce spesso pazienti ancora giovani.
I risultati dello studio condotto da un gruppo diretto da Annamaria Biroccio, dell’Unità di Oncogenomica Traslazionale, sono stati appena pubblicati sulla rivista EMBO Molecular Medicine. I ricercatori hanno dimostrato che la somministrazione nei topi di uno specifico microRNA (il miR-182-3p) inibisce la proteina telomerica TRF2, responsabile della progressione tumorale, e blocca così l’avanzare della malattia. Il microRNA era veicolato da nanoparticelle lipidiche, con composizione simile a quelle utilizzate per i vaccini a mRNA contro SARS-CoV-2.
“In un futuro prossimo – precisa Gennaro Ciliberto, Direttore scientifico IRE – questa …  (Continua) leggi la 2° pagina tumore, seno, mRna,

Disforia di genere, è scontro fra esperti


Dubbi sulle conseguenze dell’uso dei farmaci in età prepuberale

La disforia di genere è ormai argomento di pubblico dibattito. Il principio di non riconoscimento del proprio sesso biologico è alla base anche di uno scontro di opinioni differenti in seno alla comunità scientifica.
Ad alimentare il dibattito è arrivata una lettera aperta al ministro della Salute Schillaci del presidente della Società psicoanalitica italiana, Sarantis Thanopulos, che ha manifestato preoccupazione per l’uso troppo disinvolto dei farmaci in giovane età allo scopo di arrestare lo sviluppo puberale dei ragazzi a cui è stata diagnosticata la disforia di genere.
Secondo Thanopulos, ci sono varie controindicazioni al trattamento previsto in questi casi:

1) La diagnosi di “disforia di genere” in età prepuberale è basata sulle affermazioni dei soggetti interessati e non può essere oggetto di un’attenta valutazione finché lo sviluppo dell’identità sessuale è ancora in …  (Continua) leggi la 2° pagina disforia, genere, farmaci,

La nausea è una questione di testa


L’impulso di vomitare è determinato da specifici neuroni

Tutto nasce dal cervello, anche il senso di nausea e la necessità di vomitare dopo che abbiamo ingurgitato qualcosa che potrebbe danneggiarci. A dimostrarlo è uno studio del National Institute of Biological Sciences di Beijing, secondo cui a dare il via al vomito sono specifici neuroni del tronco encefalico. Provare a silenziarli con farmaci ad hoc potrebbe aiutare i medici a contrastare ad esempio il vomito dovuto alle sessioni di chemioterapia.
I ricercatori cinesi hanno analizzato topolini esposti a enterotossina A, una tossina batterica prodotta dallo Stafilococco aureo. Hanno così ricostruito i segnali che dal tratto digerente portano alla nausea e al vomito. Anche se i topi non vomitano, hanno comunque delle contrazioni di diaframma e muscoli addominali simili a quelle registrare nei cani, animali che invece possono rigettare.
Al contatto con una tossina, le cellule intestinali …  (Continua) leggi la 2° pagina nausea, vomito, cervello,

Melatonina ai bambini, serve un parere medico


Ormone utile ma attenzione al sovradosaggio

È consuetudine fra i genitori ricorrere alla melatonina per favorire il sonno dei propri figli piccoli. Secondo uno studio promosso dall’American Academy of Sleep Medicine (AASM), prima di dare la melatonina i genitori dovrebbero rivolgersi a un professionista sanitario.
M. Adeel Rishi, vicepresidente dell’AASM Public Safety Committee, sostiene l’utilità dell’ormone nel trattamento dei disturbi del sonno, ma ricorda che non ci sono prove definitive dell’efficacia su bambini o adulti sani.
Con l’aumento del consumo di melatonina sono aumentati anche i casi di sovradosaggio, visite al pronto soccorso e ricorsi ai centri antiveleni.
Negli Stati Uniti, secondo i Centers for Disease Control and Prevention, il numero delle ingestioni di melatonina tra i bambini segnalati ai centri antiveleni è aumentato del 530% tra il 2012 e il 2021. «Più di 4.000 delle ingestione segnalate ha portato a …  (Continua) leggi la 2° pagina melatonina, bambini, sonno,

Le medicine complementari per lo scompenso cardiaco


Da valutare attentamente rischi e benefici

L’utilizzo delle medicine complementari e alternative nei pazienti con insufficienza cardiaca va valutato attentamente per comprendere appieno sia i benefici che i potenziali rischi.
A dirlo è una dichiarazione dell’American Heart Association pubblicata su Circulation da ricercatori della Western University of Health Sciences di Pomona e dell’Università della California guidati da Sheryl Chow, che commenta il fatto che un paziente su tre con insufficienza cardiaca utilizzi medicine alternative: «Questo rappresenta un grave problema di salute pubblica, dato che i consumatori acquistano talvolta questi prodotti potenzialmente pericolosi e minimamente regolamentati senza la conoscenza o la consulenza di un operatore sanitario. Questi agenti sono in gran parte non regolamentati dalla Food and Drug Administration (FDA), e i produttori non hanno bisogno di dimostrarne l’efficacia o la …  (Continua) leggi la 2° pagina scompenso, cardiaco, acidi,