Alcuni studi sostengono la predilezione per il freddo di Sars-Cov-2
Una speranza circola da tempo non solo in ambienti scientifici, ma nell’opinione pubblica: il caldo sarà un’arma in più contro il coronavirus. In effetti, alcuni studi sembrano concordare con questa teoria, sostenendo che il nuovo coronavirus preferisca un clima fresco e asciutto, le condizioni ideali per diffondersi a piacimento. Lo stesso comportamento che si era manifestato con il virus della Sars, parente stretto di Sars-Cov-2 come suggerisce il nome stesso.
L’analisi più recente, quella del Mit di Boston realizzata in base ai dati della Johns Hopkins University, segnala che il numero massimo di casi di coronavirus si è verificato in aree del pianeta con temperature comprese fra 3 e 13 gradi centrigradi. Nei paesi con temperature medie superiori a 18 gradi, invece, è stato registrato solo il 5% dei casi totali.