Studio italiano scoprono come salvare la metà dei pazienti gravi
Uno studio italiano, pubblicato su Lancet Respiratory Medicine dai ricercatori del Sant’Orsola di Bologna, descrive il meccanismo responsabile della elevata mortalità in Terapia Intensiva dei pazienti con COVID-19.
Due semplici esami identificano questa condizione la cui diagnosi precoce, assieme al supporto del massimo delle cure possibili in terapia intensiva, può portare un calo della mortalità fino al 50%.
Lo studio dimostra che il virus può danneggiare entrambe le componenti del polmone: gli alveoli (le unità del polmone che prendono l’ossigeno e cedono l’anidride carbonica) e i capillari (i vasi sanguigni dove avviene lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno). Quando il virus danneggia sia gli alveoli che i capillari polmonari muore quasi il 60% dei pazienti.