Studio italiano chiarisce il ruolo dell’antitrombina e dell’obesità
Un livello particolarmente basso di antitrombina riscontrato nei pazienti obesi affetti da coronavirus spiegherebbe il fallimento della terapia con eparina somministrata per scongiurare la trombosi venosa e l’embolia polmonare, prime cause di mortalità legata all’infezione da Covid-19.
Questo il risultato di uno studio, pubblicato sulla rivista Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases, condotto da un team di ricercatori dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano (Pavia) guidati dal dottor Carmine Gazzaruso – Responsabile delle Unità Operative di Diabetologia, Endocrinologia, Malattie Metaboliche e Vascolari – che ha visto coinvolti 49 pazienti ricoverati per Covid-19.
I ricercatori sono partiti da una prima evidenza: nonostante l’anticoagulazione, gestita principalmente con eparina, la mortalità per eventi tromboembolici rimaneva comunque alta.