Sviluppato al Politecnico di Milano un innovativo sistema
Immaginiamo un farmaco molto potente, addirittura tossico per gli organi sani, capace di “consegnare” il suo principio attivo solo dove serve, ad esempio un tumore. Il risultato è un’azione terapeutica più efficace, veloce e sicura.
È il futuro della farmacologia, oggi un po’ più vicino grazie a un innovativo nanovettore per il rilascio intracellulare selettivo di farmaci sviluppato al Politecnico di Milano.
Si tratta di una sorta di capsula capace di viaggiare intatta nel circolo sanguigno e “rompersi” rilasciando il farmaco solo una volta individuate le cellule da trattare.
Una caratteristica garantita dalla presenza sulla capsula di un film della proteina idrofobina, che viene rotto solo quando il nanovettore entra nelle cellule e incontra il glutatione, un antiossidante della cellula, determinando così il conseguente rilascio della molecola curativa