Nuova tecnica per ridurre al minimo l’invasività dell’intervento
Si tratta di una procedura non invasiva, perché come dice l’espressione si tratta di ottenere un riposizionamento dei tessuti molli verso l’alto, agendo sulla struttura ossea.
Le ossa, infatti, rappresentano nel viso dei punti di ‘ancoraggio’ forti per i tessuti molli – il grasso e le guance, sia attraverso i legamenti che ancorano la superficie all’osso, limitandone lo slittamento verso il basso, sia perché l’osso stesso, proprio per il volume che ha, riempie i tessuti stessi eli distende in superficie.
Liquid lifting significa, quindi, riempire con un filler – acido ialuronico o idrossiapatite di calcio – per riportarli in tensione i legamenti zigomatici o mandibolari che con l’invecchiamento si ammorbidiscono e si rilassano. Poi aumentare i volumi ossei per cercare di riempire un poco quel ‘sacchetto svuotato’ e riportarlo verso l’alto – per esempio sullo zigomo o sulla mandibola.