La sopravvivenza aumenta rispetto alla chemioterapia
Il quizartinib è il primo inibitore di FLT3 ad aver dimostrato un miglioramento della sopravvivenza globale, rispetto alla chemioterapia citotossica.
Lo dimostra uno studio randomizzato di fase III su pazienti con leucemia mieloide acuta recidivante/refrattaria con mutazioni FLT3-ITD. Un paziente su 4 con LMA presenta mutazioni FLT3-ITD, una forma molto aggressiva della malattia, associata a un’aumentata frequenza di recidiva, a ridotta sopravvivenza complessiva, e con limitate opzioni di trattamento. Attualmente non esistono, infatti, terapie specifiche per questa patologia.
Il quizartinib in monoterapia prolunga significativamente la sopravvivenza complessiva rispetto alla chemioterapia di salvataggio, nei pazienti con leucemia mieloide acuta (LMA) recidivante o refrattaria con mutazioni FLT3-ITD, dopo il trattamento di prima linea.