L’esposizione ridotta ma costante ne facilita lo sviluppo
Alcune malattie autoimmuni del fegato sembrano favorite dall’esposizione a un fattore inquinante persistente, anche se ridotta.
A dirlo è uno studio realizzato dalla Newcastle University e presentato all’International Liver Congress 2019 di Vienna. La ricerca ha riscontrato un numero significativo di casi di colangite biliare primaria, epatite autoimmune e colangite sclerotizzante primaria in alcune aree ben definite dell’Inghilterra nord-orientale e della North Cumbria.
“Lo studio suggerisce che l’esposizione a un agente ambientale persistente e a basse concentrazioni può aver giocato un ruolo nella patogenesi di tutte e tre le malattie autoimmuni del fegato studiate”, conclude Jessica Dyson, della Newcastle University.