Regorafenib assicura una sopravvivenza più alta
Tassi di sopravvivenza più elevati nel trattamento del glioblastoma grazie a regorafenib. Lo rivela uno studio di fase II (REGOMA) pubblicato su Lancet Oncology e presentato nel corso del Congresso nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom).
Sulla base dei risultati, l’Agenzia italiana del farmaco ha inserito regorafenib nella lista dei farmaci erogabili con procedura anticipata, ovvero a carico del Servizio Sanitario Nazionale nei casi in cui non vi sia un’alternativa terapeutica valida.
Negli ultimi quindici anni a livello europeo non si sono registrati nuovi farmaci efficaci per il trattamento del glioblastoma recidivato – spiega Stefania Gori, presidente Aiom – e la sopravvivenza mediana dei pazienti rimane inferiore a 2 anni, con percentuali di recidiva prossimi al 100% e opzioni terapeutiche molto limitate.