Scoperta getta nuova luce sui meccanismi alla base della malattia
Negli ultimi vent’anni l’uso dell’interferone beta ricombinante nel trattamento della sclerosi multipla (SM) ha cambiato la qualità di vita di chi soffre di questa malattia. Il meccanismo d’azione di questa citochina – solitamente prodotta dal nostro organismo per organizzare la risposta immunitaria contro le infezioni virali – nel trattamento della SM è però poco chiaro, così come rimane poco chiaro il meccanismo alla base della malattia.
In uno studio pubblicato lo scorso 21 agosto su Scientific Reports, i ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e dell’Istituto Superiore di Sanità hanno scoperto che in presenza della malattia numerosi geni regolati dagli interferoni prodotti normalmente dall’organismo (endogeni) risultano espressi in modo anomalo nelle cellule dei pazienti, ovvero sono sovraprodotti o sottoprodotti.