Possibile grazie alla disfunzione diastolica
Uno studio recentemente apparso sull’International Journal of Cardiology sostiene la possibilità di predire il rischio di eventi avversi e morte in caso di scompenso cardiaco grazie alla disfunzione diastolica.
I risultati dello studio suggeriscono di aggiornare le linee guida che i cardiologi di tutto il mondo seguono per predire i ricoveri per scompenso cardiaco o il rischio di decesso nei pazienti con scompenso cardiaco, la seconda causa di morte in Italia ogni anno.
Nel corso della vita, una persona su cinque è a rischio di sviluppare questa condizione cardiovascolare, che consiste nell’incapacità del cuore di pompare quantità di sangue sufficienti nell’organismo.
Oggi gli specialisti cardiologi riescono a classificare, per ciascun paziente, una stima approssimativa della prognosi negli anni a venire, grazie ad algoritmi predittivi che si basano su alcuni parametri.