Le due facce del gene BPIF4
Una rara variante genetica, che interessa il 4% della popolazione, è associata a un maggiore rischio di ipertensione e di patologie cardiovascolari.
Questa caratteristica potrebbe rappresentare un nuovo biomarcatore, capace di identificare precocemente le persone a rischio. E potrebbe aprire le porte a nuove prospettive terapeutiche.
Sono i risultati di una ricerca condotta dal Laboratorio Di Fisiopatologia Vascolare dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS) e pubblicata sulla rivista Scientific Reports. Al centro dello studio, svolto in collaborazione con l’Istituto Multimedica, il gene che codifica la proteina BPIFB4. Questa proteina era già stata sotto i riflettori dello stesso gruppo di ricerca, che aveva individuato una particolare variante del gene, definita LAV (“longevity associated variant”), che prevale nelle persone dalla vita particolarmente lunga: i centenari.