Aumento del rischio cardiovascolare con l’Herpes Zoster


La nevralgia posterpetica non è l’unica conseguenza

Recenti studi americani dimostrano la correlazione tra l’infezione da Herpes Zoster e le malattie cardiovascolari. Il virus della varicella che si riattiva in età adulta nella forma spesso nota come “Fuoco di Sant’Antonio” aumenta infatti il rischio di questo tipo di complicanze, soprattutto nei pazienti a rischio. Questi dati, analizzati dall’Istituto di Ricerca Health Search della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG, hanno rafforzato il ruolo e l’importanza delle coperture vaccinali nei confronti dell’Herpes Zoster nei soggetti coinvolti.
L’analisi degli studi relativi alle complicanze dell’infezione da Herpes Zoster è stata presentata alla stampa dal Dott. Francesco Lapi, Direttore Ricerca Health Search, Istituto di Ricerca SIMG, Firenze, e dal Dott. Alessandro Rossi, Responsabile Patologie Acute SIMG, nel corso della conferenza moderata giornalista …  (Continua) leggi la 2° pagina herpes, infarto, zoster,

La donna che non sente dolore


Una mutazione genetica la mette al riparo dal dolore

Grazie a una rarissima mutazione genetica, una donna non avverte dolore, le sue ferite guariscono molto velocemente ed è praticamente indifferente alle sensazioni di ansia e paura.
La mutazione, che colpisce il gene FAAH-OUT, è stata individuata in una persona studiata dai ricercatori del Molecular Nociception Group del Wolfson Institute for Biomedical Research di Londra guidati da James Cox, che ha firmato il lavoro pubblicato su Brain.
Tutto è nato nel 2013, quando la donna era stata sottoposta a un intervento di chirurgia ortopedica in seguito al quale non aveva avvertito alcun dolore. Un caso anomalo che ha spinto i chirurghi a interpellare i colleghi genetisti. La donna è stata così studiata per anni finché non si è riusciti a individuare la mutazione genetica alla base di questa caratteristica così particolare.
«Il gene FAAH-OUT è un piccolo angolo di un vasto continente che …  (Continua) leggi la 2° pagina dolore, mutazione, gene,

L’idratazione in menopausa


I consigli per affrontare i cambiamenti nel corpo femminile

Ogni donna, nel corso della propria vita, affronta diverse fasi di evoluzione del proprio corpo e una di queste è la menopausa: un periodo in cui è essenziale una corretta idratazione. Questo momento richiede infatti un adeguato apporto di liquidi all’interno del corpo poiché l’organismo subisce un importante cambiamento psicofisico, legato soprattutto alla riduzione degli ormoni femminili.
Estrogeni e progestinici, ormoni che durante la menopausa vengono prodotti dall’ovaio in minor quantità, hanno diverse funzioni vitali per l’organismo: esercitano un ruolo protettivo a livello cardiovascolare, rendono le ossa più forti e proteggono i tessuti cutanei e contribuiscono a rendere la pelle morbida e levigata. In questo momento così delicato per la vita di una donna, mantenersi correttamente idratati è fondamentale per garantire il buon funzionamento dell’organismo e prevenire …  (Continua) leggi la 2° pagina menopausa, idratazione, acqua,

Vaccino anti-Covid, forse scoperta la causa delle miocarditi


Le cause di infiammazione cardiaca nei soggetti più giovani

Uno studio apparso su Science Immunology ha indagato le ragioni alla base dell’insorgenza di miocarditi fra i giovani dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid.
I ricercatori della Yale University hanno analizzato i campioni di tessuto di 23 giovani pazienti fra i 13 e i 21 anni sani che avevano sviluppato una miocardite e/o una pericardite dopo la seconda dose di vaccino a mRna anti-Covid-19.
Il team, guidato dall’infettivologa Inci Yildirim, ha scoperto che alla base dell’infiammazione non ci sarebbero gli anticorpi indotti dal vaccino, ma una risposta spontanea del sistema immunitario.
«Studi precedenti suggeriscono che in rari casi può comparire una miocardite/pericardite in giovani maschi dopo dosi ripetute di vaccino anti-COVID-19 a mRNA, ma è probabile che la malattia si verifichi come complicanza dell’infezione da SARS-CoV-2 piuttosto che dopo la vaccinazione», spiega …  (Continua) leggi la 2° pagina Covid, miocardite, vaccino,

Diabete, l’endoscopia elimina il bisogno di insulina


Gli impulsi elettrici modificano le strutture endoteliali dell’intestino

Una tecnica per eliminare il bisogno di insulina nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. È quello che promette di essere ReCet – Re-Cellularization via Electroporation Therapy -, la tecnica endoscopica della durata di 60 minuti con la quale vengono inviati impulsi elettrici controllati per modificare le strutture endoteliali della prima parte dell’intestino tenue.
La tecnica è stata sperimentata nel corso dello studio EMINENT, realizzato su 14 pazienti con diabete di tipo 2 e presentato alla Digestive Disease Week 2023 di Chicago.
Gli scienziati hanno valutato sicurezza, fattibilità ed efficacia della procedura associata alla somministrazione di semaglutide, un antidiabetico GLP1 agonista.
«Il diabete di tipo 2 viene di solito trattato con una varietà di farmaci, tenendo l’insulina come ultima risorsa», spiega Jacques Bergman, coordinatore dello studio e responsabile …  (Continua) leggi la 2° pagina diabete, insulina, endoscopia,

Malformazione della vena di Galeno trattata in utero


Intervento eseguito per la prima volta

Un team di chirurghi americani ha realizzato uno straordinario intervento per trattare in utero una patologia congenita potenzialmente mortale, la malformazione della vena di Galeno.
L’operazione, la prima del genere, è stata realizzata dai ricercatori del Boston Children’s Hospital e del Brigham and Women’s Hospital coordinati da Darren Orbach, condirettore del Cerebrovascular Surgery & Interventions Center presso il Boston Children’s Hospital e professore associato di radiologia alla Facoltà di medicina di Harvard. «La VOGM è una rara condizione prenatale in cui le arterie che portano sangue ad alto flusso e alta pressione dal cuore al cervello si collegano direttamente con una vena principale invece che alla rete capillare necessaria a rallentare il flusso e fornire ossigeno al tessuto cerebrale, con effetti emodinamici che si aggravano dopo la nascita: l’elevata pressione del sangue …  (Continua) leggi la 2° pagina malformazione, Galeno, vena,

Rifarsi il naso senza bisturi


È possibile rimodellare il naso con il rinofiller

Alla ricerca di interventi estetici sempre più “naturali” sono anche le persone che vogliono migliorare l’aspetto del proprio naso.
Non che la rinoplastica chirurgica sia andata in soffitta (tutt’altro!), ma le alternative al bisturi godono di sempre maggior gradimento e assicurano in molti casi un risultato estetico piacevolissimo, a costi decisamente più contenuti e con tempi di recupero più contenuti. Sono in molti a rivolgersi al medico estetico anche per migliorare i risultati di una rinoplastica, effettuata magari molti anni prima.
Non sorprende dunque che la rinoplastica non chirurgica stia diventando una delle terapie più richieste al medico estetico. Questa procedura utilizza i filler a base di acido ialuronico per migliorare forma e contorno del naso, per aggiungere volume se necessario, spianare una gobbetta di troppo, sollevare la punta del naso. Le quantità di filler …  (Continua) leggi la 2° pagina naso, rinoplastica, filler,

Un selfie al sole può rendere ciechi


Il rischio di un danno irreversibile alla retina

Non è possibile fissare il sole direttamente, questo lo sappiamo bene. Bastano infatti pochi secondi per creare un danno irreversibile alla retina, un po’ come succede quando si osserva un’eclissi solare senza strumenti adeguati di protezione.
Ma quello a cui forse non abbiamo pensato è che anche l’uso di smartphone e tablet possa essere connesso con questo tipo di rischio. Il display dei dispositivi, infatti, agisce da superficie riflettente indirizzando i raggi solari sugli occhi dove potrebbero produrre un effetto degenerativo.
A segnalarlo sono gli esperti della Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (Siso), riuniti a Roma per il secondo congresso nazionale. Sul Journal of Medical Case Reports è stato pubblicato di recente il caso di un uomo che ha riportato danni permanenti alla retina dopo aver trascorso 3 ore a leggere sul tablet durante una gita in montagna. La stessa cosa …  (Continua) leggi la 2° pagina selfie, sole, retina,

Morte improvvisa, più vicini a una cura


I farmaci per modulare il calcio sono potenzialmente efficaci

I farmaci comunemente usati per modulare il calcio potrebbero essere efficaci nella cura della Cardiomiopatia Aritmogena, la malattia genetica cardiaca che colpisce soprattutto i giovani e gli atleti: lo rivela uno studio coordinato dal Centro Cardiologico Monzino e finanziato dalla Fondazione Giacomo Ponzone, recentemente pubblicato sul prestigioso Journal of Translational Medicine.
La Cardiomiopatia Aritmogena (ACM) si manifesta con una progressiva disfunzione cardiaca e aritmia cioè irregolarità del ritmo cardiaco, portando, nei casi più gravi, alla morte improvvisa. È la tragica storia di giovani atleti come Davide Astori o Piermario Morosini o persone meno famose, come Giacomo Ponzone, a cui è intitolata la Fondazione che finanzia questo progetto.
A oggi non esiste una cura per l’ACM, ma solo dei metodi di “supporto” (come l’impianto nel paziente del defibrillatore) che …  (Continua) leggi la 2° pagina cuore, cardiomiopatia, farmaci,

Morbo di Crohn, individuate nuove varianti genetiche


Le alterazioni che aumentano il rischio di sviluppare la malattia

Dieci alterazioni genetiche sarebbero alla base di un maggior rischio di insorgenza del morbo di Crohn. A scoprirlo è uno studio pubblicato su Nature Genetics da un team del Wellcome Sanger Institute di Hinxton, nel Regno Unito.
I geni individuati rappresentano una conferma del ruolo delle cellule dell’immunità innata e adattativa e dell’autofagia nella patogenesi del morbo, ma sottolineano anche il ruolo delle cellule mesenchimali nello sviluppo e nel mantenimento dell’infiammazione intestinale.
«La maggior parte degli esseri umani avrà alcune delle varianti genetiche che aumentano la suscettibilità alle malattie infiammatorie intestinali perché sono comuni», spiega il primo autore Aleksejs Sazonovs, secondo cui queste varianti aumenterebbero soltanto di poco il rischio.
«Alcune rare varianti però possono aumentare di quattro o cinque volte la probabilità che una persona sviluppi …  (Continua) leggi la 2° pagina Crohn, geni, varianti,