Ora legale, cosa è meglio mangiare


Gli alimenti che ci aiutano a ristabilire il giusto ritmo circadiano

È un cambiamento cui siamo ormai abituati per almeno 2 volte l’anno quello che ci fa spostare le lancette dell’orologio. Ma quanto può incidere sulla nostra tavola e sulla nostra dieta? Per capire meglio la relazione tra i nostri ritmi interni e quelli a tavola, interviene Paolo Bianchini, consulente nutrizionale e autore del Metodo Bianchini da lui ideato.
Esiste nel nostro organismo un meccanismo chiamato ritmo circadiano che rappresenta l’orologio biologico di numerose funzioni dell’organismo (temperatura corporea, frequenza cardiaca, pressione arteriosa, secrezione ormonale e ciclo sonno-veglia) e che può risentire del cambio delle lancette.
“I cambiamenti di questa attività vengono regolati da una serie di molecole specifiche prodotte prevalentemente dall’ipotalamo, ma anche da fattori esterni come il cambio dell’ora, l’alternanza a buio/luce, la temperatura, le esigenze sociali. …  (Continua) leggi la 2° pagina solare, legale, alimenti,

Endolisina per le infezioni da stafilococco


La proteina risulta efficace nei pazienti colpiti da linfoma cutaneo

Una nuova proteina artificiale, l’endolisina, si è dimostrata utile nel trattamento delle infezioni da stafilococco nei pazienti con linfoma cutaneo. A evidenziarlo è uno studio pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology da un team della University of Copenhagen diretto da Niels Odum, che spiega: «Si sospetta che lo Staphylococcus aureus (S. aureus) alimenti l’attività della malattia nei linfomi cutanei a cellule T (CTCL). Abbiamo valutato l’effetto di una proteina ricombinante antibatterica, chiamata endolisina XZ.700, sulla colonizzazione della pelle da parte di S. aureus e sull’attivazione delle cellule T maligne».
«Per le persone che sono gravemente malate, per esempio proprio di linfoma cutaneo, gli stafilococchi possono rappresentare un problema enorme, a volte difficilmente risolvibile, poiché molti sono infettati da un tipo di stafilococco aureo resistente agli …  (Continua) leggi la 2° pagina endolisina, proteina, infezioni,

Ipertensione arteriosa polmonare, quando manca il respiro


Condizione rara e progressiva, oggi prospettive terapeutiche da nuova molecola

Sintomi descritti come non specifici, elevata mortalità, diagnosi ritardata di anni e ridotta qualità della vita con limitazioni significative su tutte le principali attività quotidiane. L’ipertensione arteriosa polmonare (Pulmunary arterial hypertension, PAH), la malattia che toglie il respiro, è uno dei 5 tipi di ipertensione polmonare (IP), grave patologia respiratoria, che colpisce polmoni e cuore.
La PAH è rara, poco conosciuta, progressiva e invalidante, compromette la capacità di lavorare e di svolgere le più normali attività come salire le scale, percorrere a piedi anche brevi distanze e vestirsi. È importante, quindi, accrescere la conoscenza e la consapevolezza su questa grave condizione che colpisce in prevalenza le donne rispetto agli uomini, viene diagnosticata in media attorno ai 50 anni e, se non adeguatamente trattata, degenera coinvolgendo anche il cuore che non riesce …  (Continua) leggi la 2° pagina ipertensione, polmonare, arteriosa,

L’attività fisica contro la steatosi epatica


Praticarla regolarmente riduce il grasso epatico

Praticare attività fisica riduce le probabilità di accumulare grasso epatico. I pazienti attivi almeno 150 minuti alla settimana mostrano infatti una probabilità 3,5 volte più alta di raggiungere una risposta clinicamente significativa nella riduzione del grasso del fegato.
A dirlo è uno studio pubblicato sull’American Journal of Gastroenterology da un team della Pennsylvania State University di Hershey. La steatosi è un fattore di rischio indipendente per l’intero spettro dei danni epatici, inclusi infiammazione e fibrosi. In Italia, la prevalenza della steatosi epatica non alcoolica è compresa tra il 22,5% e il 27%, nella popolazione generale, con una prevalenza del 2% di fibrosi avanzata dovuta a NAFLD.
La prevalenza aumenta nei pazienti con malattie metaboliche, fra cui la sindrome metabolica. La NAFLD si manifesta nel 54-90% dei casi di obesità. Uno studio ha mostrato un rischio …  (Continua) leggi la 2° pagina grasso, epatico, steatosi,

Anche camminare poco previene la morte


Bastano 11 minuti al giorno per prevenire una morte su 10

Soltanto 11 minuti di camminata al giorno per ridurre le probabilità di morte precoce. È quanto indicato da uno studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine da un team della University of Cambridge.
Secondo i ricercatori, 75 minuti alla settimana di attività fisica a intensità moderata come una camminata veloce avrebbero un effetto protettivo sulla salute. Si tratta della metà esatta dell’esercizio fisico raccomandato dalle principali autorità sanitarie internazionali. Una quantità ritenuta sufficiente per abbassare il rischio di patologie come quelle cardiache, l’ictus e una serie di tumori.
Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori americani hanno realizzato una revisione sistematica e una metanalisi di dati provenienti da diversi studi sull’argomento.
In tutto, sono stati esaminati 196 articoli sottoposti a revisione paritaria per un totale di 30 milioni di …  (Continua) leggi la 2° pagina camminare, morte, attivit,

Il cuore dei neonati dipende dalla mamma


Stile di vita materno fondamentale per la salute cardiovascolare del bambino

Lo stile di vita della mamma è fondamentale per la salute cardiovascolare dei neonati. Non solo durante la gravidanza, ma anche prima di rimanere incinta, stando alle conclusioni di uno studio pubblicato su Circulation da un team della Feinberg School of Medicine della Northwestern University di Chicago, che ha curato un documento per conto dell’American Heart Association.
Il nuovo documento riassume i dati disponibili che collegano alcuni indicatori della salute femminile al decorso della gravidanza e alla salute dei figli nel corso della vita.
I fattori in questione sono l’attività fisica, l’alimentazione, il fumo, il peso, la pressione sanguigna, la glicemia, i livelli di colesterolo e la regolarità del sonno.
I dati indicano ad esempio che avere il diabete di tipo 2 prima di rimanere incinta è associato a un rischio più alto del 39% che il bambino soffra di malattie …  (Continua) leggi la 2° pagina cuore, bambini, alimentazione,

Depressione, l’effetto della levodopa


Nei pazienti con elevati livelli di infiammazione

La levodopa, farmaco che aumenta la dopamina nel cervello e che viene di norma utilizzato per il Parkinson, mostra efficacia anche in caso di depressione grazie alla sua capacità di invertire gli effetti dell’infiammazione.
A dimostrarlo è uno studio della Emory University pubblicato su Nature’s Molecular Psychiatry. Diversi studi hanno dimostrato che lo stato infiammatorio causa anedonia e riduzione delle motivazioni, influenzando negativamente i meccanismi di ricompensa che regolano spesso i nostri comportamenti.
Gli effetti dell’infiammazione cerebrale sono stati così associati al ridotto rilascio di dopamina, neurotrasmettitore chimico che regola la motivazione e l’attività motoria, nello striato ventrale.
Nello studio apparso su Nature, i ricercatori hanno dimostrato che la levodopa ha invertito gli effetti dell’infiammazione sulla connettività funzionale del cervello nei …  (Continua) leggi la 2° pagina depressione, levodopa, infiammazione,

Le cause della dermatite da contatto vulvare


Il patch test ne può identificare gli allergeni specifici

Una particolare forma di allergia è la dermatite da contatto vulvare, che può essere individuata attraverso un patch test, in grado di identificare gli allergeni specifici che ne sono alla base.
A dirlo è una revisione pubblicata su Contact Dermatitis da un team dell’Università di Gand coordinato da Sander Vandeweege, che spiega: «La dermatite allergica da contatto vulvare e la forma irritativa da contatto sono comuni e, dato che la vulva è una regione intima, possono avere un impatto sostanziale sul benessere psicosessuale e psicologico della paziente. Ma non solo: la dermatite da contatto vulvare può influenzare le attività della vita quotidiana e a causa di tabù culturali e sentimenti di imbarazzo molte donne evitano di consultare uno specialista scegliendo di automedicarsi con prodotti da banco».
«La cura e l’igiene vulvare sono aiutate da indumenti traspiranti, biancheria intima …  (Continua) leggi la 2° pagina dermatite, contatto, vulvare,

Nuova cura per il medulloblastoma pediatrico


Migliora l’attività dei macrofagi sul tumore

C’è una nuova speranza di cura per il medulloblastoma pediatrico. È quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Immunotherapy dai ricercatori dell’Anschutz Medical Campus della University of Colorado.
«Questi tumori cerebrali sono molto suscettibili alle recidive a causa dell’oncogene MYC. Inoltre, c’è un rischio maggiore che si diffondano ad altre aree del cervello e lungo la colonna vertebrale. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è inferiore al 45%, e noi cerchiamo di scoprire migliori opzioni terapeutiche per questi bambini», spiega Siddharta Mitra, che ha diretto il gruppo di lavoro.
Gli scienziati hanno scoperto che due farmaci che si trovano in fase di sperimentazione per alcuni tumori solidi mostrano un effetto positivo sul medulloblastoma nel caso in cui siano utilizzati insieme.
MYC, oltre a far crescere i tumori, ha anche l’effetto di nascondere le neoformazioni …  (Continua) leggi la 2° pagina medulloblastoma, tumore, bambini,

Il dimagrimento localizzato esiste?


I ricercatori si domandano se è possibile dimagrire in alcune zone specifiche

Uno dei principali obiettivi di chi vuole rimettersi in forma è perseguire il cosiddetto dimagrimento localizzato, ma è davvero possibile ottenerlo? Il dimagrimento localizzato è in realtà una teoria non confermata scientificamente, ma soltanto ipotizzata.
La base di ogni dimagrimento è il consumo di energia in misura maggiore rispetto alla sua acquisizione attraverso ciò che mangiamo e beviamo. Il dispendio energetico è costituito da 3 pilastri: il metabolismo basale, ovvero la quantità di energia necessaria per mantenere il corpo in funzione a riposo, quindi la respirazione, il mantenimento della temperatura corporea, il funzionamento degli organi; la termogenesi del cibo, cioè l’energia necessaria a digerire gli alimenti ingeriti; e infine l’attività fisica.
Se consumiamo più calorie di quante ne introduciamo nell’organismo, allora si avrà un dimagrimento. Ma come indirizzarlo dove …  (Continua) leggi la 2° pagina dimagrimento, localizzato, addome,