Celiachia, crescono i casi in Italia


Tasso di insorgenza fra i più alti al mondo

1 bambino su 60 in Italia riceve una diagnosi di celiachia. È uno dei tassi più alti al mondo, ma secondo gli esperti rimane un problema di sottodiagnosi. Ad affermarlo è uno studio pubblicato su Digestive and Liver Disease da un team di scienziati della Società italiana di Gastroenterologia ed Epatologia Pediatrica e dell’Università di Messina.
I ricercatori, guidati da Claudio Romano e Carlo Catassi, hanno analizzato i dati di circa 9.000 studenti delle elementari di varie città italiane. La celiachia, se non diagnosticata e affrontata tempestivamente, può causare complicanze anche gravi come l’osteoporosi, l’infertilità o il cancro.
“Malgrado il crescente interesse verso questa condizione nell’ambito medico e generale – osserva Romano, presidente della Sigenp – i casi di celiachia non diagnosticati restano troppo numerosi”.
I bambini positivi al test genetico sulla …  (Continua) leggi la 2° pagina celiachia, diagnosi, complicanze,

I sintomi della celiachia nei bambini


Quali sono e come riconoscerli

In Italia l’1% della popolazione soffre di celiachia, un’intolleranza permanente al glutine scatenata da un meccanismo autoimmune che tipicamente insorge in età pediatrica (1-18 anni), ma può comparire anche più tardi, e interessa maggiormente il genere femminile.
Si tratta di una condizione cronica che porta a malnutrizione e quindi interferisce sul peso e sulla crescita dei bambini, malassorbimento selettivo di alcuni minerali e vitamine che possono determinare condizioni di malattia, quindi va diagnosticata in modo rigoroso prima di iniziare una dieta senza glutine.
Le modalità con cui si manifesta la celiachia nei bambini sono sostanzialmente due:

– celiachia con manifestazioni gastrointestinali che comporta scarsa crescita, addome disteso, diarrea, vomito, sintomi diversamente combinati tra loro con bambini che presentano parabole di crescite discendenti in termini di …  (Continua) leggi la 2° pagina celiachia, glutine, dieta,

Come rendere la tua insalatona estiva più saziante

Se l’insalatona estiva è un must delle tue serate da maggio a settembre, ma poi la sera mangeresti qualunque cosa ci sia nel frigo, sei nel posto giusto. Un piatto pieno di carote, cavolo e sedano, non sazia, anzi, e non può e non deve essere considerato un pasto. Uno spuntino, se mai.Sono necessari grassi e carboidrati sani per saziarsi per tutto il pomeriggio.

Come fare? Aggiungendo ad esempio questi alimenti alla tua insalatona estiva :
  • 1/4 tazza di quinoa: 56 calorie, 9,9 grammi carboidrati, 1,3 grammi di fibra, 2 grammi di
    proteine
  • 1/4 avocado: 57 calorie, 2.9 grammi carboidrati, 2.3 grammi di fibra, .7 grammi di proteine
  • 1/4 tazza di frutta (come 3 fragole): 12 calorie, 2.9 grammi di carboidrati, .8 grammi di
    fibra, 0,3 grammi di proteine
  • 1 cucchiaio di noci o semi: 46 calorie, 1,9 grammi carboidrati, 0,7 grammi di fibra, 1,5
    grammi di proteine

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La quinoa non è una graminacea e non contiene glutine, è quindi un alimento adatto a chi soffre di celiachia. Ha numerosissime proprietà nutritive. È molto ricca di proteine, carboidrati e fibra alimentare. Nella sua composizione sono presenti due aminoacidi essenziali molto importanti per il buon funzionamento dell’organismo: lisina e metionina. Quest’ultimo aiuta il metabolismo dell’insulina. Contiene, infine, una buona quota di minerali e vitamine, in particolare magnesio, vitamina C e vitamina E.

100 grammi di quinoa apportano circa 350 calorie. Essendo un alimento molto nutriente, il suo consumo è consigliato soprattutto a bambini, donne in gravidanza, sportivi e convalescenti. Il suo elevato contenuto proteico, rende la quinoa una valida alternativa rispetto agli alimenti proteici di origine animale.

L’avocado è ricco di acido grasso linoleico e acidi grassi Omega 3: si tratta dei cosiddetti “grassi buoni”, che riescono ad inibire la produzione di colesterolo. Per queste ragioni, mangiare l’avocado si rivela un’ottima strategia, per badare alla salute del cuore e dell’apparato cardiocircolatorio in generale inoltre aggiunge una crema che rende l’insalata e qualunque altro alimento più deliziosa.

Le noci o i semi di girasole aggiungono una meravigliosa texture croccante ed il frutto aggiunge quella dolcezza che piace un pò a tutti dopo pranzo.

 

Celiaci si diventa

L’intolleranza al glutine spesso prodotta da errori alimentari

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Da malattia dell’infanzia a vera e propria epidemia fra gli adulti. La celiachia sta diventando sempre più una patologia a carico di persone già adulte che, all’improvviso, si ritrovano intolleranti al glutine. La conferma viene da uno studio epidemiologico appena pubblicato sulla rivista Annals of Medicine.
Il gruppo di ricercatori, formato da scienziati italiani del Center for Celiac Research dell’Università di Baltimora, nel Maryland, punta il dito contro il consumo di farine fatte con grani ad alta resa per la produzione nei campi, che provocherebbe una sorta di “avvelenamento” da glutine tossico, fenomeno alla base della perdita di tolleranza al glutine che si verifica poi in età adulta.
Carlo Catassi, uno degli scienziati del centro di Baltimora e membro della Fondazione Celiachia, commenta: “i risultati della ricerca ribaltano il concetto diffuso secondo cui la malattia colpisca …  (Continua) leggi la 2° pagina articolo di salute altra pagina

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Diagnosi più facile per la celiachia

Le nuove raccomandazioni eliminano la necessità della biopsia intestinale

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Non c’è più bisogno della biopsia intestinale per certificare la diagnosi di celiachia nei bambini. È il risultato delle nuove raccomandazioni europee emanate dalla Società europea di gastroenterologia pediatrica presentate nel corso dell’ultimo congresso della Società italiana di pediatria.

I celiaci italiani sono circa 225.000, dei quali circa 52 mila minorenni, ma la celiachia rimane sottostimata e si pensa che i malati in tutto siano almeno il triplo, cioè più o meno l’1 per cento della popolazione italiana.

“Si tratta di un unicum che riguarda solo i bambini europei: le nostre linee guida, infatti, si discostano da quelle nord-americane”, ha spiegato Riccardo Troncone, professore di pediatria alla Federico II di Napoli e presidente della Società internazionale per lo studio della celiachia nel corso del Congresso della Società italiana di pediatria.

Celiachia, l’esposizione accidentale al glutine

Studio analizza le possibili contaminazioni nei prodotti senza glutine

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Quando la dieta gluten free sembra non funzionare, uno dei primi aspetti da indagare è la corretta aderenza alla prescrizione dietetica e la possibilità di esposizione, anche accidentale, al glutine. Per la prima volta, uno studio tutto italiano ha analizzato con una metodica diretta l’esposizione accidentale al glutine nella dieta dei bambini.

ll glutine è un ingrediente presente in molti alimenti commerciali (es. insaccati, minestre pronte, salse, ecc.), ma può anche contaminare – in fase di produzione – ingredienti che normalmente ne sono privi, come avena e legumi. Un’esposizione giornaliera protratta superiore ai 10 mg può essere sufficiente per provocare danni significativi ai villi intestinali.

Celiachia e rischio Covid

Nessun aumento del rischio, forse grazie allo stile di vita

Nessun sintomo correlato allo sviluppo di COVID-19, né prove di una maggiore probabilità di contrarre l’infezione nei celiaci refrattari: è quanto rivela un recente studio condotto dalla Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

Il Dott. Luca Elli, autore dello studio e membro del Comitato Scientifico Dr. Schär Institute, tra gli enti finanziatori della ricerca, commenta i risultati aprendo interessanti interrogativi di ricerca.

“Abbiamo indagato i rischi legati al COVID-19 in soggetti più fragili e spesso trattati con terapie immunosoppressive come i celiaci refrattari, senza riscontrare nessuna sintomatologia correlata all’infezione”, spiega Elli.

La celiachia refrattaria è una complicanza della celiachia caratterizzata da persistenza o ricorrenza di sintomi di malassorbimento con atrofia dei villi intestinali.

Ricetta Gluten Free: pancake bianco di Fitmood

La ricetta gluten free del pancake bianco realizzata da Fitmood, il nostro store di integratori preferito, è pensata appositamente per la colazione delle persone intoleranti al glutine.

Rispetto alla questione del gluten free, il nostro parere è quello di evitare il fai da te, quindi procedere con il medico nella verifica di una reale intolleranza al glutine prima di procedere con un’alimentazione totalmente priva.

In ogni caso questa ricetta è ideale per la prima colazione di chi vuole iniziare la giornata con qualcosa di gustoso e dolce, senza rinunciare ad un certo apporto proteico. Inoltre, nonostante sia una ricetta gluten free, anche coloro che non hanno particolare esigenze in questo senso la troveranno eccezionale.

Ricetta Gluten Free: pancake bianco

Questa ricetta del pancake bianco gluten free è molto semplice da fare e tutti i prodotti possono essere tranquillamente acquistati all’interno dello shop di Fitmood

Per il pancake sono stati utilizzati i seguenti ingredienti

  • 50 gr con farina di riso BPR
  • dolcificante e aromatizzante gusto cheesecake biotech usa
  • Un cucchiaio di pudding a vaniglia 20gr
  • 100gr di albume
  • 2gr bicarbonato e limone
  • Spalmabile Go Nuts Fondente

Come Procedere 

  • Mescolare in una ciotola gli ingredienti
  • Far scaldare leggermente la padella antiaderente prima di versare il composto
  • Versare il composto con un mestolo
  • Far cuocere i pancake un minuto per lato
  • Farcire con pudding
  • Gustare ancora caldi e aggiungere una coccola dolce come guarnizione.

 

Il glutine fa più male alle donne

A rischio la salute riproduttiva femminile

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Non è una novità: i disturbi associati al glutine si manifestano con più frequenza nel genere femminile, ma la consapevolezza a riguardo, potrebbe essere ancora troppo bassa, considerando anche i potenziali rischi per la salute ai quali i soggetti non trattati si espongono.

Sensibilizzare in questo senso è importante soprattutto per le donne, non soltanto perché sono effettivamente le più colpite, ma anche perché i rischi ai quali possono andare incontro sono più numerosi che nel caso degli uomini, soprattutto quelli a carico della salute riproduttiva.

Oltre a fattori genetici, l’ipotesi più probabile sull’incidenza più alta di intolleranza al glutine fra le donne riguarda una maggiore aggressività del sistema immunitario con relativa maggiore possibilità di risposte autoimmuni.

Quando il glutine diventa affare

Gli alimenti privi di glutine si trasformano in business

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Spesso una malattia diventa lo spunto per attivare un vero e proprio business alle spalle di pazienti o presunti tali. Potrebbe essere il caso anche della celiachia e ancor di più della sensibilità al glutine, patologia quest’ultima dai contorni piuttosto vaghi.

È ormai un dato di fatto che i prodotti alimentari privi di glutine stanno diventando una vera e propria moda, in particolare negli Stati Uniti e in Inghilterra, dove il consumo di questi cibi sta travalicando la necessità terapeutica per avvicinarsi al semplice desiderio di perdere peso, contando su una loro presunta leggerezza.

Una recente inchiesta pubblicata sul quotidiano britannico Daily Mail, però, segnala come la convinzione sia totalmente infondata, dal momento che in media nei prodotti privi di glutine è presente una percentuale di grassi occulti superiore di cinque volte rispetto ai normali prodotti.