Lo sport cancella gli effetti negativi dell’insonnia


L’esercizio fisico compensa lo scarso riposo in termini di longevità

L’attività fisica ha l’effetto di compensare le conseguenze negative dell’insonnia, riducendo i rischi di mortalità associati ai disturbi del sonno.
Uno studio pubblicato su European Journal of Preventive Cardiology e realizzato su oltre 92.000 volontari mostra gli effetti positivi dell’attività fisica sui tassi di mortalità: «Lo studio ha dimostrato che l’aumento dei livelli di attività fisica ha ridotto i rischi di mortalità associati alla durata del sonno breve o lungo», ha affermato l’autore dello studio, il dott. Jihui Zhang dell’Affiliated Brain Hospital dell’Università medica di Guangzhou.
Gli oltre 92.000 volontari avevano fra i 40 e i 73 anni e hanno indossato un braccialetto con accelerometro per una settimana fra il 2013 e il 2015.
La durata del sonno per notte è stata …  (Continua) leggi la 2° pagina sport, dormire, insonnia,

Chi beve caffè dorme di meno e si muove di più


Il consumo di caffè fa camminare di più ma riduce il riposo

Com’era facilmente intuibile, chi beve caffè finisce per dormire di meno. L’aspetto che forse non era facile prevedere è che il consumo di caffeina è associato a una maggiore predisposizione al movimento.
Chi beve abitualmente, infatti, cammina in media di più, circa 1.000 passi per la precisione. Dalla ricerca, pubblicata sul New England Journal of Medicine, emerge anche un aumento del rischio di palpitazioni cardiache.
“La stragrande maggioranza delle ricerche sull’argomento è stata di tipo osservazionale, cioè ci si limita a vedere cosa succede alle persone che bevono e non bevono caffè”, ha affermato l’autore principale dello studio, Gregory Marcus, cardiologo e professore di medicina presso l’Università della California di San Francisco.
I ricercatori californiani hanno coinvolto 100 adulti con età media di 39 anni. I soggetti hanno indossato degli smartwatch Fitbit per il …  (Continua) leggi la 2° pagina caff, camminare, dormire,

Il rischio di infarto nell’influenza


La settimana successiva è 6 volte maggiore

Avere l’influenza può sembrare cosa di poco conto, ma uno studio presentato al Congresso Europeo di Microbiologia mostra un aspetto poco considerato della questione.
La ricerca, condotta da Annemarijn de Boer presso il Julius Center for Life Sciences and Primary Care di Utrecht, ha scoperto che le persone cui è stata diagnosticata l’influenza hanno una probabilità 6 volte maggiore di subire un attacco cardiaco nella settimana successiva al test rispetto al normale.
I ricercatori hanno preso in esame i dati relativi a 16 laboratori dei Paesi Bassi per un totale di circa il 40% della popolazione coperta.
In tutto, sono stati analizzati 26.221 casi di influenza confermati fra il 2008 e il 2019. 401 persone hanno subìto almeno un infarto del miocardio entro un anno dalla diagnosi di influenza. In totale, gli attacchi cardiaci sono stati 419, 25 dei quali si sono verificati nei primi 7 …  (Continua) leggi la 2° pagina infarto, influenza, arterie,

Una protesi per la memoria


Nuovo tipo di stimolazione cerebrale si mostra efficace

Stimolare la memoria con elettrodi inseriti nel cervello. È l’idea di una ricerca pubblicata su Technology Review da un team della Wake Forest University School of Medicine nel North Carolina.
Alla base del trattamento c’è l’idea di usare gli elettrodi cerebrali per comprendere i modelli di attività elettrica che si verificano durante l’elaborazione dei ricordi e poi usare questi stessi elettrodi per generare modelli simili di attività.
Gli scienziati americani guidati da Rob Hampson hanno testato due versioni della protesi su 24 persone che avevano impiantato elettrodi per studiare l’epilessia di cui soffrivano. In alcuni casi i pazienti avevano anche lesioni cerebrali.
La prima versione è stata chiamata modello di decodifica della memoria (Mdm) e imita i modelli di attività elettrica nell’ippocampo che si verificano in maniera naturale quando ogni volontario forma con successo i …  (Continua) leggi la 2° pagina protesi, memoria, elettrodi,

Siringhe ad aria compressa contro la paura degli aghi


La trovata per superare la belonefobia

Il terrore delle punture e degli aghi potrà essere superato grazie a una nuova invenzione di ricercatori dell’Università del Texas di Dallas, che hanno messo a punto una nuova siringa ad aria compressa.
Il team guidato da Jeremiah Gassensmith e Yalini Wijesundara ha sviluppato MOF-Jet, un sistema innovativo per somministrare vaccini in polvere attraverso la compressione di gas. Il metodo non ha bisogno della refrigerazione dei farmaci: «MOF-Jet dice Gassensmith potrebbe facilmente fornire terapie contro il cancro e altre malattie in modo relativamente indolore».
Gli scienziati si sono ispirati agli iniettori a getto degli anni ’60, che utilizzavano gas compresso per trasmettere un flusso ristretto di fluidi. In passato, questi strumenti erano usati frequentemente dalle Forze armate, ma erano dolorosi e spesso il fluido finiva per schizzare indietro, diffondendo potenzialmente altre …  (Continua) leggi la 2° pagina aghi, punture, farmaco,

Le dipendenze comportamentali fra gli adolescenti


Dal cibo ai social, quasi 2 milioni di ragazzi a rischio

Oltre un milione e 150mila adolescenti in Italia sono a rischio di dipendenza da cibo, quasi 500mila potrebbero avere una dipendenza da videogiochi mentre quasi 100mila presentano caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da Social Media, ed è diffuso anche il fenomeno dell’isolamento sociale (conosciuto come Hikikomori nella sua manifestazione clinica estrema), che riguarda l’1,8% degli studenti medi e l’1,6% di quelli delle superiori.
Inoltre proprio coloro che presentano rischio maggiore sono quelli che maggiormente dichiarano di avere difficoltà a parlare con i propri genitori di cose che li preoccupano. La fotografia emerge dallo studio Dipendenze comportamentali nella Generazione Z, frutto di un accordo tra il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, …  (Continua) leggi la 2° pagina dipendenze, adolescenti, social,

Nuova crema per la rosacea


Efficace il perossido di benzoile microincapsulato

Una crema al perossido di benzoile microincapsulato al 5% si è rivelata efficace nel trattamento della rosacea. Dopo 12 settimane, la crema ha migliorato in maniera significativa l’infiammazione cutanea, con un dimezzamento delle lesioni dopo sole 2 settimane.
I risultati sono descritti da due studi di fase III presentati nel corso dell’Hawaii Dermatology Seminar. Come ricorda Julie Harper, ex presidente dell’American Acne and Rosacea Society, il controllo farmacologico della malattia non è semplice. I farmaci che funzionano per papule e pustole non sono efficaci contro il rossore, mentre quelli utili per il rossore non funzionano per la teleangectasia.
Le opzioni di trattamento per papule e pustole includono ivermectina, metronidazolo, acido azelaico, sodio sulfacetamide/zolfo, doxiciclina a rilascio modificato, schiuma di minociclina e perossido di benzoile …  (Continua) leggi la 2° pagina rosacea, pelle, ivermectina,

Un esoscheletro per la paralisi cerebrale infantile


La seconda vita di Agilik, robottino intelligente che migliora il cammino

All’IRCCS Medea – La Nostra Famiglia, per la prima volta in Europa, si avvia la sperimentazione di Agilik, un’ortesi robotica intelligente sviluppata da una piccola start up canadese, Bionic Power, per migliorare il cammino dei bambini con paralisi cerebrale infantile.
Agilik è un esoscheletro indossabile che migliora la biomeccanica del passo nei soggetti affetti da “crouch gait”, cioè quell’andatura accovacciata caratterizzata da un’eccessiva flessione di anca e ginocchio che ed è uno dei più comuni pattern del cammino in bambini con paralisi cerebrale infantile. L’esoscheletro motorizzato può assistere o resistere al movimento durante il cammino, in modo da facilitare l’estensione del ginocchio.
Al Medea lo strumento verrà testato in bambini con deficit di estensione dovuti a paralisi cerebrale infantile, a partire dai 5 anni di età. In particolare, i ricercatori vogliono esaminare …  (Continua) leggi la 2° pagina esoscheletro, robot, paralisi,

Il ruolo della dieta nelle malattie gastroenterologiche


L’alimentazione è un elemento rilevante della cura

I pazienti con malattie dell’apparato digerente hanno una forte percezione sul ruolo del cibo nella genesi dei loro sintomi ed è frequente che la visita con il gastroenterologo si concluda con domande specifiche sulla dieta e in particolare la richiesta di una lista di alimenti permessi e di alimenti proibiti.
Non sempre il gastroenterologo sa soddisfare le richieste dei pazienti, soprattutto per le limitate e a volte contrastanti evidenze scientifiche sul ruolo della dieta, ma anche una formazione non specifica e un limitato interesse per la nutrizione clinica di molti gastroenterologi giocano un ruolo chiave.
“Questo ha generato numerosi pregiudizi e falsi miti sul ruolo di alcuni alimenti e il ricorso dei pazienti a internet o ad altre fonti di informazione non scientifiche – afferma la Dott.ssa Maria Cappello Consigliere Nazionale Aigo – “Negli ultimi anni, tuttavia, la ricerca …  (Continua) leggi la 2° pagina gastrointestinale, dolore, alimentazione,

Nuovi biomarcatori per la remissione del diabete di tipo 1


Alcune molecole di Rna possono evidenziare il processo in atto

Uno studio pubblicato su Non-Coding RNA ha individuato alcune molecole di Rna che possono agire da biomarcatori per la fase di remissione parziale del diabete di tipo 1.
Lo studio coordinato dai ricercatori del Dipartimento di immunologia al Germans Trias i Pujol Research Institute (IGTP), Autonomous University of Barcelona, analizza nello specifico il ruolo del microRNA miR-30d-5p nei processi immunoregolatori che avvengono in questa fase.
«La fase di remissione parziale del DM1, presente in molti pazienti dopo l’inizio del trattamento insulinico, suscita crescente interesse per la sua associazione con i meccanismi immunoregolatori e rigenerativi delle cellule beta, progressivamente distrutte dal sistema immunitario dei pazienti», afferma l’immunologa e prima autrice Laia Gomez-Muoz, precisando che i meccanismi immunitari alla base di questa fase della luna di miele non sono ancora …  (Continua) leggi la 2° pagina diabete, Rna, molecole,