Le dipendenze comportamentali fra gli adolescenti


Dal cibo ai social, quasi 2 milioni di ragazzi a rischio

Oltre un milione e 150mila adolescenti in Italia sono a rischio di dipendenza da cibo, quasi 500mila potrebbero avere una dipendenza da videogiochi mentre quasi 100mila presentano caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da Social Media, ed è diffuso anche il fenomeno dell’isolamento sociale (conosciuto come Hikikomori nella sua manifestazione clinica estrema), che riguarda l’1,8% degli studenti medi e l’1,6% di quelli delle superiori.
Inoltre proprio coloro che presentano rischio maggiore sono quelli che maggiormente dichiarano di avere difficoltà a parlare con i propri genitori di cose che li preoccupano. La fotografia emerge dallo studio Dipendenze comportamentali nella Generazione Z, frutto di un accordo tra il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, …  (Continua) leggi la 2° pagina dipendenze, adolescenti, social,

Nuova crema per la rosacea


Efficace il perossido di benzoile microincapsulato

Una crema al perossido di benzoile microincapsulato al 5% si è rivelata efficace nel trattamento della rosacea. Dopo 12 settimane, la crema ha migliorato in maniera significativa l’infiammazione cutanea, con un dimezzamento delle lesioni dopo sole 2 settimane.
I risultati sono descritti da due studi di fase III presentati nel corso dell’Hawaii Dermatology Seminar. Come ricorda Julie Harper, ex presidente dell’American Acne and Rosacea Society, il controllo farmacologico della malattia non è semplice. I farmaci che funzionano per papule e pustole non sono efficaci contro il rossore, mentre quelli utili per il rossore non funzionano per la teleangectasia.
Le opzioni di trattamento per papule e pustole includono ivermectina, metronidazolo, acido azelaico, sodio sulfacetamide/zolfo, doxiciclina a rilascio modificato, schiuma di minociclina e perossido di benzoile …  (Continua) leggi la 2° pagina rosacea, pelle, ivermectina,

Un esoscheletro per la paralisi cerebrale infantile


La seconda vita di Agilik, robottino intelligente che migliora il cammino

All’IRCCS Medea – La Nostra Famiglia, per la prima volta in Europa, si avvia la sperimentazione di Agilik, un’ortesi robotica intelligente sviluppata da una piccola start up canadese, Bionic Power, per migliorare il cammino dei bambini con paralisi cerebrale infantile.
Agilik è un esoscheletro indossabile che migliora la biomeccanica del passo nei soggetti affetti da “crouch gait”, cioè quell’andatura accovacciata caratterizzata da un’eccessiva flessione di anca e ginocchio che ed è uno dei più comuni pattern del cammino in bambini con paralisi cerebrale infantile. L’esoscheletro motorizzato può assistere o resistere al movimento durante il cammino, in modo da facilitare l’estensione del ginocchio.
Al Medea lo strumento verrà testato in bambini con deficit di estensione dovuti a paralisi cerebrale infantile, a partire dai 5 anni di età. In particolare, i ricercatori vogliono esaminare …  (Continua) leggi la 2° pagina esoscheletro, robot, paralisi,

Il ruolo della dieta nelle malattie gastroenterologiche


L’alimentazione è un elemento rilevante della cura

I pazienti con malattie dell’apparato digerente hanno una forte percezione sul ruolo del cibo nella genesi dei loro sintomi ed è frequente che la visita con il gastroenterologo si concluda con domande specifiche sulla dieta e in particolare la richiesta di una lista di alimenti permessi e di alimenti proibiti.
Non sempre il gastroenterologo sa soddisfare le richieste dei pazienti, soprattutto per le limitate e a volte contrastanti evidenze scientifiche sul ruolo della dieta, ma anche una formazione non specifica e un limitato interesse per la nutrizione clinica di molti gastroenterologi giocano un ruolo chiave.
“Questo ha generato numerosi pregiudizi e falsi miti sul ruolo di alcuni alimenti e il ricorso dei pazienti a internet o ad altre fonti di informazione non scientifiche – afferma la Dott.ssa Maria Cappello Consigliere Nazionale Aigo – “Negli ultimi anni, tuttavia, la ricerca …  (Continua) leggi la 2° pagina gastrointestinale, dolore, alimentazione,

Nuovi biomarcatori per la remissione del diabete di tipo 1


Alcune molecole di Rna possono evidenziare il processo in atto

Uno studio pubblicato su Non-Coding RNA ha individuato alcune molecole di Rna che possono agire da biomarcatori per la fase di remissione parziale del diabete di tipo 1.
Lo studio coordinato dai ricercatori del Dipartimento di immunologia al Germans Trias i Pujol Research Institute (IGTP), Autonomous University of Barcelona, analizza nello specifico il ruolo del microRNA miR-30d-5p nei processi immunoregolatori che avvengono in questa fase.
«La fase di remissione parziale del DM1, presente in molti pazienti dopo l’inizio del trattamento insulinico, suscita crescente interesse per la sua associazione con i meccanismi immunoregolatori e rigenerativi delle cellule beta, progressivamente distrutte dal sistema immunitario dei pazienti», afferma l’immunologa e prima autrice Laia Gomez-Muoz, precisando che i meccanismi immunitari alla base di questa fase della luna di miele non sono ancora …  (Continua) leggi la 2° pagina diabete, Rna, molecole,

Rischio di cancro con un tipo di fecondazione assistita


Il trasferimento di embrioni congelati e scongelati aumenta il rischio

Uno studio apparso su Plos Medicine mostra una maggiore probabilità di cancro nei bambini nati a seguito della tecnica di fecondazione assistita basata sul congelamento e sullo scongelamento degli embrioni.
I bambini nati in seguito a questa procedura hanno un rischio maggiore sia di quelli nati dopo congelamento spontaneo, sia di quelli nati dopo il trasferimento di embrioni freschi.
“Il rischio individuale era basso, ma a livello della popolazione potrebbe avere un impatto a causa del grande aumento nei cicli con embrioni congelati dopo fecondazione assistita”, ha affermato Ulla-Britt Wennerholm del Sahlgrenska University Hospital in Svezia, una delle coordinatrici dello studio.
Lo studio ha analizzato i dati di quasi 8 milioni di bambini nati in Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia. Su 171.000 nati mediante fecondazione assistita, 22.630 erano i bambini nati in seguito a …  (Continua) leggi la 2° pagina cancro, infantile, embrioni,

Le mandorle riducono la glicemia


Uno spuntino prima dei pasti ha effetti nelle persone con prediabete

Due nuove ricerche sul consumo di mandorle, una condotta nell’arco di tre giorni e l’altra nell’arco di tre mesi, hanno dimostrato benefici nel controllo della glicemia in persone affette da prediabete e sovrappeso/obesità.
Inoltre, l’indagine della durata di tre mesi ha aperto nuove vie: è emersa una regressione del prediabete, o intolleranza al glucosio, a livelli glicemici normali in quasi un quarto (23,3%) delle persone studiate.
In entrambi gli studi, 60 persone hanno mangiato 20g di mandorle, una piccola manciata, 30 minuti prima di colazione, pranzo e cena per tutta la durata dello studio. I ricercatori hanno espresso il loro entusiasmo per questi studi sulle mandorle – che hanno evidenziato la prima riduzione statisticamente significativa degli indicatori del prediabete – definendo l’inversione del prediabete attraverso la dieta come l’aver trovato “il Santo Graal della …  (Continua) leggi la 2° pagina mandorle, diabete, glicemia,

Miastenia gravis, efficace rituximab


Riduce il rischio di deterioramento

Il farmaco rituximab, utilizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide, si è dimostrato efficace anche in caso di miastenia gravis, riducendo il rischio di deterioramento delle condizioni dei pazienti affetti dalla malattia autoimmune che provoca la perdita del controllo muscolare.
Fredrik Piehl, autore principale dello studio e ricercatore presso il Karolinska Institutet di Stoccolma, spiega: «I pazienti con miastenia di nuova insorgenza che hanno ricevuto rituximab come complemento allo standard di cura hanno mostrato un miglioramento maggiore rispetto ai pazienti a cui è stato somministrato un placebo. Inoltre, avevano anche minore necessità di trattamenti adiuvanti e di cortisone».
Per il trattamento della miastenia gravis esiste al momento un solo farmaco specifico, Soliris, ma si tratta di un farmaco costoso a cui hanno accesso pochissimi pazienti …  (Continua) leggi la 2° pagina miastenia, gravis, rituximab,

Psoriasi, l’efficacia di guselkumab


Nuovi dati mostrano miglioramenti del cuoio capelluto e nella qualità di vita

Nuovi dati presentati da Janssen al congresso dell’American Academy of Dermatology (AAD) 2023 mostrano che l’inizio della somministrazione di guselkumab è associato a una maggiore persistenza al trattamento rispetto a secukinumab o ixekizumab in pazienti Bio-Nave e Bio-Experienced affetti da psoriasi a placche (Pso) da moderata a severa, sulla base di analisi a coppie di dati derivanti dalla real-world.
Inoltre, in un’analisi post-hoc dei risultati dello studio clinico di Fase 3 VOYAGE 2, guselkumab ha dimostrato un’efficacia clinica duratura, un sollievo dal prurito e un miglioramento della qualità di vita nei pazienti affetti da psoriasi del cuoio capelluto. Guselkumab è stato il primo inibitore selettivo dell’interleuchina (IL)-23 e a oggi l’unico completamente umano ad essere approvato nell’Unione Europea per gli adulti con psoriasi a placche da moderata a severa. Questi risultati …  (Continua) leggi la 2° pagina psoriasi, guselkumab, pelle,

Depressione, la ketamina funziona


Studio conferma l’efficacia del farmaco

Un nuovo studio conferma l’efficacia della ketamina per il trattamento della depressione. La ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Psychiatry ha coinvolto oltre 400 pazienti, riscontrando la riduzione significativa dei sintomi depressivi: il 72% dei pazienti ha avvertito un miglioramento del proprio umore e il 38% era privo di sintomi dopo 10 infusioni.
La ketamina è una miscela di due molecole speculari. Una versione intranasale di una di queste molecole (esketamina) è approvata dalla Food and Drug Administration statunitense per la depressione resistente al trattamento.
I 424 pazienti che hanno partecipato allo studio soffrivano di un disturbo depressivo maggiore, e hanno ricevuto almeno un’infusione di ketamina.
I pazienti nello studio sono stati in genere trattati con 0,5 mg/kg di ketamina, con la dose titolata per ottenere sintomi di dissociazione parziale. La dose mediana …  (Continua) leggi la 2° pagina depressione, ketamina, glutammato,