La fecondazione in vitro aumenta il rischio di ipertensione


Effetto riscontrato con la tecnica degli embrioni congelati

La tecnica della fecondazione in vitro con embrioni congelati è associata a un rischio maggiore del 74% di disturbi ipertensivi in gravidanza. A dimostrarlo è uno studio pubblicato su Hypertension da un team dell’Università di Trondheim, in Norvegia.
Sindre Petersen, primo autore dello studio, spiega: «I trasferimenti di embrioni congelati sono sempre più comuni in tutto il mondo, e negli ultimi anni alcuni medici hanno iniziato a non utilizzare più il trasferimento di embrioni freschi in favore del congelamento abituale di tutti gli embrioni».
Gli scienziati hanno analizzato i dati dei registri medici di Danimarca, Norvegia e Svezia relativi a quasi 2,4 milioni di donne fra i 20 e i 44 anni che hanno avuto parti singoli dal 1988 al 2015. È stato anche fatto un confronto fra donne che avevano portato avanti sia una gravidanza con FIV che …  (Continua) leggi la 2° pagina fecondazione, embrioni, congelati,

Bypass coronarico più rischioso per le donne


Esiti avversi più probabili rispetto agli uomini

Il rischio di eventi avversi dopo l’innesto di un bypass coronarico è più alto fra le donne rispetto agli uomini. È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su Jama Surgery da un team della Weill Cornell Medicine di New York guidato da Mario Gaudino, che spiega: «Alcuni studi hanno riferito in passato che le donne sottoposte a bypass coronarico hanno mortalità e morbilità più elevate rispetto agli uomini, ma non era chiaro se la differenza fosse diminuita nel tempo. Per meglio chiarire la situazione abbiamo esaminato le tendenze negli esiti delle donne sottoposte a bypass coronarico negli Stati Uniti dal 2011 al 2020».
Gli scienziati hanno analizzato 1.297.204 pazienti sottoposti a bypass coronarico primario isolato. L’esito primario era la mortalità operatoria, mentre quello secondario era un composito che comprendeva mortalità operatoria, ictus, insufficienza renale, reintervento, …  (Continua) leggi la 2° pagina bypass, coronarico, donne,

Emicrania come fattore di rischio per il parto


Associata a parto prematuro, ipertensione e preeclampsia

Una diagnosi di emicrania prima di una gravidanza è associata a un rischio più elevato di complicanze per la donna e il neonato. In particolare, aumentano le possibilità di parto prematuro, ipertensione e preeclampsia.
A dirlo è uno studio pubblicato su Neurology da un team del Brigham and Women’s Hospital diretto da Alexandra Purdue-Smithe, che ha passato in rassegna 30.555 gravidanze di 19.694 donne.
Le donne vengono colpite dall’emicrania in misura 2-3 volte maggiore rispetto agli uomini. I ricercatori americani hanno esaminato l’emicrania diagnosticata prima della gravidanza, il tipo di emicrania e l’incidenza degli esiti della gravidanza.
È così emerso che l’emicrania prima della gravidanza si associa a un rischio maggiore del 17% di parto prematuro, del 28% di ipertensione gestazionale e a un rischio maggiore del 40% di preeclampsia rispetto all’assenza di emicrania. …  (Continua) leggi la 2° pagina emicrania, preeclampsia, ipertensione,

Cancro al polmone, nuovo trattamento per forma rara


Disponibile in Italia il farmaco amivantamab

Amivantamab, anticorpo bispecifico completamente umano, first-in-class, per il riconoscimento dei recettori mutati del fattore di crescita dell’epidermide (EGFR) e della transizione mesenchima-epidermide (MET), sviluppato da Janssen, ha ricevuto dall’Agenzia italiana del farmaco la rimborsabilità per il trattamento di adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato, con mutazioni da inserzione dell’esone 20 attivanti del fattore di crescita dell’epidermide (EGFR), dopo il fallimento della chemioterapia a base di platino. Si tratta della prima terapia ad essere approvata in Italia per questa rara mutazione.
In Italia, il tumore al polmone colpisce ogni anno oltre 40.000 persone, rappresentando la prima causa di morte oncologica negli uomini e la seconda nelle donne. In realtà, quando si parla di tumore polmonare si fa riferimento a un gruppo eterogeno di neoplasie, …  (Continua) leggi la 2° pagina polmoni, tumore, EGFR,

Long Covid, con Omicron è meno frequente


Il contagio con la versione originale del virus era più pericoloso

Soffrire di Long Covid è diventato un’eventualità meno probabile dopo l’avvento della variante Omicron e delle sue numerose sottovarianti. A sostenerlo è uno studio dell’Ospedale cantonale di San Gallo diretto da Carol Strahm e presentato al Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive di Copenaghen.
Alla ricerca hanno partecipato 1.201 operatori di 9 network sanitari svizzeri con età media di 43 anni e per la maggioranza donne. Lo scopo dello studio era di valutare i tassi di strascichi post-Covid fra i medici infettati da Sars-CoV-2 del ceppo di Wuhan, dalla prima variante Omicron o da entrambi rispetto a un gruppo di controllo di persone non contagiate.
I partecipanti sono stati sottoposti regolarmente a test Covid-19 (tamponi nasofaringei e test anticorpali), hanno fornito informazioni sul proprio stato vaccinale e hanno risposto a tre riprese – nel …  (Continua) leggi la 2° pagina Covid, Omicron, Delta,

Ipertensione arteriosa polmonare, quando manca il respiro


Condizione rara e progressiva, oggi prospettive terapeutiche da nuova molecola

Sintomi descritti come non specifici, elevata mortalità, diagnosi ritardata di anni e ridotta qualità della vita con limitazioni significative su tutte le principali attività quotidiane. L’ipertensione arteriosa polmonare (Pulmunary arterial hypertension, PAH), la malattia che toglie il respiro, è uno dei 5 tipi di ipertensione polmonare (IP), grave patologia respiratoria, che colpisce polmoni e cuore.
La PAH è rara, poco conosciuta, progressiva e invalidante, compromette la capacità di lavorare e di svolgere le più normali attività come salire le scale, percorrere a piedi anche brevi distanze e vestirsi. È importante, quindi, accrescere la conoscenza e la consapevolezza su questa grave condizione che colpisce in prevalenza le donne rispetto agli uomini, viene diagnosticata in media attorno ai 50 anni e, se non adeguatamente trattata, degenera coinvolgendo anche il cuore che non riesce …  (Continua) leggi la 2° pagina ipertensione, polmonare, arteriosa,

Gli estrogeni riducono il rischio di ictus


Nelle donne con una vita riproduttiva più lunga il rischio è inferiore

Un’esposizione prolungata agli estrogeni nel corso della vita ha l’effetto di ridurre il rischio di ictus dopo la menopausa. È quanto afferma uno studio pubblicato su Neurology da un team della School of Public Health and Women’s Hospital presso la Zhejiang University School of Medicine di Hangzhou diretto da Leying Ho, che spiega: «In altri termini, il nostro studio suggerisce che livelli più elevati di estrogeni dovuti a una maggiore durata della vita riproduttiva oppure all’uso di terapie ormonali o contraccettivi, si associano a una riduzione delle probabilità di avere un ictus ischemico o emorragico».
Lo studio ha esaminato i dati di 122.939 donne in post-menopausa fra i 40 e i 79 anni senza storia di ictus precedenti. Le partecipanti hanno risposto a domande sullo stile di vita, con particolare riferimento a fumo, alcol, esercizio fisico, età della prima mestruazione, inizio della …  (Continua) leggi la 2° pagina ictus, estrogeni, menopausa,

Covid, stile di vita sano scongiura sintomi a lungo termine


Associazione evidenziata fra le donne colpite dall’infezione

Le donne con uno stile di vita sano prima dell’infezione da Covid-19 mostrano un rischio più basso di Long Covid. A dimostrarlo è un nuovo studio pubblicato su Jama Internal Medicine da un team della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston diretto da Siwen Wang, che spiega: «Le donne che hanno autoriferito da cinque a sei fattori di stile di vita sano, tra cui indice di massa corporea (IMC) sano, assenza di fumo, dieta di alta qualità, assunzione moderata di alcol, esercizio fisico regolare e sonno adeguato, hanno mostrato un rischio inferiore del 49% di Long Covid rispetto alle donne che non ne hanno riportati».
Lo studio ha coinvolto 1.981 donne arruolate dal Nurses’ Health Study II con test positivo a Sars-CoV-2 da aprile 2020 a novembre 2021 e delle quali erano note le abitudini di vita fra il 2015 e il 2017.
I parametri di alcuni fattori considerati: 150 minuti di …  (Continua) leggi la 2° pagina infezione, Covid, sintomi,

Musicoterapia efficace prima di un intervento


Gli effetti in uno studio che confronta approcci diversi

La musicoterapia è efficace, abbatte il livello d’ansia nel paziente e dà conforto e sicurezza prima di un intervento chirurgico. È quanto si evince da uno studio di un team di ricerca dell’Istituto tumori “Giovanni Paolo II”, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, pubblicato pochi giorni fa dalla rivista medica internazionale Supportive Care in Cancer.
La ricerca è stata condotta su un campione di 151 donne, il giorno antecedente l’intervento di mastectomia, nelle ore caratterizzate da stress emotivo, preoccupazione, nervosismo e ansia. Lo studio ha confrontato gli effetti di due approcci di musicoterapia differenti: 103 donne hanno vissuto esperienze di gruppo di musicoterapia integrata, suonando alcuni strumenti con la tecnica dell’improvvisazione clinica, mentre 48 pazienti hanno vissuto esperienze singole recettive, ovvero un ascolto guidato di musica e canto eseguiti …  (Continua) leggi la 2° pagina musicoterapia, ansia, operazione,

Cos’è la diastasi addominale


Non è solo un problema estetico

Diastasi addominale. Espressione nota di certo a molte donne che hanno partorito. Si tratta in parole povere della “pancetta” che a volte compare anche nelle persone magre e allenate, ma non è soltanto un problema di ordine estetico.
Quando all’aspetto estetico si aggiungono dolori alla schiena, gonfiore dopo i pasti, incontinenza, difficolta di digestione e di respirazione, ernie, allora i medici parlano di diastasi addominale, cioè un’eccessiva separazione della muscolatura retto-addominale centrale.
I muscoli principali della parete retto-addominale sono divisi in due parti: un muscolo retto-addominale destro e un muscolo retto-addominale sinistro tenuti insieme da una sottile banda di tessuto connettivo, la cosiddetta linea alba o linea mediana. Oltre a tenere i muscoli retto-addominali, la linea alba consente anche la continenza dei visceri interni.
La linea alba è molto …  (Continua) leggi la 2° pagina diastasi, addominale, pancia,