Anziani in montagna, il decalogo


I consigli dei geriatri per vivere la montagna in serenità

Oltre 100.000 anziani ogni anno decidono di andare in vacanza in montagna in cerca di aria buona, pace e silenzio. Una scelta su cui concordano i geriatri italiani, ma sulla quale bisogna comunque riflettere bene: “Tra gli anziani che vanno regolarmente in montagna ben 1 su 10 ha un evento avverso, che può essere una caduta, un malore o un incidente”, avverte Franco Finelli, past president della Commissione centrale medica del Cai, il Club alpino italiano.
“Per scongiurare il rischio di farsi male, arriva il decalogo per escursionisti seniores, frutto della collaborazione tra Cai e la Società italiana di gerontologia e geriatria, che sostiene con entusiasmo questa iniziativa”, spiega Andrea Ungar, presidente Sigg. “Una delle maggiori sfide moderne è quello dell’invecchiamento attivo e in salute. Il mantenimento della forma fisica è una priorità per tutti gli anziani e sono già moltissimi …  (Continua) leggi la 2° pagina anziani, montagna, decalogo,

Tre regole per proteggere la pelle in inverno


Come trasformare il freddo in un alleato di benessere

Giornate sempre più corte, scarsità di luce e primi freddi: è l’arrivo dell’inverno, che porta con sé cambiamenti che influenzano inevitabilmente il nostro organismo e il nostro umore.
Nutrire pelle, unghie e capelli, le zone del corpo più sensibili ed esposte agli effetti indesiderati del freddo, diviene essenziale adottando un approccio “dentro e fuori” che consenta di prendersi cura di sé stessi in maniera corretta, rallentando i segni dell’invecchiamento senza rinunciare al proprio benessere.
Per tutti coloro che sono alla ricerca di utili consigli, il Prof. Damiano Galimberti, Medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e Presidente della Società Italiana di Medicina Anti-aging, espone le 3 regole base da tenere sempre a mente per affrontare l’inverno con la giusta vitalità.

1) Adottare piccoli accorgimenti quotidiani nella propria beauty routine
Clima rigido e …  (Continua) leggi la 2° pagina pelle, inverno, capelli,

I farmaci degli anziani


Scarsa aderenza e interazioni i rischi maggiori

In Italia 2 anziani su 3 assumono ogni giorno almeno 5 farmaci con diversi principi attivi e 1 anziano su 4 (oltre 3,5 milioni di persone) ne utilizza addirittura 10. È la “politerapia”, un fenomeno in aumento, correlato all’invecchiamento (oggi in Italia gli over-65 sono oltre 14 milioni) e alla compresenza di più malattie croniche che interessa il 75% degli over-60 e la quasi totalità degli ultra 80enni. Ma questo “rituale quotidiano” è tutt’altro che facile e può comportare problemi di aderenza al trattamento, confusione tra le diverse medicine da assumere, così come il rischio di eventi avversi o di ridotta efficacia della terapia dovuta a interazioni tra farmaci o tra questi e i nutrienti assunti con la dieta.
Ad accendere i riflettori sul tema è Italia Longeva, l’Associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva del Ministero della Salute che insieme alla Società …  (Continua) leggi la 2° pagina farmaci, anziani, dosaggio,

Mai spezzare le pillole


Viene alterata la struttura del farmaco e l’efficacia si riduce

L’abitudine di spezzare o sminuzzare le pasticche che si devono assumere per una terapia può essere pericolosa. A ricordarlo è una raccomandazione del Ministro della Salute, e l’argomento è stato anche al centro dell’incontro “Divisibilità forme farmaceutiche solide: cosa si deve sapere”, a cura della Società Italiana di Farmacologia (SIF), che si è tenuto nell’ambito del Congresso FarmacistaPiù 2022.
Il problema della divisibilità dei farmaci per via orale “è importante e crescente, sia per l’invecchiamento della popolazione, che per una presa di coscienza sempre più raffinata sui problemi della difficoltà di deglutizione”, ha evidenziato Giambattista Bonanno dell’Università degli Studi di Genova e consigliere SIF, che è intervenuto all’evento e secondo il quale il problema non è di facile soluzione.
I farmaci per via orale sono i più diffusi per una serie di motivi. Innanzitutto per …  (Continua) leggi la 2° pagina cellule, farmaci, globuli,

Occhio secco molto comune in gravidanza e menopausa


Ambiente, lenti a contatto e ansiolitici tra i fattori di rischio

“Tra le cause più comuni dell’occhio secco (o dry-eye) ci sono l’invecchiamento e le variazioni ormonali. È per questo che le donne in gravidanza o in menopausa rappresentano il gruppo più numeroso tra i pazienti che soffrono di questa sindrome”.
A farlo sapere il dottor Luigi Marino, referente di AIMO per la Regione Lombardia, in occasione di un incontro sul tema che si è svolto nell’ambito del 13esimo Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Medici Oculisti, il primo organizzato congiuntamente con la Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (SISO).
Tra gli altri fattori che contribuiscono all’evoluzione dell’occhio secco, intanto, ci sono anche fattori ambientali, patologie sistemiche e locali o farmaci. Ma cosa si intende esattamente con il termine dry-eye? “Una serie di condizioni patologiche che causano la formazione di aree corneali o congiuntivali secche, asciutte (dry …  (Continua) leggi la 2° pagina occhio, secco, gravidanza,

Ridurre la pressione allontana la demenza


Il trattamento antipertensivo diminuisce il rischio della malattia

Agire sui livelli pressori riducendoli con un trattamento antipertensivo ha anche l’effetto di allontanare l’eventualità dell’insorgenza della demenza nelle persone di mezza età. A dirlo è un nuovo studio pubblicato su European Heart Journal da Ruth Peters del Neuroscience Research Australia, che spiega: «Anche una piccola riduzione potrebbe avere un impatto globale notevole, visto l’invecchiamento della popolazione e il costo delle cure delle persone con demenza».
I ricercatori hanno analizzato i dati di partecipanti a 5 studi seminali randomizzati in doppio cieco e controllati con placebo. Sono state così incluse oltre 28.000 persone di età media di circa 69 anni provenienti da 20 diversi paesi.
I dati mostrano l’effetto positivo del trattamento antipertensivo fra i più anziani, che vedono abbassarsi le loro probabilità di soffrire di demenza senile. Una riduzione media della …  (Continua) leggi la 2° pagina demenza, ipertensione, pressione,

Gli effetti positivi del pesce sul cervello


Gli Omega 3 mantengono l’organo giovane

Gli Omega 3 contenuti nel pesce hanno l’effetto di mantenere il cervello giovane e in forma anche durante la mezza età. A confermarlo è una nuova ricerca pubblicata su Neurology a firma di scienziati della UT Health di San Antonio che ha evidenziato gli effetti benefici di pesci come il salmone, il tonno, le aringhe, il merluzzo e le sardine.
Allo studio hanno partecipato 2.183 soggetti con età media di 46 anni. I ricercatori hanno messo in relazione le concentrazioni di acidi grassi Omega 3 dei globuli rossi con i risultati della risonanza magnetica e i marcatori cognitivi dell’invecchiamento cerebrale.
Gli scienziati texani hanno anche studiato l’effetto delle concentrazioni di globuli rossi Omega 3 nei partecipanti portatori di Apoe4, variazione genetica legata a un rischio più elevato di malattia di Alzheimer. L’analisi dei risultati ha permesso di rilevare che un indice Omega 3 …  (Continua) leggi la 2° pagina Omega, grassi, pesce, cervello,

Allenare il respiro per migliorare l’attività fisica

Aumenta la tolleranza all’esercizio negli anziani

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Uno studio presentato all’American Physiological Society and Experimental Biology dimostra che 5 minuti di allenamento quotidiano del respiro hanno l’effetto di migliorare la tolleranza all’esercizio fisico in adulti di mezza età e anziani.
“Lo sviluppo di nuove forme di allenamento fisico che aumentino l’aderenza e migliorino la funzione fisica è fondamentale per ridurre il rischio di malattie croniche con l’invecchiamento – spiega la ricercatrice Kaitlin Freeberg – l’allenamento della forza muscolare inspiratoria ad alta resistenza può essere una strategia per promuovere l’aderenza e migliorare molteplici componenti della salute nella mezza età e negli anziani”.
L’Imst – allenamento della forza muscolare inspiratoria ad alta resistenza – si basa sull’inalazione attraverso un dispositivo portatile chiamato trainer per la respirazione manuale che aggiunge resistenza al respiro.
I …  (Continua) leggi la 2° pagina articolo di salute altra pagina

Keywords | sport, fitness, anziani,

Anziani e diabete, il tipo 1 minaccia la funzione cognitiva

Performance più scarse rispetto agli anziani con diabete di tipo 2

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Il diabete di tipo 1 sembra causare maggiori danni agli anziani rispetto al tipo 2. Uno studio pubblicato su BMJ Open Diabetes Research and Care, infatti, mostra che gli anziani affetti dalla prima forma hanno in media una funzione cognitiva più scarsa rispetto ai coetanei colpiti dal diabete di tipo 2.
Lo studio SOLID (Study of Longevity in Diabetes) è un trial di coorte prospettico sull’invecchiamento e il diabete che ha reclutato 1.241 adulti membri del Kaiser Permanente Northern California (KPNC) di età superiore ai 60 anni con diabete di tipo 1, di tipo 2 e senza diabete.
I parametri utilizzati per valutare l’eventuale decadimento cognitivo riguardavano 5 domini: linguaggio, funzione esecutiva/velocità di elaborazione psicomotoria, memoria episodica visiva, memoria verbale episodica e attenzione.
I ricercatori dell’Università del Kentucky guidati dalla dott.ssa Mary E. Lacy …  (Continua) leggi la 2° pagina articolo di salute altra pagina

Keywords | diabete, anziani, cognitiva,

L’alcol rimpicciolisce il cervello

Pregiudica anche le capacità cognitive

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Basta passare da uno a due drink alcolici al giorno per osservare cambiamenti significativi nel distretto cerebrale, sia in termini di volume che di capacità cognitive.
Il cervello invecchia così di due anni, mentre il passaggio a tre unità alcoliche produce un invecchiamento di 3 anni e mezzo.
Sono i risultati di uno studio dell’Università della Pennsylvania pubblicato su Nature Communication: “Si tratta di risultati – spiega Henry R. Kranzler, professore di psichiatria e direttore del Center for Studies of Addiction all’Università della Pennsylvania, coautore della ricerca – in contrasto con le linee guida scientifiche e del governo sui limiti raccomandati di consumo sicuro per gli uomini, che è di due drink al giorno”.
Gli autori si sono basati sulle informazioni relative a oltre 36.000 persone sopra i 50 anni provenienti dal database della UK Biobank. I dati riguardavano i …  (Continua) leggi la 2° pagina articolo di salute altra pagina

Keywords | alcol, cervello, cognitive,