I dolcificanti aumentano il rischio cardiovascolare


Aumento associato al consumo di bevande e alimenti

Il consumo di dolcificanti artificiali è associato a un aumento complessivo del rischio di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. A dirlo è uno studio pubblicato sul British Medical Journal da un team della Sorbonne Paris Nord University di Parigi guidato da Mathilde Touvier, che spiega: «Il nostro lavoro differisce da quelli condotti in precedenza, in quanto considera l’assunzione di dolcificanti artificiali contenuti nei cibi e nelle bevande, invece di concentrarsi principalmente sul contenuto di dolcificanti artificiali delle sole bevande».
Poco più della metà dei dolcificanti artificiali assunti proveniva dalle bevande, mentre il resto derivava da alimenti e dolcificanti. In tutto sono stati analizzati 103.388 adulti della coorte NutriNet-Sante, il 37,1% dei quali aveva segnalato di consumare dolcificanti artificiali.
Fra i dolcificanti presi in esame c’erano l’aspartame …  (Continua) leggi la 2° pagina dolcificanti, eritritolo, cuore,

La sindrome del tunnel carpale


Fino a un italiano su dieci ne può soffrire

La sindrome del tunnel carpale può arrivare a colpire fino a una persona su dieci in Italia e può richiedere diverse tipologie di intervento terapeutico, anche chirurgiche. Tra i fattori di rischio si possono annoverare malattie rare ma anche il Covid-19: sono alcune delle conclusioni di scienziati del campus di Roma dell’Università Cattolica e Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS diretti dal professor Luca Padua, Associato in Medicina Fisica e Riabilitativa alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica e Direttore della UOC di Neuroriabilitazione ad Alta Intensità della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS che fanno il punto sulla patologia in un lavoro pubblicato su The Lancet Neurology.
«Oggi – spiega il professor Padua – abbiamo acquisito approcci diagnostici sempre migliori e anche sistemi ecografici vengono in nostro …  (Continua) leggi la 2° pagina tunnel, carpale, polso,

Gli zuccheri aggiunti mettono a rischio il cuore


Maggiori probabilità di malattie cardiovascolari con un consumo elevato

Uno studio apparso su BMC Medicine conferma la pericolosità degli zuccheri aggiunti per la nostra salute. Secondo le conclusioni della ricerca, infatti, aumentare l’apporto di fibre, cereali integrali e zuccheri non liberi – cioè quelli non aggiunti – ha effetti protettivi contro le malattie cardiovascolari.
«Studi recenti hanno mostrato che le associazioni tra carboidrati alimentari e malattia cardiovascolare (CVD) possono dipendere dalla qualità piuttosto che dalla quantità dei carboidrati consumati», esordisce Rebecca Kelly, della University of Oxford, autrice principale del lavoro. «Per approfondire la questione abbiamo valutato le associazioni tra i tipi e le fonti di carboidrati alimentari e l’incidenza di CVD. Inoltre, abbiamo esaminato le associazioni tra assunzione di carboidrati e trigliceridi all’interno delle sottoclassi di lipoproteine», prosegue l’esperta.
Il team ha …  (Continua) leggi la 2° pagina zucchero, diabete, cuore,

Ipercolesterolemia, scoperto meccanismo chiave


La chiave del meccanismo molecolare è la proteina PCSK9

Uno studio pubblicato su Molecular Medicine ha svelato i dettagli di un meccanismo molecolare che regola il colesterolo cattivo LDL. Alla base c’è il lavoro della proteina PCSK9, scoperta nel 2003 dal dott. Nabil G. Seidah, direttore dell’Unità di ricerca di biochimica neuroendocrina presso il Montreal Clinical Research Institute e professore all’Università di Montreal.
Il dott. Seidah è tra i firmatari di questo nuovo studio realizzato insieme alla dott.ssa Carole Fruchart Gaillard dell’Università Paris-Saclay e alla dott.ssa Lidia Ciccone dell’Università di Pisa.
L’implicazione di PCSK9 nella regolazione delle LDLc ha rappresentato un punto di svolta nello sviluppo di trattamenti più efficaci per l’ipercolesterolemia e le malattie cardiovascolari associate. I trattamenti attuali, che combinano statine con anticorpi monoclonali iniettati per via sottocutanea o siRNA diretti al fegato, …  (Continua) leggi la 2° pagina aterosclerosi, colesterolo, Ldl,

Nuova cura per il medulloblastoma pediatrico


Migliora l’attività dei macrofagi sul tumore

C’è una nuova speranza di cura per il medulloblastoma pediatrico. È quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Immunotherapy dai ricercatori dell’Anschutz Medical Campus della University of Colorado.
«Questi tumori cerebrali sono molto suscettibili alle recidive a causa dell’oncogene MYC. Inoltre, c’è un rischio maggiore che si diffondano ad altre aree del cervello e lungo la colonna vertebrale. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è inferiore al 45%, e noi cerchiamo di scoprire migliori opzioni terapeutiche per questi bambini», spiega Siddharta Mitra, che ha diretto il gruppo di lavoro.
Gli scienziati hanno scoperto che due farmaci che si trovano in fase di sperimentazione per alcuni tumori solidi mostrano un effetto positivo sul medulloblastoma nel caso in cui siano utilizzati insieme.
MYC, oltre a far crescere i tumori, ha anche l’effetto di nascondere le neoformazioni …  (Continua) leggi la 2° pagina medulloblastoma, tumore, bambini,

Iperossaluria primitiva, pubblicate le nuove linee guida


Raccomandazioni elaborate da un gruppo di esperti

Dopo oltre dieci anni, per l’iperossaluria primitiva sono disponibili delle nuove linee guida, pubblicate pochi giorni fa sulla rivista Nature Reviews Nephrology. Un lavoro durato un anno, che ha coinvolto un gruppo di esperti provenienti da otto nazioni, membri del consorzio OxalEurope e della rete di riferimento europea per le malattie renali rare ERKNet.
L’iperossaluria primitiva (PH) è una malattia genetica rara dovuta al deficit di enzimi del fegato responsabili della detossificazione del gliossilato, una molecola che quando si accumula genera ossalato. È proprio questa aumentata produzione di ossalato che porta alla formazione di calcoli renali e al progressivo deterioramento di tutto l’apparato urinario, come spiega la prof.ssa Barbara Cellini, ricercatrice dell’Università degli Studi di Perugia e membro dello Steering Committee di OxalEurope.
“Negli ultimi anni numerosi gruppi …  (Continua) leggi la 2° pagina iperossaluria, enzimi, ossalato,

Una terapia per la sindrome di Smith-Magenis


Identificati i meccanismi patologici implicati nella malattia

Uno studio multicentrico italiano ha permesso di individuare alcuni dei meccanismi patologici coinvolti nel malfunzionamento delle cellule nella Sindrome di Smith-Magenis (SMS), una rara e complessa patologia genetica che colpisce, a più livelli, lo sviluppo del bambino.
La ricerca è stata condotta presso l’IRCCS Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza, da un team tutto italiano, coordinato dalla Dott.ssa Jessica Rosati sotto la supervisione del Prof. Angelo Vescovi, in collaborazione con il gruppo di ricerca della Prof.ssa Maria Pennuto dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare VIMM, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e l’Istituto Neurologico Carlo Besta IRCCS, due dei maggiori centri clinici di cura per i bambini affetti dalla Sindrome di Smith-Magenis.
Il lavoro è stato pubblicato su Cell Death and Disease, rivista scientifica del gruppo Nature …  (Continua) leggi la 2° pagina malattia, genetica, cellule,

Tumori, identificati più di mille marcatori


Possibilità di diagnosi e terapie più mirate

Sono stati definiti oltre mille marcatori in grado di individuare il tumore della prostata, del polmone e del colon, differenziare le forme più aggressive e suggerire terapie mirate. A questo risultato sono giunti i ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità – del Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare, Core Facilities e centro di Statistica – in collaborazione con i centri clinici sparsi sul territorio nazionale che hanno arruolato i pazienti, nell’ambito del progetto BiliGect (Biopsie liquide per la gestione clinica dei tumori, finanziato dal MUR).
“In studi precedenti – ha spiegato Désirée Bonci, il primo ricercatore dell’ISS che ha coordinato il gruppo di lavoro – avevamo isolato piccole vescicole (nanovescicole o esosomi) rilasciate dai tumori nei liquidi biologici, in particolare nel circolo sanguigno. In questo progetto abbiamo eseguito l’analisi del contenuto …  (Continua) leggi la 2° pagina tumori, marcatori, sangue,

Gli smartwatch per la fibrillazione atriale


Servono conferme scientifiche della loro efficacia

Al momento, l’utilizzo degli smartwatch per lo screening della fibrillazione atriale e di altri disturbi del ritmo cardiaco è dettato più dal marketing che da solide basi scientifiche.
A sostenerlo è il cardiologo Gregory Marcus della University of California di San Francisco, secondo cui sono necessarie valutazioni scientifiche più approfondite per comprendere il reale rapporto rischi/benefici.
«Il rilevamento della fibrillazione atriale tramite smartwatch è molto promettente, ma è necessario un lavoro sostanziale per integrare queste informazioni ricevute dai consumatori nella cura ottimizzata dei nostri singoli pazienti e nel benessere del pubblico», scrive l’esperto su Circulation.
Marcus ha studiato l’Apple Watch e il Fitbit, che utilizzano sensori fotopletismografici per il monitoraggio del battito cardiaco, e le loro potenzialità nel rilevamento della fibrillazione atriale. …  (Continua) leggi la 2° pagina fibrillazione, atriale, smartwatch,

La dieta mediterranea migliora la fertilità


Fondamentale il suo effetto antinfiammatorio

Uno studio pubblicato su Nutrients rivela l’efficacia della dieta mediterranea nel contrasto all’infiammazione che riduce la fertilità. Secondo la ricerca l’approccio dietetico ha la capacità di migliorare le possibilità della riproduzione assistita e la qualità dello sperma maschile.
«La ricerca mostra che l’infiammazione può influenzare la fertilità sia per gli uomini che per le donne, e che questa condizione ha un effetto sulla qualità dello sperma, sui cicli mestruali e sull’impianto. Quindi, in questo lavoro abbiamo cercato di capire se una dieta che riduce l’infiammazione, come la dieta mediterranea, potesse migliorare la fertilità», spiega Evangeline Mantzioris della University of South Australia di Adelaide, co-autrice del documento.
«La dieta mediterranea è costantemente classificata tra le diete più sane al mondo, e sapere che può anche aumentare le possibilità di concepire e …  (Continua) leggi la 2° pagina alimentazione, fertilit, dieta,