Endolisina per le infezioni da stafilococco


La proteina risulta efficace nei pazienti colpiti da linfoma cutaneo

Una nuova proteina artificiale, l’endolisina, si è dimostrata utile nel trattamento delle infezioni da stafilococco nei pazienti con linfoma cutaneo. A evidenziarlo è uno studio pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology da un team della University of Copenhagen diretto da Niels Odum, che spiega: «Si sospetta che lo Staphylococcus aureus (S. aureus) alimenti l’attività della malattia nei linfomi cutanei a cellule T (CTCL). Abbiamo valutato l’effetto di una proteina ricombinante antibatterica, chiamata endolisina XZ.700, sulla colonizzazione della pelle da parte di S. aureus e sull’attivazione delle cellule T maligne».
«Per le persone che sono gravemente malate, per esempio proprio di linfoma cutaneo, gli stafilococchi possono rappresentare un problema enorme, a volte difficilmente risolvibile, poiché molti sono infettati da un tipo di stafilococco aureo resistente agli …  (Continua) leggi la 2° pagina endolisina, proteina, infezioni,

Long Covid, oltre 200 i sintomi


Effetti a lungo termine per milioni di persone

Una seconda pandemia che ha tutta l’aria di volersi prolungare per molto tempo. Parliamo del Long Covid, quella condizione particolare che colpisce il 10-20% delle persone caratterizzata da una serie di sintomi che si protraggono molto oltre il superamento dell’infezione.
A segnalare la complessità della condizione è l’Organizzazione mondiale della sanità, che nella Giornata internazionale di sensibilizzazione sul Long Covid ricorda che sono oltre 200 i sintomi riferiti dalle vittime, circa 17 milioni solo in Europa.
“Anche ora, mentre il peggio della pandemia potrebbe essere passato, il rischio di sviluppare sequele dopo l’infezione rimane altrettanto forte”, avverte l’Ufficio regionale dell’Oms.
Gli scienziati della Katholieke Universiteit di Leuven hanno redatto delle linee guida per aiutare gli operatori sanitari a prendersi cura al meglio dei pazienti che convivono con sintomi …  (Continua) leggi la 2° pagina Covid, sintomi, riabilitazione,

Il Covid aumenta il rischio di diabete


Il virus può accelerare l’insorgenza della malattia

L’infezione da Sars-CoV-2 potrebbe aumentare il rischio di diabete. Lo dice una lettera di ricerca pubblicata su Jama Network Open da Alan Kwan dello Smidt Heart Institute al Cedars Sinai Medical Center di Los Angeles.
Secondo il documento, l’infezione aumenterebbe il rischio soprattutto fra i non vaccinati. È probabile che l’infezione funzioni da acceleratore della malattia in soggetti già a rischio di diabete.
«Nelle prime fasi della pandemia, le persone che avevano superato l’infezione avevano un rischio maggiore di malattie cardiometaboliche di nuova insorgenza, tra cui diabete, ipertensione e iperlipidemia, mentre nell’attuale fase pandemica, dominata da varianti Omicron meno virulente, non è chiaro se il rischio cardiometabolico dopo l’infezione da SARS-CoV-2 persista o si sia attenuato, né se l’aver fatto il vaccino o meno sia associato a tali rischi», scrivono gli autori.
I …  (Continua) leggi la 2° pagina Covid, diabete, coronavirus,

Covid, effetto protettivo dagli Omega-3


Riducono le probabilità di infezione e di malattia grave

Uno studio apparso sull’American Journal of Clinical Nutrition segnala l’efficacia degli acidi grassi Omega-3 nella riduzione delle probabilità di infezione da Sars-CoV-2 e di esito grave di Covid-19.
«Questi risultati supportano la pratica di aumentare il consumo di integratori di olio di pesce o pesce grasso come il salmone come potenziale strategia di riduzione del rischio per il COVID-19», afferma William Harris della University of South Dakota, autore principale dello studio.
Gli scienziati americani hanno valutato il rischio per test positivo, ricovero e morte per Covid-19 in funzione dei livelli plasmatici di DHA al basale in 110.584 soggetti (con ricovero e decesso) e 26.595 soggetti sottoposti a test (risultato positivo del test PCR COVID-19) arruolati alla UK Biobank.
I livelli di DHA sono stati misurati attraverso spettroscopia di risonanza magnetica nucleare e …  (Continua) leggi la 2° pagina Covid, Omega, infezione,

Nuove terapie per l’antibiotico-resistenza


La ricerca punta a nuove soluzioni per eradicare il problema

Da problema confinato alla vita ospedaliera, l’antibiotico-resistenza ha ormai allargato il suo raggio d’azione mostrandosi come un fenomeno in costante crescita e pericoloso per tutto il mondo.
Sono 10 milioni l’anno i morti a causa dell’emergere di germi multiresistenti agli antibiotici, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità. In Italia il problema sembra ancora più preoccupante, se è vero che un report dell’Ente europeo per il Controllo delle Malattie Infettive (ECDC) pubblicato a fine 2022 stima che nel nostro paese per 100 mila abitanti vi siano almeno 19 decessi all’anno attribuibili a infezioni da microrganismi multiresistenti, rispetto ai 2 dell’Olanda, il più virtuoso fra i paesi europei in questa classifica. Peggio dell’Italia fa solo la Grecia.
“Recenti studi italiani e internazionali hanno dimostrato che la colonizzazione di batteri multiresistenti in …  (Continua) leggi la 2° pagina antibiotico, resistenza, batteri,

Ancora in calo infezioni, ricoveri e decessi


Diffuso il nuovo bollettino settimanale

È stato reso noto il nuovo bollettino settimanale su Covid-19 dopo la decisione del governo di dilatare la diffusione dei dati sulla pandemia.
Negli ultimi 7 giorni sono 23.988 i nuovi casi registrati. I decessi contabilizzati sono 216, per un totale che raggiunge 188,322 vittime dall’inizio della pandemia. Le persone in terapia intensiva sono 137, 33 in meno rispetto alla scorsa settimana.
Sono stati effettuati 477.908 tamponi, e il tasso di positività è del 5%, stabile rispetto a 7 giorni fa.
Le terapie intensive sono 133.
Nel periodo 3 marzo-9 marzo il tasso di incidenza di casi Covid-19 nel nostro Paese scende a 41 casi per 100 mila abitanti. In lieve rialzo l’Rt, che si attesta a 0,97.
I vaccinati sono 48.717.485, il 90,2% dei cittadini sopra i 12 anni, mentre il 91,6% ha avuto almeno la prima dose. 40.462.274 persone hanno ricevuto la terza dose, mentre quelli con …  (Continua) leggi la 2° pagina coronavirus, infezione, sintomi,

Long Covid, con Omicron è meno frequente


Il contagio con la versione originale del virus era più pericoloso

Soffrire di Long Covid è diventato un’eventualità meno probabile dopo l’avvento della variante Omicron e delle sue numerose sottovarianti. A sostenerlo è uno studio dell’Ospedale cantonale di San Gallo diretto da Carol Strahm e presentato al Congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive di Copenaghen.
Alla ricerca hanno partecipato 1.201 operatori di 9 network sanitari svizzeri con età media di 43 anni e per la maggioranza donne. Lo scopo dello studio era di valutare i tassi di strascichi post-Covid fra i medici infettati da Sars-CoV-2 del ceppo di Wuhan, dalla prima variante Omicron o da entrambi rispetto a un gruppo di controllo di persone non contagiate.
I partecipanti sono stati sottoposti regolarmente a test Covid-19 (tamponi nasofaringei e test anticorpali), hanno fornito informazioni sul proprio stato vaccinale e hanno risposto a tre riprese – nel …  (Continua) leggi la 2° pagina Covid, Omicron, Delta,

Covid, l’efficacia di remdesivir


Rischio di mortalità ridotto nei pazienti ospedalizzati

Sono positivi i dati degli ultimi studi su remdesivir, l’antivirale di Gilead Sciences per il trattamento di Covid-19. I dati dimostrano che l’avvio di trattamento con remdesivir entro i primi due giorni dal ricovero può aiutare a ridurre la mortalità e i tassi di riammissione in tutti i pazienti ricoverati con COVID-19, a prescindere dalla gravità della malattia. Una riduzione della mortalità è stata osservata anche nelle popolazioni vulnerabili, come le persone con malattie oncologiche o HIV. Questi studi hanno valutato i dati della pratica clinica di routine di oltre 850 ospedali statunitensi, al fine di ottenere informazioni sugli esiti dei pazienti mentre il COVID-19 continua a evolversi nel tempo. Questi dati sono stati presentati alla 30a Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI).
“Gli ampi studi che utilizzano dati “real-world” provenienti dalla pratica …  (Continua) leggi la 2° pagina coronavirus, influenza, pandemia,

Un focolaio di trichinellosi


Diverse le intossicazioni causate dal parassita

Finora sono 10 i casi di trichinellosi registrati nella provincia di Foggia negli ultimi giorni. L’intossicazione dovuta al parassita è stata probabilmente veicolata dal consumo di carne di cinghiale non controllata.
All’origine di tutto, una battuta di caccia sui Monti Dauni a cui è seguita una tavolata a base di carne di cinghiale alla quale hanno partecipato le vittime del focolaio. L’aspetto positivo è che l’infezione non si trasmette per via umana, quindi il focolaio risulterà alla fine contenuto.
La trichinellosi è una zoonosi causata da nematodi (vermi di forma cilindrica) appartenenti al genere Trichinella, parassita che colonizza l’intestino dando origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli, dove poi si incistano.
La trasmissione avviene esclusivamente per via alimentare, soprattutto attraverso carne suina ed equina. Il periodo di incubazione è in media …  (Continua) leggi la 2° pagina parassita, carne, trichinellosi,

Covid sotto controllo, in media 32 decessi al giorno


Diffuso il nuovo bollettino settimanale

È stato reso noto il nuovo bollettino settimanale su Covid-19 dopo la decisione del governo di dilatare la diffusione dei dati sulla pandemia.
Negli ultimi 7 giorni sono 26.684 i nuovi casi registrati. I decessi contabilizzati sono 228, per un totale che raggiunge 188,094 vittime dall’inizio della pandemia. Sono stati effettuati 533.212 tamponi, e il tasso di positività è del 5%, in calo rispetto al 5,8% di 7 giorni fa.
Le terapie intensive sono 133.
Nel periodo 24 febbraio-2 marzo il tasso di incidenza di casi Covid-19 nel nostro Paese scende a 45 casi per 100 mila abitanti. In lieve rialzo l’Rt, che si attesta a 0,94.
I vaccinati sono 48.717.485, il 90,2% dei cittadini sopra i 12 anni, mentre il 91,6% ha avuto almeno la prima dose. 40.462.274 persone hanno ricevuto la terza dose, mentre quelli con quarta dose sono 5.928.512 .
I bambini immunizzati con la prima dose sono al …  (Continua) leggi la 2° pagina coronavirus, infezione, sintomi,