Celiachia, crescono i casi in Italia


Tasso di insorgenza fra i più alti al mondo

1 bambino su 60 in Italia riceve una diagnosi di celiachia. È uno dei tassi più alti al mondo, ma secondo gli esperti rimane un problema di sottodiagnosi. Ad affermarlo è uno studio pubblicato su Digestive and Liver Disease da un team di scienziati della Società italiana di Gastroenterologia ed Epatologia Pediatrica e dell’Università di Messina.
I ricercatori, guidati da Claudio Romano e Carlo Catassi, hanno analizzato i dati di circa 9.000 studenti delle elementari di varie città italiane. La celiachia, se non diagnosticata e affrontata tempestivamente, può causare complicanze anche gravi come l’osteoporosi, l’infertilità o il cancro.
“Malgrado il crescente interesse verso questa condizione nell’ambito medico e generale – osserva Romano, presidente della Sigenp – i casi di celiachia non diagnosticati restano troppo numerosi”.
I bambini positivi al test genetico sulla …  (Continua) leggi la 2° pagina celiachia, diagnosi, complicanze,

La tosse cronica nei bambini


Necessità di protocolli pediatrici specifici

La tosse cronica colpisce il 10 per cento dei bambini. Spesso la ragione scatenante è un’infezione bronchiale, ma a volte il disturbo è legato a una condizione più grave. Gli esperti della Società Italiana di Pediatria Ospedaliera (Sipo) ne hanno parlato durante un congresso a Bergamo.
Ahmad Kantar, direttore dell’UO Pediatria degli Istituti ospedalieri bergamaschi e presidente del Congresso Sipo di quest’anno, spiega: “la tosse può indicare condizioni banali ma anche patologie gravi delle vie aeree o del polmone. A fronte di un bambino con tosse persistente, lo scopo del medico è individuare la causa e impostare un’adeguata terapia, mentre le preoccupazioni dei genitori sono per i potenziali effetti sui figli, quali disturbi del sonno o pericolo di soffocamento”.
Spesso oggetto di numerose visite mediche e di svariate terapie, i bambini affetti da tosse cronica hanno invece bisogno …  (Continua) leggi la 2° pagina tosse, bambini, cronica,

Covid, il cuore dei vaccinati non rischia


Per i vaccinati non sono emersi maggiori rischi di patologie gravi

I vaccini anti COVID-19 non hanno causato un aumento del rischio di eventi avversi come infarto, ictus, arresto cardiaco, miocarditi, pericarditi e trombosi venose profonde. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Vaccines e coordinato da Lamberto Manzoli, medico epidemiologo e professore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna.
La ricerca – che ha coinvolto anche studiosi dell’Università di Ferrara e dell’ASL di Pescara – ha seguito per diciotto mesi, da gennaio 2021 a luglio 2022, l’intera popolazione della provincia di Pescara. Sono stati raccolti i dati sanitari dei residenti ed è stata analizzata la frequenza di alcune malattie gravi come malattie cardiovascolari, embolie polmonari e trombosi. Al termine dell’indagine, nessuna delle patologie esaminate è risultata più frequente tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati.
“I risultati che …  (Continua) leggi la 2° pagina miocardite, cuore, vaccino,

Melatonina ai bambini, serve un parere medico


Ormone utile ma attenzione al sovradosaggio

È consuetudine fra i genitori ricorrere alla melatonina per favorire il sonno dei propri figli piccoli. Secondo uno studio promosso dall’American Academy of Sleep Medicine (AASM), prima di dare la melatonina i genitori dovrebbero rivolgersi a un professionista sanitario.
M. Adeel Rishi, vicepresidente dell’AASM Public Safety Committee, sostiene l’utilità dell’ormone nel trattamento dei disturbi del sonno, ma ricorda che non ci sono prove definitive dell’efficacia su bambini o adulti sani.
Con l’aumento del consumo di melatonina sono aumentati anche i casi di sovradosaggio, visite al pronto soccorso e ricorsi ai centri antiveleni.
Negli Stati Uniti, secondo i Centers for Disease Control and Prevention, il numero delle ingestioni di melatonina tra i bambini segnalati ai centri antiveleni è aumentato del 530% tra il 2012 e il 2021. «Più di 4.000 delle ingestione segnalate ha portato a …  (Continua) leggi la 2° pagina melatonina, bambini, sonno,

Si può fare sport con il raffreddore?


Sì se si supera il test del collo

A volte, anche raffreddati, abbiamo voglia di fare dello sport, ma è possibile? La domanda se la pongono soprattutto i genitori, che devono decidere se far saltare o meno l’appuntamento con lo sport ai propri figli.
Un parametro utile per capire se è possibile continuare ad allenarsi è il cosiddetto test del collo: in sostanza, se i sintomi sono limitati al di sopra del collo – congestione nasale mal di gola, mal di testa – ci si può allenare. Al contrario, in presenza di febbre, dolori muscolari, diarrea, nausea è meglio riposare.
«Se ci si sente in forma, senza altri sintomi al di là di quelli respiratori lievi, un po’ di attività fisica si può fare», conferma Gianfranco Beltrami, specialista in Medicina dello Sport, vicepresidente nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana. «È anche documentato che muoversi può potenziare le difese immunitarie e proteggere …  (Continua) leggi la 2° pagina sport, raffreddore, febbre,

Come si misura la pressione


La procedura corretta per la valutazione dei valori pressori

La prevenzione del rischio cardiovascolare passa anche attraverso un corretto monitoraggio della pressione. Peraltro, per confermare la diagnosi di ipertensione arteriosa non basta una singola misurazione ma occorrono due misurazioni in due occasioni diverse maggiori rispetto ai limiti prima citati. Inoltre la prima volta che viene valutata la pressione arteriosa è bene misurarla a entrambi gli arti superiori (per escludere la presenza di pressione differenziale appunto diversa tra i due arti) e anche da sdraiati e in piedi (orto e clinostatismo).
Oltre alla rilevazione pressoria da parte del medico con sfigmomanometro manuale sono molto importanti le automisurazioni domiciliari. Infatti si è visto che la misura da parte di un medico comporta comunque un certo valore di attivazione del sistema nervoso simpatico (che alcuni possono avvertire come agitazione mentre per altri passare del …  (Continua) leggi la 2° pagina ipertensione, pressione, misurare,

Tre regole per proteggere la pelle in inverno


Come trasformare il freddo in un alleato di benessere

Giornate sempre più corte, scarsità di luce e primi freddi: è l’arrivo dell’inverno, che porta con sé cambiamenti che influenzano inevitabilmente il nostro organismo e il nostro umore.
Nutrire pelle, unghie e capelli, le zone del corpo più sensibili ed esposte agli effetti indesiderati del freddo, diviene essenziale adottando un approccio “dentro e fuori” che consenta di prendersi cura di sé stessi in maniera corretta, rallentando i segni dell’invecchiamento senza rinunciare al proprio benessere.
Per tutti coloro che sono alla ricerca di utili consigli, il Prof. Damiano Galimberti, Medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e Presidente della Società Italiana di Medicina Anti-aging, espone le 3 regole base da tenere sempre a mente per affrontare l’inverno con la giusta vitalità.

1) Adottare piccoli accorgimenti quotidiani nella propria beauty routine
Clima rigido e …  (Continua) leggi la 2° pagina pelle, inverno, capelli,

L’intelligenza artificiale predice il rischio cardiaco


L’analisi di una semplice lastra al torace può essere decisiva

Servirsi dell’Intelligenza Artificiale per l’analisi di una lastra al torace può consentire ai medici di prevedere con accuratezza il rischio di eventi cardiovascolari nei 10 anni successivi.
Lo dimostra uno studio del Massachusetts General Hospital e Brigham and Women’s Hospital di Boston presentato al meeting della Società Americana di Radiologia (Radiological Society of North America RSNA).
Gli scienziati guidati da Jakob Weiss hanno dapprima programmato lo strumento su un campione di oltre 40.000 soggetti e 141.000 lastre al torace, poi ne hanno confermato la validità e accuratezza su un campione indipendente di 11.000 soggetti sottoposti alla lastra.
Per stabilire il rischio cardiovascolare, al momento si tiene conto di una serie di fattori fra cui il sesso, l’età, l’eventuale presenza di ipertensione, sovrappeso e vizio del fumo. La stima dei vari fattori consente al medico …  (Continua) leggi la 2° pagina intelligenza, artificiale, cardiovascolare,

Lo sport aiuta in caso di cancro


Riduce gli effetti avversi della terapia e migliora la respirazione

L’esercizio fisico non solo è sicuro per i pazienti che si sottopongono a chemioterapia, ma è consigliato perché riduce gli effetti avversi delle terapie anti-cancro e migliora la capacità respiratoria.
«Il beneficio dell’esercizio fisico per i malati di cancro è ampiamente riconosciuto. Tuttavia, non ci sono prove sufficienti sulla tempistica ottimale dell’intervento di esercizio per migliorare il fitness cardiorespiratorio a lungo termine nei pazienti con cancro», afferma Annemiek Walenkamp, autrice senior dello studio, del Centro medico universitario di Groningen nei Paesi Bassi.
Gli scienziati olandesi hanno confrontato l’efficacia dell’esercizio fisico durante la chemioterapia con quella dell’attività svolta dopo il trattamento antitumorale. Sono stati arruolati pazienti con diagnosi di cancro al seno, al colon, ai testicoli o con linfoma non Hodgkin a cellule B destinati alla …  (Continua) leggi la 2° pagina cancro, sport, fisico,

Cosa succede quando si muore?


Le esperienze di premorte nei pazienti rianimati

È la domanda delle domande, quella a cui nessuno ha mai potuto veramente rispondere con certezza. Cosa succede quando si muore? Hanno cercato di abbozzare una risposta i ricercatori della NYU Grossman School of Medicine, che hanno coinvolto 567 uomini e donne che hanno subito un intervento di rianimazione fra il maggio 2017 e il marzo 2020 fra Stati Uniti e Regno Unito.
Nonostante il trattamento immediato solo un paziente su 5 è sopravvissuto all’arresto cardiaco dopo la rianimazione cardiopolmonare. Solo 28 sono stati in grado di parlare e rispondere all’intervista dei ricercatori.
Il coordinatore della ricerca, Sam Parnia, è un esperto in terapia intensiva del centro medico di New York NYU Langone Health. Secondo le testimonianze che ha raccolto, i pazienti hanno dimostrato di ricordare i medici impegnati nelle manovre di rianimazione, di aver percepito un processo di separazione dal …  (Continua) leggi la 2° pagina premorte, rianimazione, corpo,