I ricercatori si domandano se è possibile dimagrire in alcune zone specifiche
Uno dei principali obiettivi di chi vuole rimettersi in forma è perseguire il cosiddetto dimagrimento localizzato, ma è davvero possibile ottenerlo? Il dimagrimento localizzato è in realtà una teoria non confermata scientificamente, ma soltanto ipotizzata. La base di ogni dimagrimento è il consumo di energia in misura maggiore rispetto alla sua acquisizione attraverso ciò che mangiamo e beviamo. Il dispendio energetico è costituito da 3 pilastri: il metabolismo basale, ovvero la quantità di energia necessaria per mantenere il corpo in funzione a riposo, quindi la respirazione, il mantenimento della temperatura corporea, il funzionamento degli organi; la termogenesi del cibo, cioè l’energia necessaria a digerire gli alimenti ingeriti; e infine l’attività fisica. Se consumiamo più calorie di quante ne introduciamo nell’organismo, allora si avrà un dimagrimento. Ma come indirizzarlo dove … (Continua) leggi la 2° pagina dimagrimento, localizzato, addome,
Una nutrizione sregolata mette a rischio l’epidermide
Non solo brufoli e arrossamenti. Le abbuffate natalizie possono causare gravi problemi a chi già soffre di una patologia della pelle come l’acne, la psoriasi o la dermatite atopica. «È ormai noto lo stretto legame esistente tra patologie della cute e lo stato metabolico», spiega al Corriere della Sera Gabriella Fabbrocini, direttrice della Dermatologia Clinica dell’Università di Napoli Federico II. «In particolare, manifestazioni come acne, psoriasi e idrosadenite suppurativa sono strettamente legate ad alcune anomalie del metabolismo glucidico come diabete e insulino-resistenza, a loro volta favorite da regimi alimentari ricchi di zuccheri, prodotti caseari e derivanti dalla carne rossa. In questo periodo di pranzi e cene a ripetizione avere cura del proprio corpo e in particolare della propria pelle diventa particolarmente difficile, perché tutti avremo la tentazione di mangiare di più. … (Continua) leggi la 2° pagina pelle, grassi, zuccheri,
Se l’insalatona estiva è un must delle tue serate da maggio a settembre, ma poi la sera mangeresti qualunque cosa ci sia nel frigo, sei nel posto giusto. Un piatto pieno di carote, cavolo e sedano, non sazia, anzi, e non può e non deve essere considerato un pasto. Uno spuntino, se mai.Sono necessari grassi e carboidrati sani per saziarsi per tutto il pomeriggio.
Come fare? Aggiungendo ad esempio questi alimenti alla tua insalatona estiva :
1/4 tazza di quinoa: 56 calorie, 9,9 grammi carboidrati, 1,3 grammi di fibra, 2 grammi di
proteine
1/4 avocado: 57 calorie, 2.9 grammi carboidrati, 2.3 grammi di fibra, .7 grammi di proteine
1/4 tazza di frutta (come 3 fragole): 12 calorie, 2.9 grammi di carboidrati, .8 grammi di
fibra, 0,3 grammi di proteine
1 cucchiaio di noci o semi: 46 calorie, 1,9 grammi carboidrati, 0,7 grammi di fibra, 1,5
grammi di proteine
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La quinoa non è una graminacea e non contiene glutine, è quindi un alimento adatto a chi soffre di celiachia. Ha numerosissime proprietà nutritive. È molto ricca di proteine, carboidrati e fibra alimentare. Nella sua composizione sono presenti due aminoacidi essenziali molto importanti per il buon funzionamento dell’organismo: lisina e metionina. Quest’ultimo aiuta il metabolismo dell’insulina. Contiene, infine, una buona quota di minerali e vitamine, in particolare magnesio, vitamina C e vitamina E.
100 grammi di quinoa apportano circa 350 calorie. Essendo un alimento molto nutriente, il suo consumo è consigliato soprattutto a bambini, donne in gravidanza, sportivi e convalescenti. Il suo elevato contenuto proteico, rende la quinoa una valida alternativa rispetto agli alimenti proteici di origine animale.
L’avocado è ricco di acido grasso linoleico e acidi grassi Omega 3: si tratta dei cosiddetti “grassi buoni”, che riescono ad inibire la produzione di colesterolo. Per queste ragioni, mangiare l’avocado si rivela un’ottima strategia, per badare alla salute del cuore e dell’apparato cardiocircolatorio in generale inoltre aggiunge una crema che rende l’insalata e qualunque altro alimento più deliziosa.
Le noci o i semi di girasole aggiungono una meravigliosa texture croccante ed il frutto aggiunge quella dolcezza che piace un pò a tutti dopo pranzo.
Scoperto meccanismo molecolare che altera il metabolismo delle cellule tumorali
Una nuova speranza per la cura dei tumori della mammella più aggressivi nasce dalle ricerche di un gruppo di ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) coordinati da Salvatore Pece, professore ordinario di Patologia generale all’Università Statale di Milano e Direttore del Laboratorio “Tumori Ormono-Dipendenti e Patobiologia delle Cellule Staminali” dello IEO. I risultati dello studio sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro sono appena stati pubblicati sulla rivista Nature Communications. I ricercatori hanno scoperto un inedito meccanismo molecolare che, se attivato, altera il metabolismo delle cellule tumorali, favorendone la crescita incontrollata e la progressione verso la malattia metastatica. All’origine dell’intero processo c’è la proteina CDK12, che, se espressa in maniera esagerata – come avviene in oltre il 20% di tutti i tumori mammari umani – provoca … (Continua) leggi la 2° pagina
Topi da laboratorio sottoposti a un regime alimentare ipocalorico e con orari regolari hanno visto allungare la propria longevità in maniera significativa. A dimostrarlo sono i risultati di uno studio apparso su Science a firma di ricercatori dell’Howard Hughes Medical Institute. I topi sottoposti a dieta ipocalorica hanno mostrato un aumento della longevità pari al 10%, ma quelli che seguivano la stessa dieta alimentandosi solo nel periodo di massima attività del metabolismo – per i roditori la notte – hanno ottenuto un allungamento del 35% addirittura, pari a 9 mesi in più su una vita media di 2 anni. Risultati che trasposti sull’essere umano sarebbero fantastici. Lo studio sottolinea il ruolo fondamentale dell’orologio biologico nel potenziamento degli effetti della dieta. Il coordinatore della ricerca Joseph Takahashi non pensa che il consumo di cibo in determinati momenti della … (Continua) leggi la 2° pagina
L’osteoporosi colpisce ogni anno 5 milioni di persone nel nostro paese, la maggior parte delle quali sono donne in post-menopausa. In termini percentuali, quasi una donna su 5 dopo i 40 anni è affetta dalla malattia. Per capire le ragioni di una predisposizione tutta femminile, il professor Iacopo Chiodini, presidente della Siommms (Società italiana dell’osteoporosi del metabolismo minerale e delle malattie dello scheletro), intervistato dalla Dire per la Giornata nazionale della Salute della Donna, ha spiegato il ruolo cruciale degli estrogeni: “Le donne sono più predisposte a causa del calo degli ormoni sessuali. Mentre il maschio continua a produrli in modo sufficiente fino ai 70-80 anni, la donna riduce drasticamente la produzione di estrogeni dopo la menopausa, con grandi conseguenze sullo stato delle ossa”. Gli estrogeni hanno infatti un ruolo importante nell’aumentare il … (Continua) leggi la 2° pagina
Se sei un’amante dell’alimentazione sana non puoi non conoscere la quinoa. Probabilmente l’avrai utilizzata svariate volte. Ma sai davvero di cosa si tratta.
Cos’è la quinoa?
La quinoa è quella che viene chiamata una proteina completa. Già vediamo la tua faccia stupita. Ebbene si, perché contiene tutti e nove gli amminoacidi che vanno assunti tramite alimentazione poiché non prodotti dall’organismo.
Ricca di antiossidanti, fibre, minerali, proteine e amminoacidi, è perfetta per chi segue una dieta dimagrante, in quanto stimola i metabolismo. Inoltre è anche indicata per chi deve seguire una dieta priva di glutine.
Quinoa 4 cose che dovresti sapere
Quanti tipi di quinoa esistono? Ci sono circa 120 varietà conosciute di quinoa,. I tipi più commercializzati sono la quinoa bianca, rossa e nera.
Come si cuoce la quinoa? Probabilmente dovresti sciacquare laquinoa prima di cuocerla. I semi essiccati sono ricoperti da una patina che ha un sapore piuttosto amaro se non lo avessi lavi via prima.
Cos’è quel ricciolo bianco che fuoriesce una volta cotta? Il processo di cottura rilascia quella che sembra una “coda” riccia proveniente dal seme. Questo è in realtà il germe del seme, secondo il sito di Forberg, che si separa leggermente quando la tua quinoa è pronta
La quinoa è un cereale? Anche ti come noi probabilmente utilizzi la quinoa in sostituzione al riso. Tuttavia devi sapere che la quinoa da un punto di vista puramente botanico, è assimilabile a spinaci e dieta.Come saprai, la parte comunemente utilizzata per l’alimentazione è il seme.
Ricette a base di quinoa
Siamo delle grandissime fan della quinoa e per questo oltre a sostituirlo al riso in alcune tipologie di insalate, abbiamo pensato di riproporla sotto un’altra veste.Di seguito il link ad alcune ricette per cucinare la quinoa:
Happiness bowl di quinoa con avocado e mango
Proteine a go-go: Insalata proteica quinoa, ceci e cavolo
Si verifica quando le cellule tumorali migrano in tessuti “soffici”
Quando le cellule cancerose si trovano in ambienti “soffici”, come ad esempio quello polmonare, cambiano il proprio metabolismo e diventano resistenti ad alcuni farmaci chemioterapici. È quanto emerge dall’articolo pubblicato da un gruppo di ricercatori internazionale coordinato dal Prof. Sirio Dupont del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova. L’articolo, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Cell Biology, riporta i risultati ottenuti dai ricercatori che hanno studiato cosa accade quando le cellule di cancro alla mammella migrano dal sito primario al polmone durante il processo che porta alle metastasi. «In particolare, ci siamo focalizzati sull’osservazione che i tumori primari formano strutture notevolmente rigide, ma quando le cellule tumorali migrano e arrivano in tessuti come quelli polmonari, si ritrovano in un ambiente estremamente soffice – … (Continua) leggi la 2° pagina
Un alto consumo di carne potrebbe aumentare il rischio
Non una causa diretta, ma un possibile elemento in grado di aumentare il rischio della malattia. Parliamo dell’effetto del consumo di carne e della possibile insorgenza della sclerosi multipla. A proporre il nesso è un nuovo studio pubblicato su EBioMedicine da ricercatori dell’Università del Connecticut e della Washington University, che hanno analizzato la composizione del microbiota intestinale, la funzione immunitaria e la dieta di 49 volontari, alcuni dei quali affetti da sclerosi multipla. I ricercatori hanno inoltre valutato i livelli di alcune sostanze presenti nel sangue dei soggetti con il proposito di identificare caratteristiche comuni nelle persone con sclerosi multipla. Nei soggetti colpiti dalla malattia alcune vie metaboliche appaiono alterate, in particolare quelle della sintesi degli acidi grassi o del metabolismo del linoleato, che aumentano i marker proinfiammatori … (Continua) leggi la 2° pagina
Nuovo progetto per monitorare l’attività metabolica dell’uomo
Nel corso della missione Cosmic Kiss di Matthias Maurer, un team dell’Università di Trieste guidato da Gianni Biolo monitorerà l’attività metabolica dell’astronauta tedesco dell’ESA durante i 6 mesi di permanenza in orbita. Il progetto si chiama NUTRISS e si tratta del primo studio pensato dal team triestino per monitorare il metabolismo muscolare sottoposto a microgravità e contrastare la perdita di massa magra attraverso il controllo dell’alimentazione. L’obiettivo è quello di arrivare a definire un protocollo nutrizionale di riferimento per missioni spaziali di lunga durata. Il progetto è realizzato nell’ambito di un accordo specifico stipulato con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), in virtù del quale l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha potuto ampliare le possibilità di utilizzo della Stazione Spaziale Internazionale a beneficio del comparto ricerca italiano. Una prima fase di … (Continua) leggi la 2° pagina