Il dolore neuropatico influenza la corteccia orbito-frontale


Il dolore cronico causa variazioni nella sua attività

Uno studio dimostra per la prima volta che il dolore cronico di origine neuropatica causa variazioni nell’attività della corteccia orbito-frontale del cervello umano.
«In passato grazie alla risonanza magnetica funzionale si era visto che la corteccia cingolata anteriore e le regioni della corteccia orbitofrontale vengono attivate durante gli esperimenti sul dolore acuto. Noi eravamo interessati a vedere se queste zone avessero un ruolo nel modo in cui il cervello elabora il dolore cronico», spiega Prasad Shirvalkar della University of California di San Francisco, primo nome dello studio pubblicato su Nature Neuroscience.
I dati raccolti riguardavano 4 soggetti, 3 con dolore post-ictus e 1 con dolore dell’arto fantasma a cui erano stati impiantati elettrodi intracranici, e il periodo di osservazione andava da 3 a 6 mesi.
Gli scienziati hanno chiesto ai pazienti di valutare il tipo …  (Continua) leggi la 2° pagina dolore, neuropatico, corteccia,

Smettere di fumare non pregiudica la salute mentale


Ansia e depressione non sembrano essere influenzate dalla scelta

Smettere di fumare fa bene non solo al corpo, ma anche al cervello. Secondo uno studio pubblicato su Jama Network Open, infatti, rinunciare al fumo non ha effetti negativi sulla salute mentale, come invece paventato da molti.
«Molte persone riferiscono di voler smettere di fumare, tuttavia a volte vengono sollevate preoccupazioni circa un peggioramento della salute mentale dopo avere interrotto il fumo. Per questo abbiamo cercato di valutare i cambiamenti nella salute mentale in seguito alla cessazione del fumo utilizzando diversi approcci analitici», afferma Angela Difeng Wu della University of Oxford, autrice principale dello studio.
La ricerca si è basata sui dati di un ampio studio clinico randomizzato che ha valutato la comparsa di eventi avversi in uno studio globale sulla cessazione del fumo in adulti con o senza disturbi psichiatrici.
I punteggi di ansia e depressione sono …  (Continua) leggi la 2° pagina fumo, ansia, sigarette,

Dopo un infarto a rischio anche il cervello


Maggior rischio di declino cognitivo a lungo termine

Un infarto del miocardio non è associato a una riduzione della funzione cognitiva nell’immediato, ma i soggetti colpiti mostrano un maggior rischio di deficit cognitivo a lungo termine rispetto alla media.
A dirlo è uno studio pubblicato su Jama Neurology da un team della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora guidato da Michelle Johansen, che spiega: «L’entità del cambiamento cognitivo dopo l’infarto miocardico incidente non era chiara. Per questo abbiamo cercato di valutare se l’infarto incidente fosse associato a cambiamenti nella funzione cognitiva dopo l’aggiustamento per le traiettorie cognitive pre-infarto».
I ricercatori americani hanno analizzato soggetti senza infarto, demenza e ictus che avevano partecipato a studi di coorte basati sulla popolazione negli Stati Uniti condotti dal 1971 al 2019. L’outcome primario era il cambiamento nella cognizione generale, …  (Continua) leggi la 2° pagina infarto, miocardio, cognitivo,

Nuovo anticorpo frena la sclerosi multipla


Attività di malattia ridotta grazie a un meccanismo d’azione unico

C’è una nuova speranza per tutti i malati di sclerosi multipla. Un nuovo anticorpo, prodotto da Sanofi, mostra un’elevata efficacia riducendo in maniera significativa l’attività di malattia.
Nello studio di fase 2 presentato al Consortium of Multiple Sclerosis Centers del 2023, frexalimab ha dimostrato di poter ridurre il numero di nuove lesioni in T1 gadolinio captanti nei pazienti con sclerosi multipla recidivante.
Frexalimab è il primo anticorpo anti-Cd40l di seconda generazione a mostrare efficacia nel trattamento della sclerosi multipla. Il farmaco riesce a bloccare la via cellulare costimolatoria Cd40/Cd40l necessaria per l’attivazione e la funzione della immunità adattativa (cellule T e B) e innata (macrofagi e cellule dendritiche), senza deplezione dei linfociti.
“Sulla base dei nostri 20 anni di ricerca e sviluppo nella sclerosi multipla, siamo impegnati a far crescere la …  (Continua) leggi la 2° pagina sclerosi, frexalimab, disabilit,

Gli esercizi di Kegel per il pavimento pelvico


Una routine quotidiana per allenare i muscoli intimi

Quando si parla di allenamenti, tra i muscoli menzionati non ci sono quasi mai quelli del pavimento pelvico. Il motivo è legato sostanzialmente alla sede “intima” e nascosta della muscolatura e al disagio di non voler ammettere problemi di minzione.
Un dispositivo intelligente può facilitare gli esercizi di Kegel pensati proprio per rinforzare le pareti pelviche e offrire anche vantaggi nella sfera sessuale. L’esperta per Intimina Manuela Farris spiega come e quando essere pronte ad affrontare questo argomento.
Un recente sondaggio ha scoperto che tra le oltre 5mila donne intervistate il 58% soffre di incontinenza da stress, il che significa che quando ridono, tossiscono, starnutiscono o sollevano qualcosa di pesante, rilasciano un po’ di urina. Il 43% ha affermato di aver avuto rapporti sessuali dolorosi. Ma la maggior parte non sa che questo è un sintomo di disfunzione del pavimento …  (Continua) leggi la 2° pagina Kegel, pavimento, pelvico,

I nuovi approcci terapeutici per i tumori del sangue


Migliorano l’aspettativa e la qualità di vita dei pazienti

Terapie che combinano diverse molecole e con nuovi meccanismi di azione che determinano per i pazienti un aumento della sopravvivenza, una migliore qualità di vita e una minore tossicità.
Si è svolta a Roma la terza edizione di “BeCLose2 Hematology, creating new connections”, due giorni di confronto organizzati da AbbVie per esplorare le nuove frontiere dell’ematologia e dei tumori del sangue attraverso una condivisione di esperienze e di evidenze scientifiche.
“Esplorare nuovi approcci, terapie innovative e meccanismi di azione per accelerare il raggiungimento di progressi nella cura delle neoplasie ematologiche – dice Annalisa Iezzi, Medical Director di AbbVie Italia -. Da oltre vent’anni siamo consapevoli che la migliore scienza nasce dall’attività dei nostri ricercatori e dalla collaborazione virtuosa tra le diverse parti. Perché sono le connessioni che creano conoscenza. …  (Continua) leggi la 2° pagina sangue, tumori, terapie,

Il lockdown ha alterato la percezione del tempo


Studio rivela la difficoltà di ricordare gli eventi passati

Il nostro rapporto con il tempo è diventato complicato in seguito al lockdown. Lo rivela uno studio pubblicato su Plos One da un team della University of Aberdeen coordinato da Daria Pawlak e Arash Sahraie.
La ricerca ha preso spunto da diverse segnalazioni cliniche secondo cui i pazienti sembrano meno in grado di riferire una cronologia accurata delle proprie condizioni mediche.
Gli scienziati scozzesi hanno coinvolto 277 persone cui hanno chiesto di indicare l’anno in cui si sono verificati alcuni eventi recenti di rilievo, ad esempio la data di conclusione della Brexit o l’ingresso di Meghan Markle nella famiglia reale britannica.
I volontari hanno completato valutazioni standard su noia, depressione, resilienza e altri aspetti della salute mentale. Com’era lecito attendersi, più vecchio era l’evento da ricordare peggiore era il ricordo che se ne aveva. L’aspetto curioso è, …  (Continua) leggi la 2° pagina tempo, percezione, lockdown,

Il prediabete aumenta il rischio di demenza


I giovani colpiti dalla condizione rischiano di più da anziani

Trovarsi in una condizione di prediabete da giovani fa aumentare il rischio di sviluppare una forma di demenza da anziani. A sottolinearlo è uno studio pubblicato su Diabetologia dai ricercatori del National Jewish Health di Denver.
Il prediabete è una condizione in cui i valori glicemici sono alti, ma ancora non abbastanza per arrivare a una diagnosi di diabete conclamato. Si parla di una glicemia alterata a digiuno, con valori tra 100 e 125 mg/dl, e un’intolleranza al glucosio rilevabile da valori di glicemia tra 140 e 199 mg/dl due ore dopo un esame di curva da carico.
Stando alle stime, sono circa 4,5 milioni i prediabetici in Italia. In queste persone il rischio cardiovascolare è più alto rispetto al resto della popolazione con glicemia nella norma.
Com’è facilmente intuibile, il prediabete è una condizione di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2. Nell’11% dei non …  (Continua) leggi la 2° pagina diabete, demenza, anziani,

A ciascuna le sue labbra


L’importante è evitare l’effetto canotto

Sono tante le tecniche che puntano a correggere eventuali imperfezioni delle labbra, ma il messaggio fondamentale è quello di affidarsi al parere del medico perché devono essere in armonia con il resto del volto.
L’esercito delle Millennials (donne nella fascia tra i 25 e i 40 anni) è diventato ospite abituale degli studi di medicina estetica per sottoporsi a terapie non solo correttive ma anche preventive. Tanti i desiderata espressi al medico estetico, dai trattamenti preventivi anti-aging, all’effetto glow della cute. Ma le protagoniste assolute in questa fascia d’età sono le labbra. Spesso basta un lip refresh per essere al passo dei tempi, ma le labbra sottili, anche tra i giovani, sono decisamente out.
Come d’altronde sono tramontate, e persino bannate dai guru dei social, le labbra a canotto (o duck lip degli americani); l’ideale di bellezza si è spostato oggi su labbra …  (Continua) leggi la 2° pagina labbra, canotto, volto,