Doppio intervento al cuore a organo battente


Operazione molto complessa realizzata a Padova

Effettuato un intervento di altissima complessità su un uomo di 62 anni.
L’intervento di plastica della valvola mitrale per insufficienza mitralica severa, chiusura dell’auricola sinistra e ablazione epicardica per correggere la concomitante fibrillazione atriale, è stato eseguito a cuore battente senza l’uso della circolazione extracorporea attraverso una minitoracotomia di circa 5 cm in quinto spazio intercostale sinistro.
Una volta entrati dalla punta del cuore, si è corretta l’insufficienza mitralica applicando alcune neocorde artificiali in gore-tex. Poi, sotto la guida toracoscopica, è stata chiusa l’auricola con il sistema LARIAT. Infine, sempre con la visione del toracoscopio che magnifica il campo, è stato eseguito l’isolamento epicardico delle vene polmonari, cioè l’ablazione della parete posteriore dell’atrio sinistro.
L’operazione al cuore studiata e pianificata, …  (Continua) leggi la 2° pagina cuore, intervento, valvola,

La metformina ostacola l’invecchiamento


La sostanza è associata a tassi inferiori di mortalità

La metformina sembra riuscire a prolungare la vita media degli esseri umani. In che modo ci riesca è aspetto ancora da chiarire, ma in modelli preclinici è emersa un’associazione significativa fra l’uso della sostanza e una minore mortalità.
Secondo alcuni ricercatori statunitensi, il potenziale meccanismo d’azione della metformina sarebbe legato a certe modificazioni epigenetiche. «Per verificare la nostra ipotesi», scrivono gli autori, «abbiamo condotto un’analisi post hoc dei dati disponibili sulla metilazione del Dna a livello di genoma ottenuti da sangue intero raccolto da pazienti ricoverati con e senza storia di uso di metformina».
Gli scienziati hanno valutato il profilo di metilazione di 171 pazienti prima e di altri
63 pazienti diabetici più tardi, mettendo a confronto i tassi di metilazione del Dna fra utilizzatori e non utilizzatori di metformina.
L’analisi mediante …  (Continua) leggi la 2° pagina metformina, longevit, mortalit,

La citicolina per il deterioramento cognitivo


L’uso terapeutico del farmaco anche nella fase successiva a un ictus

Si è tenuto a Genova il Citicolina DAY, un appuntamento scientifico internazionale, che ha coinvolto i massimi esperti geriatri e neurologi in declino cognitivo e demenza con un obiettivo comune: la gestione multidisciplinare e i nuovi approcci terapeutici della citicolina nel paziente affetto da patologie neurodegenerative.
Se si parla di neuroprotezione, senza dubbio la citicolina è riconosciuta per il suo meccanismo d’azione unico ma soprattutto per le sue evidenze sperimentali e cliniche. La citicolina è, infatti, un precursore fisiologico dell’acetilcolina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione della plasticità sinaptica e nella trasmissione neuronale che è alla base dell’elaborazione del pensiero critico, della memoria visuale, auditiva e spaziale.
“In realtà, la citicolina si è già rivelata efficace in terapie di combinazione contro il deterioramento cognitivo …  (Continua) leggi la 2° pagina citicolina, ictus, neuronale,

Un braccialetto per scacciare il mal di testa


Dispositivo indossabile previene e cura gli attacchi emicranici

Un nuovo dispositivo indossabile potrebbe rivelarsi molto efficace per il contrasto all’emicrania. Lo hanno testato alcuni ricercatori dell’Headache Center of Southern California coordinati da Andrew Blumenfeld.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Headache, illustra il funzionamento di un braccialetto in grado di inviare lievi impulsi elettrici indolori che attivano meccanismi analgesici endogeni.
Il dispositivo per la neuromodulazione elettrica remota (REN) si chiama Nerivio. È senza fili, si controlla con un’app e viene alimentato a batteria. La Fda americana ne ha approvato l’utilizzo dai 12 anni in poi. Per il trattamento acuto degli attacchi di emicrania, il dispositivo viene applicato per 45 minuti all’avambraccio.
Nerivio è stato sviluppato dalla startup israeliana Theranica, che ne ha testato l’efficacia in due sperimentazioni …  (Continua) leggi la 2° pagina emicrania, braccialetto, impulsi,

L’artrite reumatoide aumenta il rischio di herpes zoster


Effetto dovuto alle terapie immunosoppressive

I pazienti che soffrono di artrite reumatoide (AR) mostrano un’incidenza più elevata di herpes zoster (HZ) rispetto alla media. A evidenziarlo è uno studio pubblicato sul Journal of Rheumatology da un team di ricercatori di GSK guidati da David Singer.
“Sia l’immunosenescenza – ovvero il naturale declino della funzione immunitaria con l’età – che l’immunosoppressione – causata da malattie o terapie – sono state associate da tempo a un aumento del rischio di herpes zoster – ricordano i ricercatori nell’introduzione dello studio -. L’AR è una malattia autoimmune in cui l’immunità cellulo-mediata viene ridotta, con conseguente maggiore suscettibilità alle infezioni, come HZ. Si stima che i pazienti con AR presentino un rischio da 2 a 3 volte superiore di sviluppare HZ rispetto a quelli senza malattia reumatologica. I pazienti affetti da AR ricorrono a terapie immunosoppressive come i …  (Continua) leggi la 2° pagina artrite, reumatoide, herpes,

Gli estrogeni riducono il rischio di ictus


Nelle donne con una vita riproduttiva più lunga il rischio è inferiore

Un’esposizione prolungata agli estrogeni nel corso della vita ha l’effetto di ridurre il rischio di ictus dopo la menopausa. È quanto afferma uno studio pubblicato su Neurology da un team della School of Public Health and Women’s Hospital presso la Zhejiang University School of Medicine di Hangzhou diretto da Leying Ho, che spiega: «In altri termini, il nostro studio suggerisce che livelli più elevati di estrogeni dovuti a una maggiore durata della vita riproduttiva oppure all’uso di terapie ormonali o contraccettivi, si associano a una riduzione delle probabilità di avere un ictus ischemico o emorragico».
Lo studio ha esaminato i dati di 122.939 donne in post-menopausa fra i 40 e i 79 anni senza storia di ictus precedenti. Le partecipanti hanno risposto a domande sullo stile di vita, con particolare riferimento a fumo, alcol, esercizio fisico, età della prima mestruazione, inizio della …  (Continua) leggi la 2° pagina ictus, estrogeni, menopausa,

Covid, più grave con eventi cardiaci acuti


Associazione negativa fra la condizione e la gravità della malattia

I pazienti colpiti da eventi cardiaci acuti nel corso di un’infezione da Covid-19 finiscono per sperimentare più spesso di altri una forma grave della malattia. Lo dimostra uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology da un team dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta guidato da Rebecca Woodruff, che spiega: «Circa un adulto su 10 ha subito un evento cardiaco acuto, tra cui attacchi di cuore e insufficienza cardiaca acuta, mentre era ricoverato in ospedale con COVID-19».
I ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche di 8.460 adulti ricoverati in ospedale con infezione da Sars-CoV-2 da gennaio a novembre 2021. Nell’11,4% dei casi, i soggetti hanno accusato un evento cardiaco acuto durante il ricovero. La prevalenza era più alta tra le persone con malattia cardiaca di base (23,4%) rispetto a quelle senza (6,2%).
Gli eventi più diffusi …  (Continua) leggi la 2° pagina Covid, infezione, cardiaco,

Uno scarso equilibrio annuncia l’Alzheimer


Perdita dell’equilibrio associata a cambiamenti delle capacità cognitive

Accusare problemi a mantenere l’equilibrio può essere il segno di un lieve deterioramento cognitivo e in prospettiva della futura insorgenza dell’Alzheimer. Un team di ricerca dell’Università di Tsukuba, in Giappone, ha realizzato un nuovo test per misurare la capacità di rimanere in equilibrio, combinando i risultati con quelli di uno screening delle capacità cognitive.
I dati indicano che ottenere scarsi risultati nel test fisico si associava a risultati altrettanto mediocri nei test cognitivi. Lo studio, pubblicato su BMC Geriatrics, ha osservato volontari sani fra i 56 e i 75 anni senza deterioramento cognitivo.
«I risultati sono stati sorprendenti – ha spiegato l’autore principale della ricerca, il Professor Naoya Yahagi -: abbiamo scoperto che i punteggi sull’equilibrio erano altamente associati al deterioramento cognitivo. Poiché i cambiamenti nella funzione vestibolare sono …  (Continua) leggi la 2° pagina equilibrio, Alzheimer, demenza,

I sintomi della celiachia nei bambini


Quali sono e come riconoscerli

In Italia l’1% della popolazione soffre di celiachia, un’intolleranza permanente al glutine scatenata da un meccanismo autoimmune che tipicamente insorge in età pediatrica (1-18 anni), ma può comparire anche più tardi, e interessa maggiormente il genere femminile.
Si tratta di una condizione cronica che porta a malnutrizione e quindi interferisce sul peso e sulla crescita dei bambini, malassorbimento selettivo di alcuni minerali e vitamine che possono determinare condizioni di malattia, quindi va diagnosticata in modo rigoroso prima di iniziare una dieta senza glutine.
Le modalità con cui si manifesta la celiachia nei bambini sono sostanzialmente due:

– celiachia con manifestazioni gastrointestinali che comporta scarsa crescita, addome disteso, diarrea, vomito, sintomi diversamente combinati tra loro con bambini che presentano parabole di crescite discendenti in termini di …  (Continua) leggi la 2° pagina celiachia, glutine, dieta,