I dolcificanti deprimono il sistema immunitario


Il loro uso è anche associato a un maggior rischio cardiaco

Un consumo elevato del dolcificante sucralosio è associato a una risposta immunitaria inferiore, secondo i dati di uno studio pubblicato su Nature. Lo studio, realizzato dai ricercatori del Cancer Research UK Beatson Institute di Glasgow guidati da Karen Vousden, ha utilizzato su modello animale dosi molto elevate di sucralosio, utilizzato comunemente come sostituto dello zucchero in molti prodotti alimentari perché privo di calorie e dal potere dolcificante 600 volte più alto dello zucchero.
Il dosaggio usato dal gruppo di Vousden era superiore a quello del consumo alimentare umano medio di cibi e bevande dolcificate con sucralosio e molto vicino alla dose massima giornaliera consentita, circa 15 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare o 5 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo secondo la Food and Drug Administration degli …  (Continua) leggi la 2° pagina dolcificanti, zucchero, insulina,

Endometriosi malattia autoimmune?


Ipotesi autoimmune per la condizione che colpisce tante donne

Può l’endometriosi essere considerata una malattia autoimmune? Tra le cause ancora poco chiare e conosciute per diagnosticare l’endometriosi, c’è quella legata al sistema immunitario che si ipotizza sia coinvolto nello sviluppo e nella progressione della malattia.
“Tra le ipotesi sulle cause dell’endometriosi, c’è quella che sostiene che possa essere una risposta autoimmune nei confronti delle cellule endometriali, le stesse che rivestono l’interno dell’utero. La localizzazione di queste cellule al di fuori della loro normale collocazione provoca infiammazione e dolore – spiega Manuela Farris, ginecologa per Intimina – contribuendo al fenomeno della formazione di aderenze, tra tessuti adiacenti. Ciò può portare a una varietà di sintomi, tra cui dolore pelvico, dolore durante i rapporti sessuali, infertilità, dolore …  (Continua) leggi la 2° pagina endometriosi, dolore, autoimmune,

Cancro, come rendere più efficaci le CAR-T


Un interruttore biologico attiva le terapie cellulari contro i tumori

Un gruppo del Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia, guidato dalla giovane ricercatrice Teresa Manzo, ha scoperto che l’acido linoleico, un lipide presente in natura, è in grado di migliorare i risultati della terapia cellulare con CAR-T e renderla efficace per molteplici tumori.
La terapia con CAR-T è una delle ultime frontiere per il controllo dei tumori resistenti alle terapie tradizionali. Si tratta di un trattamento personalizzato, in cui alcune cellule del sistema immunitario, i linfociti T, vengono prelevati da un paziente, modificati in laboratorio per potenziarne l’azione antitumorale e infine reinfusi nel paziente stesso. Sebbene abbia prodotto straordinari risultati clinici nel trattamento delle neoplasie ematologiche, l’efficacia di questa terapia è ancora limitata per la cura dei tumori solidi, che rappresentano il 90% dei casi di …  (Continua) leggi la 2° pagina cancro, CAR-T, cellulari,

Un virus oncolitico per il tumore del seno


Indicato per il carcinoma mammario triplo negativo

Il virus oncolitico talimogene laherparepvec (TVEC) si è dimostrato efficace in combinazione con la chemioterapia standard per il trattamento del carcinoma mammario triplo negativo in stadio iniziale.
A dimostrarlo è uno studio pubblicato su Nature Medicine da un team del Moffitt Cancer Center di Tampa guidato da Hatem Soliman, che spiega: «La terapia standard per questo carcinoma in stadio iniziale è la chemioterapia citotossica, con la recente aggiunta di pembrolizumab. Tuttavia, tale approccio è associato a significativi effetti collaterali. Si è visto che le pazienti che hanno livelli più elevati di cellule immunitarie all’interno dei tumori tendono a mostrare risposte migliori alla terapia, e questo suggerisce che gli agenti che stimolano il sistema immunitario possono essere utili».
TVEC è un virus herpes simplex 1 modificato che include sequenze codificanti per la proteina …  (Continua) leggi la 2° pagina seno, tumore, virus,

Un probiotico contro lo stafilococco


Bacillus subtilis contrasta la colonizzazione dello Staphylococcus aureus

L’utilizzo del probiotico Bacillus subtilis è associato a un miglior controllo della colonizzazione batterica da Staphylococcus aureus. A dimostrarlo è uno studio pubblicato su The Lancet Microbe da un team guidato da Michael Otto degli US National Institutes of Health di Bethesda.
Il probiotico è risultato in grado di ridurre la colonizzazione da stafilococco aureo resistente alla meticillina grazie all’uso di sostanze fengicine.
L’MRSA causa gravi malattie, ma può trovarsi comunemente nel naso, nel corpo e nell’intestino dei pazienti senza provocare alcun danno. Ma se la barriera cutanea viene meno e il sistema immunitario è compromesso, allora lo stafilococco può causare gravi infezioni della pelle, delle ossa, dei polmoni e del sangue.
Lo studio dimostra che le fengicine usate dal probiotico impediscono la capacità replicativa del batterio.
Il team ha verificato l’efficacia …  (Continua) leggi la 2° pagina probiotici, stafilococco, infezione,

Covid, emorragie cerebrali in feti di donne incinte positive


Le donne possono trasmettere la malattia causando danni ai tessuti cerebrali

Vaccinarsi contro Sars-CoV-2 è sempre più imperativo per le donne incinte. Secondo un nuovo studio del King’s College di Londra, del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie di Trieste e dell’Università di Edimburgo, le donne incinte positive a Covid-19 possono trasmettere la malattia ai feti causando loro emorragie cerebrali con relativi danni al tessuto cerebrale in via di sviluppo.
Lo studio pubblicato su Brain non chiarisce se i danni siano dovuti direttamente al virus o alla reazione del sistema immunitario della donna, ma la conclusione è la stessa, cioè vaccinarsi il prima possibile.
Gli scienziati hanno analizzato 661 campioni di tessuto fetale raccolti fra il luglio del 2020 e l’aprile del 2022, osservando emorragie cerebrali in 26 di questi. Il virus era presente in tutti i campioni di tessuto con emorragia.
Nella maggior parte dei casi, i feti che …  (Continua) leggi la 2° pagina Covid, feti, cerebrale,

Una corretta idratazione migliora il sistema immunitario


Bisogna bere almeno il 3 per cento del proprio peso corporeo

D’inverno le difese immunitarie si abbassano e il nostro corpo è più esposto ai virus. Mal di gola, febbre, raffreddore e tosse sono sempre dietro l’angolo e una corretta idratazione è l’alleata perfetto per potenziare il nostro sistema immunitario e mitigare i malanni di stagione. Nel periodo più freddo però facciamo fatica a bere la giusta quantità di acqua, perché è raro avvertire la sensazione della sete. L’acqua del nostro corpo viene comunque espulsa attraverso il respiro, la sudorazione e le urine, e proprio perché la percezione della sete si abbassa, è possibile che aumenti il rischio di disidratazione.
Idratarsi correttamente, soprattutto nel periodo invernale, permette al corpo di eliminare naturalmente le tossine e i batteri che possono causare malattie stagionali. Il Professor Umberto Solimene, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino, evidenzia come a una adeguata idratazione …  (Continua) leggi la 2° pagina sistema, immunitario, acqua,

Covid, cos’è l’acido ursodesossicolico


Il vecchio farmaco sembra offrire protezione

L’Udca va a ruba in Cina. L’acido ursodesossicolico sembra mostrare una certa efficacia nei confronti della malattia da Covid-19. Il farmaco – testato su miniorgani cresciuti in laboratorio – ha mostrato la capacità di ostacolare l’ingresso del virus nell’organismo.
Il farmaco agisce bloccando una proteina sensibile agli acidi biliari chiamata recettore X farnesoide o FXR, che si trova in grandi quantità nel fegato. L’effetto indiretto è la riduzione della proteina ACE2, quella utilizzata dal virus per entrare nell’organismo.
Gli organoidi trattati con il farmaco hanno mostrato una netta riduzione di ACE2 e dei livelli infetti di Sars-CoV-2. Si tratta di una strategia protettiva da affiancare ai vaccini, e si mostra particolarmente importante per chi ha un sistema immunitario debole o per chi, per vari motivi, non può accedere alla vaccinazione.
“Ove possibile – ha precisato Fotios …  (Continua) leggi la 2° pagina coronavirus, sintomi, saturimetro,

Le fibre raffinate aumentano il rischio di cancro al fegato


In soggetti con difetti del sistema immunitario l’inulina ha effetti nocivi

Le diete ricche di fibre raffinate possono aumentare il rischio di cancro al fegato. Lo dice uno studio pubblicato su Gastroenterology da un team dell’Università di Toledo guidato da Matam Vijay-Kumar, docente del Dipartimento di fisiologia e farmacologia del College of Medicine and Life Sciences e autore dello studio pubblicato su Cell, che spiega: «L’ipotesi su cui lavoriamo de tempo è che molte malattie abbiano origine intestinale, e questo studio supporta quel concetto».
Lo studio dimostra che un’alta percentuale di topi con difetti del sistema immunitario si ammalava di cancro al fegato se seguiva una dieta con aggiunta di inulina.
«L’inulina è un carboidrato non digeribile dagli enzimi dell’organismo presente in diversi alimenti di origine vegetale ed estratta soprattutto dalla cicoria o dal carciofo che viene aggiunta come additivo al cibo per migliorarne il sapore», spiega il …  (Continua) leggi la 2° pagina dieta, fibre, cancro,

Il cesareo indebolisce il sistema immunitario del bambino


I bambini nati da parto naturale rispondono meglio ai vaccini

Il parto cesareo dovrebbe essere un’opzione di garanzia per le donne incinte che incontrano difficoltà a partorire. Spesso si trasforma invece nella scelta del “male minore” per evitare il travaglio. Una scelta che sembra avere delle conseguenze, tuttavia. Secondo uno studio dell’Università di Edimburgo, infatti, i bambini che nascono da parto naturale mostrano un microbiota più efficiente e una migliore risposta ai vaccini.
“Nelle prime settimane di vita la nascita vaginale è associata a un’abbondanza di colonizzazioni di Bifidobacterium ed Escherichia coli, che a loro volta offrono una protezione innata contro i pneumococchi e meningococchi e una migliore risposta ai vaccini di routine”, si legge sulle pagine di Nature Communications dove il team guidato dalla prof.ssa Debby Bogaert ha pubblicato la propria ricerca.
I ricercatori hanno esaminato il microbioma intestinale di 167 …  (Continua) leggi la 2° pagina cesareo, parto, vaccini,