Il peperoncino riduce il rischio cardiovascolare

Infarto e ictus meno probabili con il consumo di cibi piccanti

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Avete una buona ragione in più per consumare peperoncino. Lo rivela una ricerca pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology da un team dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia), in collaborazione con Istituto superiore di sanità, Università dell’Insubria di Varese e Cardiocentro Mediterraneo di Napoli.

Lo studio ha preso in esame quasi 23mila cittadini del Molise che da 8 anni stanno partecipando a una grande indagine epidemiologica sul rapporto fra salute e alimentazione e chiamata MoliSani.

I dati indicano che l’utilizzo abituale della spezia – almeno 4 volte alla settimana – ha l’effetto di ridurre il rischio di morte per infarto del 40% e di ictus di oltre il 60%. Riduce inoltre del 23% il rischio di morte per qualunque causa rispetto a chi non consuma peperoncino.

Lo zafferano cura la malattia di Stargardt

Efficace la spezia contro la degenerazione della macula

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Uno studio clinico senza precedenti condotto da esperti della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS mostra l’efficacia dello zafferano, per la prima volta su pazienti, come cura per una grave malattia degenerativa della vista, la sindrome di Stargardt, una rara malattia genetica.

Il trattamento è semplice e senza effetti collaterali. È quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista “Nutrients” e coordinato dal professor Benedetto Falsini, professore associato dell’Istituto di Oftalmologia all’Università Cattolica e specialista presso l’UOC di Oculistica della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, insieme alla professoressa Silvia Bisti dell’Università degli Studi dell’Aquila.

Tutto è nato dagli studi della collega Bisti tanti anni fa – afferma il professor Falsini – con la quale collaboro da anni e a cui sarò sempre molto grato.

Rimedi naturali per il tumore del colon

I casi in cui la fitoterapia può essere utile

C’è una gran diffusione di rimedi alternativi in rete per la cura dei tumori, ma cosa c’è di vero? In alcuni casi, le sostanze naturali possono effettivamente venire in soccorso di chi è malato o rendere meno probabile l’insorgenza della malattia.

Per quanto riguarda il tumore del colon, una delle sostanze più interessanti in tal senso è la curcuma, spezia di origine asiatica che ha dimostrato di poter migliorare l’efficacia della chemioterapia.

Merito della curcumina, agente in grado anche di proteggere gli organi e i tessuti sani dalla tossicità indotta da chemio e radioterapia.

La curcumina ha però un limite, la sua scarsa biodisponibilità, aspetto che non intacca al contrario l’azione di un’altra sostanza naturale, la silimarina, estratta dai semi del cardo mariano. Uno dei suoi componenti, la silibina, si è dimostrato un ottimo agente chemiopreventivo nella tumorogenesi.

Scopri anche rimedi naturali per mal di pancia e disfunzione erettile.

BROCCOLO ROMANO CON TOFU E LATTE DI COCCO

Broccolo romano: ricchissimo di acqua e sali minerali (potassio, calcio, magnesio, fosforo) oltre che di vitamine C, A e del gruppo B. Ottimo antiossidante ed eccellente alleato per contrastare l’osteoporosi.

Tofu: prodotto derivato dalla soia, è privo di colesterolo e grassi saturi. È una fonte ideale di proteine, specialmente per chi segue una dieta vegetariana.

Cocco: contiene tantissimi sali minerali, come potassio, ferro, zinco, rame, fosforo e magnesio. È anche ricco di vitamine B, C, E, K, J.

Curcuma: è una spezia dall’alto potere antinfiammatorio e antiossidante.

Cosa serveCOSA SERVE (per 2 persone)

 

½ broccolo romano

100 g di tofu

125 ml di latte di cocco

Paprika in polvere

Curcuma in polvere

Peperoncino in polvere

Aglio

Sale

Olio e.v.o

Come si preparaCOME SI PREPARA

 

In una padella capiente, rosolare l’aglio assieme alla paprika e alla curcuma con un filo d’olio. Aggiungere il tofu tagliato a cubetti e saltare per qualche minuto. Versare il latte di cocco e dell’acqua (circa 65 ml), unire il broccolo romano tagliato a cubetti, coprire e cucinare per circa 10 minuti a fuoco moderato. Mescolare e aggiungere il peperoncino, aggiustare di sale. Versare in un piatto fondo, condire con l’olio di oliva e gustare sia caldo che freddo.

Un tocco in più: questo piatto è ottimo per accompagnare il riso basmati.

PASTA INTEGRALE CON CREMA DI LENTICCHIE

Lenticchie: sono una miniera di proteine e sali minerali (ferro, magnesio, potassio). Svolgono anche una funzione antiossidante.

Garam masala: è un mix di spezie tipico dell’India, che racchiude tutti benefici di ogni spezia di cui si compone (pepe nero, cumino, coriandolo, cannella, curcuma, chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, fieno greco, peperoncino, zafferano, cardamomo).

 

Cosa serveCOSA SERVE (per 2 persone)

 

160 g di pasta integrale

Lenticchie q.b. (già cotte, vanno bene anche quelle in scatola)

Passata di pomodori/pomodori pelati

½ cipolla

1 cucchiaio di garam masala

Olio e.v.o

Prezzemolo

Come si preparaCOME SI PREPARA

 

Riscaldare le lenticchie in una padella assieme al garam masala. In una padella più grande, a parte, saltare la cipolla con un filo d’olio, aggiungere la passata di pomodoro e le lenticchie. Cuocere fino ad ottenere una consistenza cremosa, non troppo acquosa. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolare qualche minuto in anticipo e versare nella padella col sugo, aggiungendo un mestolo di acqua di cottura che darà la consistenza cremosa. Mescolare a fuoco vivo, guarnire con prezzemolo tritato e olio. Servire caldo.

Dalla curcuma una cura per l’Alzheimer

L’efficacia di un componente della spezia, il turmerone

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La curcuma non finisce di stupire e svela un’altra proprietà benefica. La spezia, sostanza principale del curry, ha l’effetto di migliorare la memoria riducendo l’accumulo delle placche di beta amiloide e della proteina tau nel tessuto cerebrale.

Uno studio dell’Università della California di Los Angeles pubblicato sull’American Journal of Geriatric Psychiatry ha mostrato gli effetti benefici della curcuma – più precisamente della curcumina, il pigmento giallo presente nella curcuma – sul declino cognitivo e su patologie neurodegenerative gravi come l’Alzheimer.

Il team, guidato da Gary W. Small, ha coinvolto 40 adulti di età compresa fra i 50 e i 90 anni, tutti sofferenti di problemi di memoria, ma senza manifestazioni di demenza.

Lo zafferano può aiutare in caso di Alzheimer

La spezia favorisce la degradazione della beta-amiloide

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Le sostanze naturali spesso riservano sorprese e proprietà benefiche inaspettate. È il caso anche dello zafferano, una spezia che secondo uno studio dell’Irccs Santa Lucia di Roma avrebbe un effetto positivo in caso di morbo di Alzheimer.

L’estratto della spezia “favorisce la degradazione della proteina beta-amiloide, la proteina tossica principale indiziata di causare la malattia di Alzheimer, almeno nel nostro studio condotto su cellule di pazienti in provetta”, spiega Antonio Orlacchio, direttore del Laboratorio di Neurogenetica del Centro europeo di ricerca sul cervello (Cerc) del Santa Lucia e professore di Genetica medica all’Università di Perugia.

La Curcuma

CurcumaSpezia conosciuta come “lo zafferano dei poveri” la Curcuma, non è solo una spezia che colora di giallo gli alimenti. Il dottor Gian Paolo Baruzzi e la dottoressa Liana Zorzi, sociologa e giornalista scientifico, direttore di Sani per Scelta, ne descrivono in questo volume le numerose proprietà curative, antiinfiammatorie e antiossidanti. La Curcuma aiuta a prevenire ictus, alzheimer e infarto, abbassa la glicemia ed è un prezioso alleato della nostra pelle, oltre ad avere un’interessante virtù di anticancro.

Un libro che vi farà fare un viaggio alla scoperta di usi e virtù dell’ “oro giallo” da non far mancare mai sulla vostra tavola. Inoltre dall’antipasto al dolce troverete insolite e sfiziose ricette per un pranzo sano all’insegna del gusto.