Un esoscheletro per la paralisi cerebrale infantile


La seconda vita di Agilik, robottino intelligente che migliora il cammino

All’IRCCS Medea – La Nostra Famiglia, per la prima volta in Europa, si avvia la sperimentazione di Agilik, un’ortesi robotica intelligente sviluppata da una piccola start up canadese, Bionic Power, per migliorare il cammino dei bambini con paralisi cerebrale infantile.
Agilik è un esoscheletro indossabile che migliora la biomeccanica del passo nei soggetti affetti da “crouch gait”, cioè quell’andatura accovacciata caratterizzata da un’eccessiva flessione di anca e ginocchio che ed è uno dei più comuni pattern del cammino in bambini con paralisi cerebrale infantile. L’esoscheletro motorizzato può assistere o resistere al movimento durante il cammino, in modo da facilitare l’estensione del ginocchio.
Al Medea lo strumento verrà testato in bambini con deficit di estensione dovuti a paralisi cerebrale infantile, a partire dai 5 anni di età. In particolare, i ricercatori vogliono esaminare …  (Continua) leggi la 2° pagina esoscheletro, robot, paralisi,

Psoriasi, l’efficacia di guselkumab


Nuovi dati mostrano miglioramenti del cuoio capelluto e nella qualità di vita

Nuovi dati presentati da Janssen al congresso dell’American Academy of Dermatology (AAD) 2023 mostrano che l’inizio della somministrazione di guselkumab è associato a una maggiore persistenza al trattamento rispetto a secukinumab o ixekizumab in pazienti Bio-Nave e Bio-Experienced affetti da psoriasi a placche (Pso) da moderata a severa, sulla base di analisi a coppie di dati derivanti dalla real-world.
Inoltre, in un’analisi post-hoc dei risultati dello studio clinico di Fase 3 VOYAGE 2, guselkumab ha dimostrato un’efficacia clinica duratura, un sollievo dal prurito e un miglioramento della qualità di vita nei pazienti affetti da psoriasi del cuoio capelluto. Guselkumab è stato il primo inibitore selettivo dell’interleuchina (IL)-23 e a oggi l’unico completamente umano ad essere approvato nell’Unione Europea per gli adulti con psoriasi a placche da moderata a severa. Questi risultati …  (Continua) leggi la 2° pagina psoriasi, guselkumab, pelle,

La metformina ostacola l’invecchiamento


La sostanza è associata a tassi inferiori di mortalità

La metformina sembra riuscire a prolungare la vita media degli esseri umani. In che modo ci riesca è aspetto ancora da chiarire, ma in modelli preclinici è emersa un’associazione significativa fra l’uso della sostanza e una minore mortalità.
Secondo alcuni ricercatori statunitensi, il potenziale meccanismo d’azione della metformina sarebbe legato a certe modificazioni epigenetiche. «Per verificare la nostra ipotesi», scrivono gli autori, «abbiamo condotto un’analisi post hoc dei dati disponibili sulla metilazione del Dna a livello di genoma ottenuti da sangue intero raccolto da pazienti ricoverati con e senza storia di uso di metformina».
Gli scienziati hanno valutato il profilo di metilazione di 171 pazienti prima e di altri
63 pazienti diabetici più tardi, mettendo a confronto i tassi di metilazione del Dna fra utilizzatori e non utilizzatori di metformina.
L’analisi mediante …  (Continua) leggi la 2° pagina metformina, longevit, mortalit,

Nuove terapie per l’antibiotico-resistenza


La ricerca punta a nuove soluzioni per eradicare il problema

Da problema confinato alla vita ospedaliera, l’antibiotico-resistenza ha ormai allargato il suo raggio d’azione mostrandosi come un fenomeno in costante crescita e pericoloso per tutto il mondo.
Sono 10 milioni l’anno i morti a causa dell’emergere di germi multiresistenti agli antibiotici, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità. In Italia il problema sembra ancora più preoccupante, se è vero che un report dell’Ente europeo per il Controllo delle Malattie Infettive (ECDC) pubblicato a fine 2022 stima che nel nostro paese per 100 mila abitanti vi siano almeno 19 decessi all’anno attribuibili a infezioni da microrganismi multiresistenti, rispetto ai 2 dell’Olanda, il più virtuoso fra i paesi europei in questa classifica. Peggio dell’Italia fa solo la Grecia.
“Recenti studi italiani e internazionali hanno dimostrato che la colonizzazione di batteri multiresistenti in …  (Continua) leggi la 2° pagina antibiotico, resistenza, batteri,

Nuove terapie per i disturbi urinari maschili


I trattamenti non hanno alcun impatto sulla vita sessuale

I LUTS (Lower Urinary Tract Symptoms) sono una malattia urologica molto frequente e non interessa solo gli uomini anziani. Colpiscono in maniera, più o meno, grave circa il 40% dei quarantenni residenti nel nostro Paese. Ma i pazienti più “giovani” realmente assistiti e curati da un urologo sono pochi. Esiste, infatti, una grossa mole di casi “sommersi” prima dei 60 anni che può ammontare fino al 50%.
È quanto emerge dal simposio Unveiling Prostatic Inflammation To Optimize Luts Management organizzato da Pierre Fabre Pharma in occasione del Congresso della Società Europea di Urologia (EAU) di Milano. All’evento partecipa anche il prof. Stavros Gravas (Department of Urology, Medical School, University of Cyprus, Nicosia, Cyprus e attuale segretario della Societé Internationale D’Urologie).
“I LUTS rappresentano un disturbo delle basse vie urinarie che può far scadere la qualità di vita …  (Continua) leggi la 2° pagina disturbi, urinari, eiaculazione,

Ipertensione arteriosa polmonare, quando manca il respiro


Condizione rara e progressiva, oggi prospettive terapeutiche da nuova molecola

Sintomi descritti come non specifici, elevata mortalità, diagnosi ritardata di anni e ridotta qualità della vita con limitazioni significative su tutte le principali attività quotidiane. L’ipertensione arteriosa polmonare (Pulmunary arterial hypertension, PAH), la malattia che toglie il respiro, è uno dei 5 tipi di ipertensione polmonare (IP), grave patologia respiratoria, che colpisce polmoni e cuore.
La PAH è rara, poco conosciuta, progressiva e invalidante, compromette la capacità di lavorare e di svolgere le più normali attività come salire le scale, percorrere a piedi anche brevi distanze e vestirsi. È importante, quindi, accrescere la conoscenza e la consapevolezza su questa grave condizione che colpisce in prevalenza le donne rispetto agli uomini, viene diagnosticata in media attorno ai 50 anni e, se non adeguatamente trattata, degenera coinvolgendo anche il cuore che non riesce …  (Continua) leggi la 2° pagina ipertensione, polmonare, arteriosa,

Chirurgia super: tolta prostata e impiantata protesi


Doppio intervento da record con l’aiuto del robot

La tecnologia robotica ha consentito la realizzazione di un duplice intervento chirurgico da record su un uomo di 62 anni. L’uomo, affetto da cancro della prostata, ha affrontato la rimozione della prostata e l’impianto nella stessa seduta operatoria di una protesi peniena infrapubica che garantisse una qualità di vita sessuale adeguata dopo la prostatectomia.
La doppia operazione è avvenuta all’Asst Sette Laghi ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese. A effettuare l’eccezionale intervento il primario della Uoc di Urologia Federico Dehò con i colleghi Paolo Capogrosso e Gabriele Antonini. Il paziente di 62 anni sta bene ed è stato dimesso in ottime condizioni fisiche. “Il tumore alla prostata – spiega Dehò – rappresenta oggi la prima malattia oncologica dell’uomo. Grazie allo screening e alla tecnologia a nostra disposizione si riesce ad effettuare una diagnosi sempre più …  (Continua) leggi la 2° pagina prostata, pene, protesi,

Di notte si soffre di più


La percezione del dolore cambia a seconda dell’ora

Nel corso delle 24 ore la nostra percezione del dolore cambia, rendendoci più sensibili fra le 3 e le 4 di notte. A rivelarlo è uno studio del Neuroscience Research Centre di Lione coordinato da Claude Gronfier.
La ricerca è stata realizzata su 12 volontari sottoposti al cosiddetto protocollo di routine costante, condizione che annulla il senso del tempo. La luce e la temperatura sono costanti, si possono mangiare piccoli snack ogni ora, non si può dormire né alzarsi per andare al bagno. In questo modo tutti i cambiamenti biologici registrati dipendono dal ritmo circadiano interno e non dall’ambiente.
Questa vita sospesa è durata 34 ore. Ogni 2 ore i volontari sono stati sottoposti a un test per valutare la soglia del dolore. Alla pelle veniva avvicinato uno strumento a calore crescente che i volontari dovevano chiedere di allontanare quando iniziavano a sentire dolore.
È emerso …  (Continua) leggi la 2° pagina dolore, notte, percezione,

Gli ultrasuoni contro i tremori del Parkinson


I vantaggi dell’ultrasonografia focalizzata

Un trattamento avanzato a base di ultrasuoni può eliminare i fastidiosi tremori dovuti al Parkinson. La terapia si chiama MRgFUS, acronimo di Magnetic Resonance guided Focused UltraSound, cioè ultrasonografia focalizzata con guida a risonanza magnetica.
A parlarne è uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine da un team internazionale di ricercatori fra cui alcuni dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano.
«Abbiamo cominciato a usare questa tecnica dal 2019 per il tremore parkinsoniano e ormai abbiamo superato i 140 casi, con risultati che i pazienti definiscono toccanti —raccontano il neurologo Roberto Eleopra e il neurochirurgo Francesco Di Meco, che gestiscono il trattamento nell’istituto milanese— L’entusiasmo dei guariti è tale che talvolta dobbiamo invitarli a non cambiare le loro abitudini di vita …  (Continua) leggi la 2° pagina ultrasuoni, Parkinson, tremore,

Gli estrogeni riducono il rischio di ictus


Nelle donne con una vita riproduttiva più lunga il rischio è inferiore

Un’esposizione prolungata agli estrogeni nel corso della vita ha l’effetto di ridurre il rischio di ictus dopo la menopausa. È quanto afferma uno studio pubblicato su Neurology da un team della School of Public Health and Women’s Hospital presso la Zhejiang University School of Medicine di Hangzhou diretto da Leying Ho, che spiega: «In altri termini, il nostro studio suggerisce che livelli più elevati di estrogeni dovuti a una maggiore durata della vita riproduttiva oppure all’uso di terapie ormonali o contraccettivi, si associano a una riduzione delle probabilità di avere un ictus ischemico o emorragico».
Lo studio ha esaminato i dati di 122.939 donne in post-menopausa fra i 40 e i 79 anni senza storia di ictus precedenti. Le partecipanti hanno risposto a domande sullo stile di vita, con particolare riferimento a fumo, alcol, esercizio fisico, età della prima mestruazione, inizio della …  (Continua) leggi la 2° pagina ictus, estrogeni, menopausa,