La combinazione offre risultati significativi
La terapia di prima linea nivolumab/cabozantinib si è rivelata efficace nel trattamento del tumore del rene.
Bristol Myers Squibb e Ipsen hanno infatti annunciato che lo studio di fase 3 CheckMate -9ER, che ha valutato nivolumab in combinazione con cabozantinib rispetto a sunitinib nel carcinoma a cellule renali (RCC) avanzato o metastatico non trattato precedentemente, ha raggiunto l’endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione (PFS) all’analisi finale e gli endpoint secondari di sopravvivenza globale (OS), in un’analisi ad interim prespecificata, e di tasso di risposta obiettiva (ORR).
I profili di sicurezza di nivolumab e cabozantinib osservati nello studio riflettono i noti profili di sicurezza dell’immunoterapia e dell’inibitore tirosin-chinasico nel carcinoma a cellule renali in prima linea.